SALERNO – Sembra quasi che per la nomina del presidente del Porto di Napoli (dopo l’accorpamento di Salerno e Castellammare di Stabia) si stia sfogliando la più classica delle margherite; nel senso che i giorni passano e la data finale si avvicina, a meno di pensare che l’indecisione possa protrarsi per mesi e anni e far precipitare il Porto di Napoli in un’agonia infinita e senza possibilità di recupero. Ma c’è il ministro Graziano Delrio che, però, è andato a Napoli nella “casa di Bassolino” nell’ambito della Fondazione Sudd ad annunciare che presto Napoli avrà il suo presidente. La “Fondazione Sudd” è stata fondata dall’ex governatore Antonio Bassolino ed ha la sua sede incardinata nel Cricolo Ilva (Via Coroglio 49 di Napoli) dove si è tenuta dal 29 settembre al 2 ottobre la prima festa della fondazione; quattro giorni di dibattiti ed incontri su Napoli, il Meridione, il Paese. Un’occasione di confronto aperto a tutti: una festa per stare assieme, in un momento in cui è difficile stare insieme. Insomma il reintegro alla grande di Bassolino nella politica partenopea dopo la sua disastrosa estromissione dal ballottaggio per la candidatura a sindaco di Napoli. Sabato 1° ottobre la giornata forse più importante con la presenza in mattinata del ministro Delrio e l’intervista finale, in serata, per Antonio Bassolino e Luigi De Magistris ad opera di Marco Damilano. Orbene, al di là del fatto che probabilmente Delrio non è a conoscenza dell’antica rivalità tra Bassolino e De Luca, andare ad annunciare proprio in casa di Bassolino la imminente nomina del presidente sembra quasi come un guanto di sfida lanciato nei confronti del governatore della Regione; ben sapendo che De Luca non sarebbe mai andato, come non è andato, a quella festa. Questo è accaduto il primo giorno di di ottobre e Delrio era stato deciso “Entro pochi giorni sarà presa una decisione sul presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Medio Tirreno”; ne sono passati più di dieci ma di decisioni irrevocabili neppure l’ombra; visto che parliamo di porti bisognerebbe pensare a promesse da marinaio. Sarà che anche il governo Renzi comincia a scimmiottare quelli del passato, fatto sta che il presidente non è stato ancora nominato e neppure segnalato come semplice indicazione di merito. E’ sotto gli occhi di tutti che Delrio sponsorizza a tutto tondo Antonio Basile (già bassoliniano) che è tuttora commissario del porto; ma se si guarda ai risultati che lo stesso è stato capace di raggiungere la delusione è assoluta, difatti nell’ultimo anno la potenzialità del porto napoletano ha toccato forse i livelli più bassi della sua storia organizzativa e propositiva. Dall’altro lato c’è l’esigenza di fare presto perché “l’Autorità di Sistema Portuale del Medio Tirreno” (A.S.P.M.T.) non può rimanere ancora senza il presidente. In mezzo c’è l’ormai palese battaglia tra Delrio e De Luca che hanno visioni e concezioni diverse su chi mettere al comando della portualità campana. Perché nonostante i risultati eccellenti raggiunti dall’Autorità Portuale di Salerno sotto la guida di Andrea Annunziata, sembra che né il ministro e né il governatore lo vogliono al timone dell’ASPMT. Ci sarebbe una terza via; quella di mandare a Napoli Ennio Cascetta, professore universitario, già assessore regionale con Bassolino e protagonista del grande sviluppo della rete metropolitana nel capoluogo partenopeo e di recente chiamato da Delrio a dirigere la struttura di missione del Ministero delle Infrastrutture; chiamare a Roma Andrea Annunziata al posto di Cascetta ed assegnare Antonio Basile ai vertici di qualche ex autorità portuale o di qualche nuovo organismo sempre collegato all’ASPMT. Si otterrebbero, così, almeno tre piccioni con una fava: si asseconderebbe la presunta passione bassoliniana di Delrio con l’attuale consigliere ministeriale inviato a Napoli, si porterebbe a Roma un grosso ideatore di moduli organizzativi e lavorativi e non si perderebbe, comunque, l’eventuale professionalità dell’attuale commissario partenopeo che potrebbe esercitare tranquillamente il suo ruolo altrove. Ma, c’è sempre un ma, De Luca non sarebbe d’accordo su Cascetta a Napoli anche se al momento, almeno pubblicamente, non avrebbe ancora alcuna preferenza nominativa da esprimere se dovesse decidere di non avvalersi più della sicura esperienza professionale di Andrea Annunziata. Il tempo scorre e quanto prima sapremo.
direttore: Aldo Bianchini
È mia opinione che la persona destinata a sovrintendere un Autorità di Sistema Portuale non è come un candidato politico che deve essere eletto dai cittadini per una determinata carica e quindi è tenuto a far conoscere la sua posizione programmatica in merito alle problematiche che andrà ad affrontare in caso di elezione.
Tuttavia, un Sistema Portuale, ancor più complesso da gestire dopo l’attuazione della riforma che ne ha esteso il raggio di competenze con l’accorpamento di più porti prima autonomi, è una realtà che impatta sul territorio. Come tale, determina ricadute economiche di importanza vitale, condiziona il tasso di occupazione o disoccupazione delle persone, caratterizza la vocazione turistica o industrial/commerciale di determinate aree, ne può causare il deterioramento paesaggistico e ambientale, ecc.
Ecco quindi perché i cittadini campani, pur non essendo chiamati ad esprimere alcun voto in proposito, dovrebbero poter conoscere di quali specifici programmi sono portatori i possibili aspiranti alla carica di Autorità di Sistema Portuale del Medio Tirreno, e su quale terreno si muoveranno per una loro concreta attuazione, sia nei confronti con gli Organi istituzionali che nei rapporti con i soggetti pubblici e privati che operano nel settore.
In tal senso, credo che la Redazione del Quotidiano di Salerno potrebbe attingere le necessarie informazioni al riguardo e metterne al corrente i lettori, in modo che questi ultimi non percepiscano solo che la questione si risolve in funzione del gradimento del politico di riferimento più influente o come l’esito di un giro di poltrone. Piuttosto mi sembra opportuno che essi possano anche sapere che chi sarà chiamato a ricoprire l’importante carica ha una chiara e definita visione delle sue attribuzione, quale sviluppo intende dare ai singoli poli portuali, come pensa di attuare un efficace disegno di complementarità fra gli stessi e come armonizzarne una produttiva integrazione con il sistema infrastrutturale, industriale e logistico del territorio.