Il secco comunicato stampa diffuso dall’Ordine dei Medici di Salerno, a cura della giornalista Piera Carlomagno, mi conforta e, se ce ne fosse stato bisogno, mi ripaga per il fatto di dover esprimere (sempre da solo !!) alcune considerazioni sui fatti di cronaca; considerazioni che sono assolutamente all’ordine del giorno e che potrebbero esprimere tutti, anche i ragazzini e le ragazzine di primo pelo nel mondo giornalistico; invece accade di essere costretto a farle da solo, e spesso con gravi rischi. La considerazione che in merito allo scandalo del Ruggi dopo gli arresti eccellenti dei neurochirurghi ho espresso riguardava la nomina dell’ex procuratore della repubblica Alfredo Greco a capo della commissione aziendale per le liste di attesa; in pratica in anticipo rispetto all’Ordine dei Medici ho evidenziato le stesse serie perplessità che da ieri (giovedì 14 aprile) sono diventate improvvisamente di dominio pubblico grazie all’intervento del prof. Bruno Ravera attraverso lo strumento della comunicazione dell’ordine provinciale dei medici. Non c’è bisogno di aggiungere che sono perplessità che condivido in pieno; naturalmente non c’entra assolutamente niente la figura e l’immagine del giudice Greco, piuttosto sarebbe stato più utile da parte del Ruggi ragionare un po’ prima di nominarlo a capo di una vera e propria commissione d’inchieste, quasi come se tutto l’ospedale fosse già sotto processo da parte di tutti. La condanna, ovviamente, sarà ferma e senza appello, ma a sentenza passata in giudicato e fin quando in Italia esistono i tre gradi di giudizio è doveroso aspettare. L’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona non è “una sentina di vizi e l’eccesso di enfasi mediatica è un attacco indiscriminato verso l’istituzione e le persone che vi lavorano” e per questo è da considerare “Inopportuna la nomina di Alfredo Greco a capo di una vera e propria commissione di inchiesta, l’Ospedale non abdichi alle proprie prerogative e abbia il coraggio di indagare”. Ecco, comunque, il testo integrale del comunicato: “””In merito ai recenti provvedimenti della Magistratura a carico di alcuni medici che svolgono la loro attività nell’AOU “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, l’Ordine dei Medici rende noto che se queste accuse verranno confermate nel prosieguo delle indagini e nel successivo dibattimento si perverrà a una sentenza definitiva – la sua condanna, per comportamenti contrari all’etica medica, è ferma e decisa fin da adesso. In ogni caso sono state subito attivate le procedure previste dalla legge, ma in questo caso i medici posti agli arresti domiciliari non risultano iscritti all’Ordine di Salerno. L’Ordine invita la Stampa, che ha il dovere di informare i lettori, di attenersi per ora alle risultanze delle indagini, non dimenticando che principio di civiltà giuridica è quello della presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato. Pur considerando che i dati su cui poggia l’accusa sembrano avere solide basi, ciò non giustifica l’eccesso di enfasi mediatica che rischia di non consentire le necessarie distinzioni. E’ quindi inaccettabile che si stia verificando un vero e proprio attacco indiscriminato verso l’istituzione e le persone che vi lavorano, per cui episodi diversi sembrano artatamente collegati tra loro, tanto da equiparare l’AOU a una sentina di vizi e, di conseguenza, chiunque vi lavori non può essere esente da questi schizzi di fango. Il Consiglio dell’Ordine ribadisce la sua stima versi i colleghi e il personale che opera in condizioni di estrema difficoltà con abnegazione e senso del dovere e non merita di essere coinvolto in un’azione di sistematico discredito. Questo vale anche per gli amministratori, che certamente si prodigano per garantire alla nave una navigazione tranquilla, che valga a evitare marosi e bassifondi (e gliene rendiamo atto), ma non debbono perdere la lucidità e il senso delle proporzioni. Un collega, regolarmente autorizzato dalla direzione sanitaria ad assistere a un intervento chirurgico e che per improvvise e impreviste complicazioni si è offerto di dare una mano al tavolo operatorio (magari non indispensabile, ma utile) è stato oggetto di denunzia penale e di un autentico linciaggio e la parziale successiva ritrattazione non ha stemperato l’amarezza e l’indignazione, che l’Ordine condivide, per un attacco ingiustificato. Conosciamo da molti anni l’ex Procuratore della Repubblica dottor Alfredo Greco, magistrato integerrimo e inflessibile custode della legge, cui va da sempre la nostra stima e ammirazione, ma ci si consenta di ritenere non opportuna la sua nomina quale responsabile di quella che è una vera e propria commissione d’inchiesta: l’Ente ospedaliero deve avere il coraggio e la forza di esperire le dovute indagini e adottare tempestivamente gli eventuali provvedimenti amministrativi. Se emergessero violazioni di norme penali è ovvio che vi sarebbe l’immediato deferimento all’autorità giudiziaria, a cui l’Ordine rinnova e conferma la piena e incondizionata fiducia. Prevenire è sempre preferibile che reprimere. Abdicare alle proprie prerogative non ci sembra atteggiamento di saggezza e di responsabilità”””.
direttore: Aldo Bianchini