SALERNO – Ognuno la può pensare come crede, ma se si ragiona con onestà intellettuale bisogna dire e ribadire che Michele Albanese, direttore generale della Bcc Montre Pruno di Roscigno e Laurino, nel breve volgere di qualche anno è diventato una personaggio universale, insomma un “cittadino del mondo”. Non solo, come cittadino del mondo sta collezionando una serie impressionante di premi, di attestati e di riconoscimenti di un certo valore e di una certa risonanza. Qualche maldicente può anche pensare che i premi Albanese li acquisti, e non posso negare che il pensiero può sfiorare anche chi si schiera apertamente con il d.g. della banca di credito cooperativo; ma quando i premi, gli attestati e i riconoscimenti incominciano ad arrivare a pioggia e quando gli stessi vengono consegnati nelle occasioni e in luoghi di assoluto prestigio, un solo pensiero deve attraversare la mente di tutti: Michele Albanese è davvero un personaggio che riesce a catalizzare l’attenzione del prossimo, anche dei suoi convinti avversari, con la sua grande umiltà e con la sua infinita disponibilità. Non a caso la dedica in calce all’ultimo prestigioso “Premio Asmef – Cilentani nel mondo” consegnatogli nella sala refettorio del Palazzo San Macuto, preso la Camera dei Deputati a Roma, recita così: “A Michele Albanese, professionista e uomo dalle grandi qualità. Al Direttore Albanese, per le iniziative a favore delle comunità italiane nel mondo, tra cui la creazione della carta dei servizi degli italiani all’estero, per le azioni a sostegno della rassegna di ASMEF Giornate dell’Emigrazione. All’uomo Michele, per il suo sguardo tenero sugli uomini e sui fatti, nonostante i compiti difficili di cui è investito e che svolge sul territorio, con risultati brillanti, coniugando sempre testa e cuore“. Per i meno addetti ai lavori è utile ricordare che a Palazzo San Macuto non arrivano cani e porci, come si dice in gergo, ma tutta gente dall’altissimo profilo pubblico e professionale. Forse, anzi sicuramente, è proprio questo altissimo profilo pubblico e professionale, di cui la figura di Albanese si veste sempre meglio e giorno dopo giorno, a procacciargli tutto il consenso, la fiducia e la stima di cui gode in ogni angolo del nostro Paese ed anche in campo internazionale. “Ma cosa ha fatto di straordinario -mi ha sussurrato qualcuno-, se non avesse la banca forse nessuno si sognerebbe mai di chiamarlo o di premiarlo”; non ho la bacchetta magica per contestare il predetto assunto né la capacità di convincerlo del contrario, ma è bene che tenga presente che se è vero che gestisce una banca è altrettanto vero che bisogna prendere atto che la gestisce in maniera fondamentalmente diversa da tutti gli altri. Michele Albanese ha da sempre avuto la capacità di fare banca giorno dopo giorno e, soprattutto, porta a porta andando di persona a sollecitare i depositi e gli investimenti come quando (si racconta !!) andò presso lo studio di un noto e grosso imprenditore valdianese e gli sottopose il contratto lasciando in bianco la casella dove doveva essere inserita la percentuale di interessi “in favore e a debito”mandando letteralmente in tilt l’interessato che divenne subito suo cliente; da qui si intuisce facilmente che non ha mai utilizzato la banca per fini personali ma l’ha allevata e fatta crescere per garantire occupazione e sviluppo, non solo all’interno della banca che ormai annovera diverse punte di professionalità e di estrema cortesia, ma anche per l’occupazione e la crescita del territorio su cui opera. Anni fa Michele Albanese ha avuto quasi in eredità una piccola banca che viveva anche una certa difficoltà tra raccolta e distribuzione, sfruttando la sua capacità intellettiva e comunicazionale ha fatto di quella piccola realtà una grossa e strutturata banca con la “B” maiuscola in grado di spaziare anche nella provincia di Potenza raccogliendo, anche in quella terra difficile e selettiva ma ospitale, numerosi consensi. Da qui, dalla sua facoltà di “fare banca per la banca” è arrivato il salto di qualità che lo ha reso “famoso” (tra virgolette) anche in terre straniere e lontane come gli Stati Uniti d’America, e non è un caso se insieme a lui a Palazzo San Macuto è stato premiato anche Franco Nuschese, titolare del noto ristorante “Caffè Milano” di Washington. In pratica stiamo parlando di un personaggio che se da un lato riesce a comportarsi sempre e comunque amichevolmente e accogliente con tutti, dall’altro lato si è fatto conoscere ed ha saputo farsi rispettare anche a certi livelli di altissimo profilo pubblico e professionale. Non a caso, e non è un caso, se nella sala refettorio di Palazzo San Macuto erano presenti personaggi del calibro dell’ex ministro degli esteri Giulio Terzi Sant’Agata, dell’ex Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, e dell’ex Senatore e Parlamentare Europeo Alfonso Andria, con Vincenzo Pepe (uno dei massimi rappresentanti dell’ Asmef a livello nazionale ed internazionale). Oltretutto Michele Albanese ha avuto la capacità di rimanere ben piantato con i piedi per terra anche in un momento delicato ed emozionante come quello vissuto a San Macuto dichiarando: “Un Premio che mi riempie di orgoglio, perché rappresenta la sintesi del grande impegno profuso dalla nostra Banca sulla tematica degli Italiani che vivono all’estero. È stata una forte emozione poter ricevere tale Premio proprio presso la Camera dei Deputati. Mi auguro che la nostra azione possa proseguire sempre sulla scia dei valori chiave del nostro operare come l’amicizia, la vicinanza e la riconoscenza. Dedico questo premio, ancora una volta, ai miei collaboratori a partire dal Consiglio di Amministrazione ai dipendenti tutti che mi danno la possibilità di lavorare in serenità ed in un clima di fiducia“. Ineccepibile la dichiarazione breve, concisa ed esaustiva; prendere o lasciare … signori questo è Michele Albanese.
direttore: Aldo Bianchini