VALLO di DIANO – Niente di nuovo sul fronte elettorale del Vallo di Diano; per le consultazione del 5 giugno prossimo verranno riproposti in salse diverse sempre gli stessi duelli al limite del personale e sostanzialmente lontani dalla buona politica. Se non fosse per Montesano sulla Marcellana si potrebbe e dovrebbe davvero dire che da tantissimi anni niente riesce a cambiare nelle terre valdianesi dove, sembra, non esistere il concetto del cambiamento e del rinnovamento delle classi dirigenti; insomma il potere è sempre nelle mani degli stessi personaggi che, piaccia o no, vengono comunque votati dalla gente. Il ricambio dovrebbe avvenire nella composizione delle liste ma soprattutto queste sono ben strette nelle mani dei potentati locali; negli ultimi tempi ci ha provato qualche giovane giornalista che, però, si è mosso male ed è finito ancora peggio; per non dire dei giovani “dem” subito ingolfati nelle spire del potere. Qualche giornalista ci prova anche in questa tornata ma dovremo poi vedere quali saranno i risultati. Nel Vallo si vota in quattro comuni: Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula e Teggiano. In quest’ultimo comune si va alle elezioni dopo lo scioglimento prematuro del consiglio, per colpa probabilmente della inesperienza del sindaco e/o per la sotterranea e furiosa battaglia condotta dall’ex sindaco; ora si ritroveranno praticamente l’uno contro l’altro armati e pronti al singolar tenzone. A Monte San Giacomo si va al voto già conoscendo un risultato che è scontato da decenni; frutto certo della buona politica ma ormai abbastanza logoro come sistema di potere. A Padula, invece, infuria la battaglia con uno schieramento del tipo alzo zero contro il sindaco uscente da parte di due ex sindaci, di un assessore e di altri agguerriti signori; fortunatamente per lui il sindaco uscente è stato capace all’ultimo minuto di accaparrarsi il consenso dell’unico suo oppositore convinto e di richiamare nella lotta un compassato politico navigato sicuramente non vicino allo schieramento bellicoso di cui prima. L’unica novità, per certi versi, viene da Montesano sulla Marcellana a conferma di una tendenza che comincia a sostituire i medici con gli avvocati al comando dei ridenti paesi valdianesi. Ed è proprio un avvocato, a mio sindacabilissimo avviso, che emerge in maniera chiara su tutto il contesto politico della zona; il suo nome è Renivaldo La Greca, avvocato penalista di professione, prestato (si fa per dire !!) alla politica locale. Non conosco l’altro candidato sindaco di Montesano e, quindi, non mi permetto di esprimere alcun giudizio sulle sue potenziali possibilità di raggiungere la vittoria contro l’avvocato La Greca che, da molti, è ritenuto una specie di pilastro ben piantato nelle fondamenta del panorama giudiziario dell’intero comprensorio. Per le mani di La Greca sono passati, in questi ultimi anni, i migliori e più intricati processi penali, a cominciare dall’incendio del materassificio di Montesano nel cui rogo persero la vita una ragazzina e una giovane signora, per finire al processo dei processi contro il maresciallo dei carabinieri reo, secondo la Corte di Appello di Potenza, della morte di un ragazzo di Buonabitacolo in una notte balorda sotto tutti i punti di vista; senza dimenticare la difficoltà del processo tuttora in fase di udienza preliminare che potrebbe coinvolgere buona parte dei candidati alle elezioni comunali di Padula ed alcuni imprenditori/commercianti del luogo per via di una distorta applicazione delle leggi in materia urbanistica. Ma Renivaldo La Greca non è soltanto un avvocato molto affermato, ha lavorato da anni e per anni nella costruzione di una fittissima rete di amicizie personali e di conoscenze istituzionali che oggi potrebbero risultargli utilissime ai fini di un prevedibile (dicono in diversi !!) successo elettorale nel suo paese d’origine avendo davanti a se alcune battaglie gestionali molto importanti tra cui la centrale termoelettrica e le trivellazioni petrolifere; argomenti gestiti, forse anche abbastanza approssimativamente, da alcune associazioni volenterose ma prive di una seria e serena guida nel difficile mondo delle grandi multinazionali anche alla luce del decreto governativo denominato “sblocca Italia”. Renivaldo La Greca è un professionista adulto che mette, però, in evidenza tratti alquanto giovanili nel modo in cui intende portare avanti l’amministrazione comunale di Montesano sul filo della legalità e della trasparenza. Non è un novellino e neppure uno sprovveduto; per motivi professionali (e non è poco !!) conosce a menadito e profondamente la macchina comunale nella sua accezione complessiva e potrà districarsi da avvocato di vaglia nel tormentato agglomerato di leggi e decreti al fine di trarne il meglio per la sua comunità. Deve guardarsi, comunque, dal suo avversario noto ai più come un giovane molto battagliero e fiero portatore delle sue idee.
Il suo antagonista parla di “Emozione, onore, responsabilità, amicizia, passione e coraggio” ovvero della “risposta di Paolo Borsellino a una giornalista che gli chiedeva perchè si impegnava così tanto per la sua terra pur correndo pericoli. Il giudice rispondeva splendidamente: –Non sopporto vedere che la mia terra abbia un volto brutto. Il mio impegno è quello di renderla più bella–“; e quando si parla di queste cose molto avvertite dalla gente bisognerebbe sempre andarci cauti nelle affermazioni che possono anche avere effetti diversi da quelli desiderati perché l’elettore comune ha ormai una certa riluttanza verso la politica dietro la quale ci vede sempre progetti finalizzati alla conquista del potere. Un duello interessante, insomma, che potrebbe dare all’intero Vallo di Diano quella spinta che ancora manca per un completo rinnovamento della classe politica.
Purtroppo i problemi di questa terra sono ben più seri del ricambio generazionale politico. Il problema riguarda la scelta e l’offerta del nuovo. Una terra in cui i giovani latitano o meglio sono partiti; parlo di quei giovani che vivono il meglio e più fruttoso momento della vita dell’uomo medio con un età compresa tra i 20 e i 30 anni ; si dice che a 27 anni l’uomo raggiunge il massimo della brillantezza mentale; della brillantezza mentale dei giovani valdianesi se ne avvalgono terre lontane; quelli che caparbiamente e coraggiosamente rimangono fanno quel poco che possono; spesso il ricambio è peggiore del precedente perchè non basta l’età e la verginità per essere una bella donna. il ricambio generazionale vuol dire niente, sono le idee quelle che contano e in queste terre ormai non servono piccoli aggiustamenti localizzati ma terapie d’urto che riguardino tutto il comprensorio. Finchè non uscirà una persona capace di attirare a se le forze dei singoli paesini non si potrà parlare di nuovo o ricambio ma di piccoli aggiustamenti. E per quei piccoli aggiustamenti nel nome dell’onestà uno vale l’altro non servono certo delle menti rubate ai fori o agli ospedali.