SALERNO – L’associazione Presidio Permanente Salerno con l’ausilio degli avvocati calabresi Marcello Nardi e Angelo Calzone , esperti in diritto ambientale, ha presentato in data 30/06/2016 unitamente all’associazione Forum Ambientalista di Roma n. 2 intervenenti ad opponendum rispetto al ricorso presentato dalle Fonderie Pisano relativamente alla richiesta di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambiental .
I motivi degli interventi , atti a sostenere l’inammissibilità del ricorso stesso, sono riassunti come segue:
1. la richiesta di riesame costituisce essa stessa un avviso di inizio di procedimento ex art.7 legge 241/90, tenendo conto anche del fatto che il provvedimento da’ 60 giorni di tempo per presentare i documenti richiesti
2. essendo il riesame impugnato solo parzialmente e solo relativamente alla Valutazione di Impatto ambientale e alla Valutazione d’incidenza , lasciando inalterate le contestazioni sulle gravissime criticità ambientali , tali valutazioni sono dovute per 2 motivi: -Il provvedimento di riesame richiede un revamping ovvero una ristrutturazione completa dell’impianto al fine di raggiungere la massima funzionalità e quindi costituendo di fatto una modifica sostanziale , contrariamente a quanto affermato dalle Fonderie Pisano, la Regione ai sensi dell’art 7 comma 4 del D.Lgs 152/06 può richiedere la Valutazione di impatto ambientale comprensiva della valutazione d’incidenza. – -già in fase di rilascio AIA, come evidenziato nella richiesta di sequestro , sarebbero stati necessari per legge le 2 valutazioni
3. per quanto riguarda la valutazione d’incidenza necessaria per legge in quanto le Fonderie Pisano sono in prossimità ed anzi in parte ricadono in Zona di Protezione Speciale ( ZPS) e SIto di Interesse Comunitario ( SIC) , risulta inammissibile il ricorso delle fonderie che sostengono che, il fatto che la zona protetta sia prossima , sia motivo di non assoggettabilità alla VINC, in quanto per consolidata giurisprudenza tale valutazione va sempre fatta quando gli interventi ” possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito”.
4. Per quanto concerne l’esigenza da parte delle Fonderie Pisano di chiedere la sospensione del provvedimento in fase cautelare, si ritiene che non ricorrano i presupposti in quanto non esiste un grave e irreparabile danno che deriverebbe dallo svolgimento del riesame dell’AIA, poiché quanto la valutazione d’impatto ambientale quanto la Valutazione d’incidenza potrebbero concludersi con esito favorevole all’azienda ed inoltre essi non presuppongono la chiusura dell’impianto ; infine è’ da sottolineare che anzi il funzionamento delle Fonderie pisano , in assenza di tali valutazioni, comporterebbe un grave danno all’ambiente e alla salute dei cittadini .
Infatti da come si evince dalla richiesta di sequestro del 24/06/2016 l’ impianto delle fonderie pisano ” è’ privo di valida autorizzazione in quanto quella esistente e’ illegittima , illecita ed inefficace” , ” non rispetta i limiti e le prescrizioni imposte dalla pur illegittima autorizzazione, svolge attività “di tipo inquinante “, ” è incompatibile con l’area in cui si trova “.
Nonostante vi siano stati già in passato procedimenti penali con n. 3 sequestri preventivi avvenuti nel 2004, nel 2006 e nel 2011, l’attività illecita delle fonderie è’ continuata come dimostrato dai 16 procedimenti susseguitisi dal 2011 fino ad oggi, provenienti dagli organi tecnici che dimostrano come la violazione della normativa ambientale non si sia mai interrotta; sono risultate presenti numerose segnalazioni rilevate dal Noe nelle quali si fa riferimento allo sforamento dei limiti di emissioni rilevati dai siti Arpac, che hanno accertato l’immissione in atmosfera di sostanze velenose, cancerogene e maleodoranti .
I magistrati, rilevando le numerose e gravi violazioni nella gestione dell’impianto, sintetizzate nella totale assenza delle migliori tecnologie disponibili, hanno riscontrato:
– la mancata applicazione delle misure di riduzione delle emissioni diffuse
– illecito smaltimento e gestione dei rifiuti quali anime di fonderia addirittura usate per effettuare il riempimento di un basamento di 80 mq
– abusivita’ degli scarichi di natura industriale provenienti dai processi di fusione in corpo idrico superficiale ricadente in zona protetta con il superamento del parametro RAME , Idrocarburi Totali , Escherichia Coli e con la significativa presenza di fosforo ,zinco, cadmio, piombo, stagno, benzoantracene, benzopirene ed altri inquinanti
– l’inadeguatezza dello smaltimento delle acque di piazzale dovute all’ impossibilità di differenziare le acque di prima e di seconda pioggia perché secondo i calcoli eseguiti il dilavamento dei piazzali non si esaurisce in 15 minuti previsti dalla legge , ma continua nel tempo provocando quindi sversamenti di inquinanti nel fiume senza la necessaria depurazione
– il notevole superamento di sostanze velenose e/o cancerogene quali il monossido di carbonio, anidride solforosa, idrocarburi aromatici e idrocarburi non metanici tipici dei processi di combustione associabili alle fonderie Pisano
Alla luce di quanto evidenziato risulta palese che anche la magistratura ha potuto accertare la costante presenza negli anni dei consueti profili di criticità ambientale legati alle emissioni e all’inadeguatezza delle strutture ed un approccio mai risolutivo nelle varie sedi e fasi di controllo; tali carenze , lungi dall’essere stati superate dopo il conseguimento dell’AIA, si sono rivelate ulteriormente e più gravemente presenti a partire dall’ispezione straordinaria avviata dall’autorita’ giudiziaria ed accertate come reiterate nel corso delle successive ispezioni .
L’associazione “Presidio Permanente Salerno ” e tutti i residenti di Salerno e della Valle dell’Irno attendono fiduciosi la convalida del sequestro da parte del GIP, così come si augurano delle azioni pronte e tempestive da parte delle istituzioni a tutti i livelli , troppo tempo latitanti nell’affrontare le questioni ambientali , di salute pubblica e di salute dei lavoratori.
Farsi carico in maniera celere e decisa anche attraverso provvedimenti urgenti e speciali della problematica dei lavoratori , che talvolta inconsapevolmente restano le prime vittime sia per quanto riguarda i danni alla salute sia per quanto concerne l’attuale drammaticità della condizione economica , potrebbe essere la prima vera occasione per riscattarsi di decenni di assenza e di complici silenzi.
L’ associazione ringrazia tutti coloro che si sono attivati rispetto al problematica delle fonderie Pisano e auspica, mettendosi sin da ora a disposizione per fornire le informazioni necessarie ai cittadini, una sempre maggiore consapevolezza e partecipazione di cittadini e altre associazioni