Filippo Ispirato
ROMA – La Federal Reserve, la banca centrale americana, nella sua ultima riunione, ha lasciato invariati i tassi ufficiali come ampiamente atteso dai mercati dopo il rialzo di un quarto di punto dello scorso mese di dicembre.
La decisione è stata unanime a Washington, come era ragionevole attendersi, in quanto tutti i membri del comitato della Fed erano allineati alla strategia di “gradualismo”.
La riunione di questo mese non prevedeva né conferenza stampa esplicativa, né aggiornamento sui dati macroeconomici o sul profilo atteso di rialzo dei tassi ufficiali. Il breve comunicato non presenta novità di rilievo, ma presenta solo modifiche marginali al testo di dicembre: la Federal Reserve conferma uno scenario macroeconomico costruttivo, ma non sembra segnalare che un nuovo rialzo è imminente al momento.
La breve analisi economica sottolinea che la crescita procede a tassi moderati e che il mercato del lavoro continua a rafforzarsi mantenendo il tasso di disoccupazione stabile agli attuali bassi livelli (4.7% in dicembre): ricordiamo che in un recente intervento la Presidentessa Yellen ha affermato che tale livello può considerarsi indice di “piena occupazione” in linea con il mandato della banca centrale; i recenti indicatori di fiducia di imprese e consumatori sono migliorati, mentre l’inflazione è salita negli ultimi trimestri, ma è rimasta sotto l’obiettivo del 2%.
La politica monetaria resta espansiva per consentire un ulteriore avvicinamento di disoccupazione e inflazione ai rispettivi obiettivi, e i rischi sono bilanciati.
In definitiva non ci sono elementi per modificare lo scenario di graduale rialzo dei tassi ufficiali nei prossimi mesi: occorrerebbero sorprese molto positive sul fronte occupazionale e inflattivo per una svolta in senso più restrittivo, ovvero di un rialzo dei tassi più marcato. Nel breve questo appare improbabile.