di Alberto Di Muria (dottore-farmacista)
SALERNO – Il tumore al polmone resta uno dei più temibili big killer: ogni anno colpisce 38mila italiani e 34mila connazionali muoiono a causa di questa forma di cancro che nell’80% dei casi è dovuta al tabacco. Ovvero, se non fumassero otto persone su 10 non si ammalerebbero.
A riprova dello stretto legame con le sigarette ci sono i numeri femminili di questa forma di cancro che era considerata “tipicamente maschile”, ma che si è andata sempre più tingendo di rosa man mano che ragazze e signore hanno iniziato a fumare. Tanto che oggi circa un terzo dei casi riguarda le donne, rese peraltro più sensibili dagli estrogeni ai danni del fumo. Inoltre, se prima era una patologia tipica dell’età avanzata, negli ultimi anni è salito il numero di casi nelle fasce d’età più giovani (40-50 anni).
Per fortuna, però, abbiamo dati che dimostrano che smettere è efficace, a qualsiasi età. Prima si decide, meglio è. Ad esempio sappiamo che chi abbandona il fumo prima dei 30 anni può tornare ben presto a livelli di rischio simili a chi non ha mai fumato.
Certo, non sempre è semplice abbandonare questo brutto vizio, per la dipendenza sia fisica che psicologica indotta dal fumo di sigaretta. Può essere utile rivolgersi ad un qualificato Centro Anti-fumo, come quello attivo presso la Farmacia Di Muria, in Padula Scalo (SA), tel. 097574587, per avere supporto ed un valido consiglio.
Il nostro cliente potrà sottoporsi gratuitamente a test scientifici che ci permetteranno di definire insieme i termini del problema. Dopo questa prima fase il nostro cliente potrà eseguire in farmacia due test clinici obiettivi che permettono di capire i danni già provocati dall’abitudine al fumo. Il primo test è la spirometria, una prova di funzionalità respiratoria che ci dirà quali danni ha subito l’apparato polmonare. Attraverso una piccola autoanalisi non invasiva, l’esame ci dà dei parametri molto significativi come il VEMS, il Volume Respiratorio Massimo nel 1° secondo, che viene espresso in percentuale rispetto al valore teorico del soggetto normale e ci dice così quanta parte della funzionalità polmonare è stata compromessa dal fumo, tenendo presente che, smettendo di fumare, questo danno può essere in parte, recuperato. La spirometria ci dà anche altri parametri importanti, come il volume residuo, che è indicativo di una iperdistensione polmonare che può portare all’enfisema. L’altro test clinico è la misurazione del monossido di carbonio, che ci indica il grado di contaminazione ematica causata dal fumo, che comporta una minore ossigenazione dei tessuti. Infatti questo test è molto sensibile al fumo e migliora già dopo pochi giorni dalla sospensione delle sigarette.
Una volta acquisite queste informazioni si potrà concordare con l’interessato la strategia terapeutica più opportuna ed il percorso da fare insieme, usando le diverse strategie terapeutiche oggi a disposizione.