Aldo Bianchini
NAPOLI – Io non so se Vincenzo De Luca ha ragione quando esterna i suoi convincimenti, non so neppure se ci crede davvero in quello che dice; spero soltanto che non abbia sempre ragione. Altrimenti dovremmo tutti recitare l’atto di dolore e sottometterci a Lui senza se e senza ma. Vengo al nocciolo della questione: De Luca da quando è apparso nel 1993 prepotentemente sulla scena della politica di governo (prima era rintanato nelle segrete stanze della segreteria provinciale del PCI) gratifica i suoi avversari, denigrandoli, con parole comunque ad effetto nazional-popolare: mariuolo, demente, imbecille, cafone, fannullone (…ecc. ecc.) ed è imperturbabilmente identico verso tutti, sia quelli che lo hanno preceduto (al Comune e in Regione) sia verso quelli che gli sono contemporanei e, probabilmente, anche a quelli che verranno in futuro perché non perde occasione di bastonare anche i giovani che, non so perché, stanno zitti e non reagiscono come sanno fare e fanno in più occasioni. Per questo spero che non abbia ragione, in caso contrario dovremmo credere che qui, in tutto il Paese, non c’è più nessuno che non sia demente, mariuolo, imbecille e cafone. L’ultima bordata colossale il kaimano l’ha riservata, a Pontecagnano Faiano, in materia di cammino per lo sviluppo, per tutti quelli che si autodefiniscono esperti di una materia tanto difficile, e ne ha avute anche per l’ex governo Monti accusandolo di demezialità assoluta per il fatto di aver partorito la famigerata “legge Severino”. L’occasione gliel’ha fornita su un piatto d’argento il presidente emerito della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro (presente anch’egli a Pontecagnano dal “revenant Sica”) quando nel contesto di un convegno (per l’attivazione nella città picentina di un polo, per la ricerca giuridico-scientifica, applicato alla procedure amministrative) organizzato dal sindaco di Pontecagnano Ernesto Sica ha dichiarato che: “Un povero imprenditore straniero che voglia aprire anche una semplice officina in questo Paese è costretto a districarsi tra leggi e regolamenti spesso contraddittori. E alla fine se ne va”. Non l’avesse mai detto il giurista di chiara fama; subito si è scatenato il nostro kaimano che non ha trovato occasione migliore di questa per sprezzanti commenti su tutti. Io, però, dal mio piccolo osservatorio vorrei ricordare a tutti e due (Tesauro e De Luca) che non è poi sicuramente certo che un imprenditore straniero si scontra con mille difficoltà se vuole aprire anche una semplice officina nel nostro Paese; certo ci sono leggi e regolamenti che sembrano o appaiano contraddittori ma se si conosce bene la procedura si finisce con l’avviare la propria attività in pochissime settimane (e questo lo afferma anche Matteo Renzi sul quale De Luca non si è ancora scagliato !!) con la sicurezza di poter procedere senza più alcun impedimento. Vorrei ricordare ad entrambi che un po’ tutti noi con leggerezza ideologizziamo tutto quello che avviene negli altri Paesi europei e, soprattutto, in America (intendo gli USA); anche nei talk show delle grandi reti televisive si fantastica sui tempi strettissimi (a volte compressi in pochissimi giorni) per aprire un’attività all’estero. Sono soltanto delle dichiarazioni assolutamente estemporanee e prive di ogni contenuto di conoscenza delle regole rigidissime che esistono all’estero, tanto da far constatare come i “paesi delle opportunità” spesso si riducono al ruolo di “paesi delle inopportunità”. Conosco casi in cui per un semplice allaccio alle fognature comunali, per scaricare acqua da una piccola realtà commerciale, è passato anche più di un anno per avere tutte le autorizzazioni necessarie che quasi sempre prevedono dei costi molto alti per il completamento dell’iter procedurale che noi, qui in Italia, chiamiamo “burocrazia”. Parlare è giusto e doveroso per personaggi del calibro di Giuseppe Tesauro e Vincenzo De Luca; qualche volta farebbero, però, bene ad informarsi meglio per non cadere negli stessi errori che in tanti evidenziano nei chiacchierifici televisivi e di carta stampata. Qualche volta, dunque, non tutto è demenziale nel nostro amato Paese. Ma il capolavoro mediatico-popolare il governatore l’ha confezionato quando parlando (sempre a Pontecagnano) dei tantissimi comitati (che sbocciano come funghi) a protezione di questo o di quello ha detto: “nel nostro Paese anche un comitato a difesa dei fringuellini è capace di porre ostacoli e ritardare una pubblica iniziativa”. Manco a dirlo dalla platea si alza un signore che gli fa eco dicendo: “Scusi governtarore, perché ce la tiene tanto con i fringuellini, io sono il presidente del comitato a loro difesa”. Qualcuno sussurra che Vincenzo De Luca, ovviamente, sia uscito benissimo dall’impasse (involontariamente o strategicamente causato !!) ed abbia a sua volta beccato: “Beh !! meno male che lei è caduto solo sul fringuellino, ci fu uno che fece cadere una mitica concorrente sull’uccello”. Chiarissima l’allusione a Mike Buongiorno ed alla signora Longari dello storico Rischiatutto. E giù applausi a scena aperta. Anche questo è il neo governatore della Campania, Vincenzo De Luca.