CAVA de’ TIRRENI – Quindici personaggi su cinquantuno andranno a processo per la famigerata “rimborsopoli cavese”, lo ha stabilito il gup Paolo Valiante in servizio pressom il tribunale di Nocera Inferiore dove il voluminoso fascicolo era stato trasmesso dalla DDA di Salerno che aveva iniziato le indagini con il solito pm Vincenzo Montemurro. Se ci si ferma un attimo a pnesare a tutto quello che è accaduto sul piano giudiziario a cava durante il “regno Galdi” viene la pelle d’oca e matura probabilmente la convinzione che c’è stato un complotto ordito da pochi in danno di molti; un complotto che strada facendo è sfuggito dalle mani delle persone che l’avevano concertato. Pensando a tutto questo viene naturale chiedere: “C’è un nesso tra la caduta rovinosa di Galdi, l’assurda morte di Mario Pannullo e i complotti giudiziari ?”. Se dovessi rispondere, di primo acchitto, direi subito di no, assolutamente no; anche perché su quella tragedia sono state avanzate diverse ipotesi ma nessuna tendente ad accreditare chiaramente un legame con le tante inchieste giudiziarie. Se, invece, la risposta viene prima meditata ed approfondita le cose cambiano totalmente e si potrebbe anche arrivare a dire che “Si, la caduta di Galdi – la morte di Pannullo e le congiure cavesi sono in stretta connessione”. E non ci vuole nemmeno un arco di scienza per affermarlo; del resto lo stesso velo di “dignitosa pietà” disteso da tutti sulla vicenda di Mario Pannullo (personaggio che aveva dato tutto se stesso in favore della trasparenza e della legalità nella gestione della cosa pubblica) è il segnale che qualcosa da quella sciagurata disgrazia è possibile attingere per poter arrivare a dipanare una matassa incredibilmente complicata ed incartata su se stessa. Basta pensare alle numerose inchieste giudiziarie, non ultima quella che travolse la Commissione per gli invalidi civili con il clamoroso arresto dell’allora consigliere regionale Giovanni Baldi ed altri tra medici (anche dell’Inps), politici e gente comune. Quella clamorosa inchiesta che oggi giace nei cassetti e che presumibilmente si avvia verso una conclusione positiva per gli indagati ha, comunque, già prodotto una prima ingenerosa conclusione: Giovanni Baldi non è stato rieletto e, anzi, è stato tradito proprio dagli elettori della sua “Santa Lucia” dove da decenni mieteva successi elettorali su successi.
Prima ancora della “Baldi Connection” c’era stata l’inchiesta che aveva quasi travolto Baldi per la vicenda dell’assunzione, o meglio per la stabilizzazione in Provincia, della figlia dell’imprenditore metelliano De Sio; una vicenda dai chiaro-scuri che è finita con l’assoluzione totale dell’ex consigliere regionale perché “il fatto non sussiste”. Tutto questo mentre prendeva quota e stabilità il “regno di Galdi”; prima in Provincia come direttore generale e poi a Cava come sindaco della città. Nelle more di questi passaggi incominciava l’aggressione di uno sparuto gruppo di consiglieri comunali che, naturalmente e politicamente, osteggiavano la cosiddetta “buona amministrazione Galdi” (ammesso che sia stata buona in qualche suo passaggio !!); ma fuori e dentro questo legittimo gruppo prendeva sempre più quota il clima del complotto a tutti i costi; un clima che è sempre più lievitato verso l’alto grazie anche alle continue disattenzioni di Marco Galdi e del suo sindacato che diventava, un giorno si e un giorno pure, sempre più instabile. Ma questo era dovuto, forse ed anche senza forse, alle inchieste giudiziarie che si proiettavano sull’amministrazione comunale con effetti veramente letali. Anche perché, nella fattispecie, quel gruppuscolo di congiurati poteva contare, molto verosimilmente, sull’esistenza di due corvi (1 e 2), uno interno che aveva il ruolo della talpa e l’altro esterno che aveva la funzione di delatore in favore dell’Arma dei Carabinieri a tutto discapito dei protagonisti, sindaco in testa, della presunta scandalosa gestione della cosa pubblica metelliana. A sostegno di questa tesi è sufficiente pensare anche all’inchiesta giudiziaria che ha visto alla sbarra ben cinquantuno persone tra consiglieri comunali ed ex sindaci per delle sottili e specifiche accuse di presunti reati che soltanto il personaggio all’interno della macchina comunale, corvo 1, poteva sicuramente conoscere come di fatto conosceva. Di quei 51 soltanto 15, come dicevo in apertura, sono stati rinviati a giudizio. I nomi non mi interessano, mi interessa capire se e come il complotto è stato ordito (ammesso che ci sia stato !!). E quindi insisto soltanto sul nome di Giovanni Baldi perché rappresenta la massima espressione del danno personale e politico che quelle congiure hanno prodotto; l’ex consigliere regionale e plenipotenziario della politica cavese nell’ambito dell’inchiesta sui consiglieri comunali è stato accusato di aver speso circa 900 € di denaro pubblico per l’acquisto dei giornali durante il suo mandato; una spesa, questa, convalidata dai precedenti direttori generali e stranamente messa nel mirino della Procura dopo le cosiddette congiure di palazzo.
Ma quali e quante sono le congiure di palazzo e quando le stesse sono iniziate ? Difficile dirlo, anche perché a Cava di congiure di palazzo ce ne sono state fin dai tempi del sindacato Messina, quasi come a dire che quando il centro-destra va al potere sono guai per tutti, innanzitutto per loro stessi. Ma le congiure sono continuate anche all’interno del centro-sinistra durante il sindacato Gravagnuolo con conseguenze nefaste per quella coalizione, congiure che in pratica riportarono al potere, anche se con metodologie contrastanti e contrastate, l’allora delfino di Edmondo Cirielli. E le congiure si susseguirono alle congiure, fino al punto di prendere il sopravvento su tutto e favorire l’arrivo in grande stile della magistratura nel palazzo. Ma alla base di tutte le congiure ci sarebbe una cena riservatissima a tre, due consiglieri comunali e un esterno (Corvo 2), tenendo conto che i due consiglieri erano in stretto contatto con “corvo 1” che dall’interno del Comune passava le notizie utili alle inchieste. Ma di questo ne parlerò nelle prossime puntate di questa lunga vicenda.
Direttore, la seguo e leggo con piacere e ammiro la sua capacità di non mandarle a dire, ma il coraggio di scrivere.Ma …..esiste un ma, per essere più chiaro e sgomberare il campo Le dico che sono un cittadino cavese e come tutti i cavesi,almeno spero, non ho vissuto con piacere vedere la mia piccola comunità trasformarsi da “piccola Svizzera” in un mandamento “siciliano ( nulla contro la Sicilia , terra bellissima e i Siciliani, persone splendide, ma gli stereotipi resistono nell’immaginario colletivo), e se pure seguo la politica con un certo distacco, lastoria del “voto di scambio” a Cava proprio non andave ne su ne giù……mi era rimasta sullo stomaco, come un macigno indigeribile. Poi fortunamente, leggendo i suoi interventi, diluiti nel tempo, mi sono rassenerato (si fa per dire) e sono riuscito a dare alle cose la loro giusta dimensione : una esagerazione.
Sono daccordo con Lei che ad uscirne con le ossa rotte e non solo le ossa è stato l’ex onorevole Baldi, che da stimato professionista,uomo morigerato, di chiesa si è visto dipinto come il “Padrino” metteliano…….solo chi non lo conosce ha potuto credere a certe enormi boutade. Per cose ancora tutte da dimostrare ha dovuto subire anche il martirio delle “manette” e non solo lui, si è visto dare un “ben servito” dai suoi amati e ingrati “luciani” per cui aveva speso una vita e ora aspetta che anche la storia dei “falsi invalidi” trovi lasua giusta collocazione e gli sia restituito l’onore calpestato, dato in pasto alle iene sotto gli occhi attenti di stuoli di “corvi”
fortemente interessati a fare banchetto sulla sua “carcassa politica.
Che per lui non menasse un aria salubre si era capito già da guando ilsuo “metore politico” si era chiuso in un silenzio assordante………non aveva mosso un dito,comesenon loconoscesse o stesse nellacondizione di valutare quanto fossero “sproporzionate” leaccuse mosse.Forse la decisione di lasciarlo cadere era giàstata presa ………..anche dal “Principe”.La politica èsporca, si è sempre detto,ma nel caso del dottore si è dimostrata “lercia”.
E’ stao assolto dal caso della assunzione “pilotata”………..non ha malversato sul Comune………..ma resta un “Padrino” dei “falsi Invalidi. Sono certoche uscirà a testa alta anche da questa “storiaccia” ma sarà tardi per quello che questa storia ha determinato:una tempesta per quattrogoccie d’acqua che non erano neanche pulite.
E’ da tempo Direttore che ci trascina con “alla prossima puntata”,comprendo lastrategia “editoriale” ma se veramente sa qualche cosa che a noi comuni mortali sfugge………Lo scriva con chiarezza una volta e per tutto. Lo faccia in nome della verità che è stato ed è il suo elemento distintivo.Lo faccia per farci capire. Possiamo aspettare ma cisono persone che forse questa serenità nonc’è l’hanno….gli è stata rubata….barbaramente…..senza pietà…..senza senzo.I cassetti possono restare anche chiusi ma il male che è stato fatto è stato fatto.Non è una critica ……..è un invito a restare quello che è. Una persona senza peli sullo stomaco.
In Italia non si è girato solo la “grande bellezza”, ma a Cava in particolare si è girato “la grande vergogna”, mettendo nero su bianco una delle più inverosilmili sceneggiature (meglio sceneggiate) “giustialiste” del salerntano.
I Magistrati fanno il loro lavoro e ci mancherebbe, massimo rispetto, ma scoprire che dietro le tante storie di “giustizia” che hanno avvelenato e non poco la vita di questa tranquilla cittadina ci sia stato una “regia occulta”, un voler far male sapendo di far male è disarmante.Noi cittadini possiamo restare frastornati da certe vicende……ma un Magistrato…….serio………preparato…………fiore all’occhiello della A.I.come sia potuto cadere nella rete di “corvacci” nerissimi ……….preoccupa………allarma…….inquieta.
Mi consento di scrivere quello che scrivo perchè avendola letta anche per il passato, ho imparato che quando scrive ,Direttore, sa bene di che cosa sta scrivendo e si guarda bene da scivere notizie a “strascico” per vedere se uno ci casca.Scrive con ponderazione e quando scive ci riflette 10….100……1000…..volte perchè non parla della”fiera di Rocca Cannuccia”…..parla di cose gravi,che hanno segnato e segneranno la storia di uomini e di una comunità.Ricordo quando scrisse del reato dell’induzione alla raccomandazione con i “commissari” tutti messi fuori dal P.M. , disse almeno che tanti anni della mia conoscenza dei fatti di cronaca giudiziaria non siano andati alle ortiche…………questa storia finirà a tarallucci e vino…….fu profetico. Il GUP sentenziò : il fatto non sussiste. Per la vicenda dei “falsi invalidi” i medici dell’inps sono stati messi tutti fuori dall’inchiesta ( come i commissari del concorso) e anche qualche funzionario, che ha goduto dei benefit della Telecom. I grandi fetenti della commissione di 1° grado (tranne qualche miracolato, perchè.forse ritenuto incapace di intendere e volere)) sono stati tenuti tutti sulla brace a fuoco lento, insieme al “grande vecchio” di Santa Lucia. Quando finirà questa “carnevalata”? Il voto di scambio? Il 416 bis? Basta …..per favore basta. Se esiste un “corvo” con la coscienza……….parli……ma dica la verità.Speranza vana….i corvi sono neri e neri restano.Sempre.
Gentile Direttore,
solo ora leggo e solo oggi commento.
La vicenda del “corvo”, o meglio dei “corvi” sul terremoto Giudiziario verificatosi a Cava negli anni 2014-2015, che ha trovato il suo aspetto di massimo eco mediatico con l’arresto dell’allora Onerovole Baldi e di altri medici , per cose “ipotizzate” e non corroborate da una “prova” (almeno per quel che si ha da sapere) ha molti, troppi lati rimasti ancora oscuri. E’ vero i P.M. non sono tenuti a trovare necessariamente prove …..bastano gravi indizi….é vero, ma altrettanto vero che si dovrebbero dare in pasto alla cronaca giudiziaria veline tutt’altro che “vere”……….La suora con l’accompagnamento………….le false invalide ( le più eclatanti) ,risultate poi ,purtroppo invalide vere…..inviare avvisi di garanzia a medici e funzionari dell’Inps, per poi fare marcia indietro alla prima telefonata. Non è stato è non è deontologico lasciare nel “ dubbio di colpevolezza” chi è finito nella “rete a strascico” e forse con la vicenda centra meno del cavolo a merenda. Le ragioni addotte dai corvi ( si spera) siano state sono quelle della “trasparenza” per combattere il malaffare imperante (a loro dire) nella città di Cava , “aiutare la Giustizia nel suo compito di pulizia”, e con chi? Con delatori “interessati” e “assetati” di una sorda vendetta assolutamente personale e ben indirizzata o con CTU non capaci di distinguere nemmeno i propri errori-orrori , esplicitando anche essi, con questo, un comportamento non proprio trasparente e disinteressato.
Oltre queste brevi considerazioni mi riesce difficile pensare che quanto accaduto sia nato dall’accordo di “ quattro amici al bar o a cena” che di punto in bianco decidono di vomitare una “ camionate di letame” su uomini e una città che non se lo meritava. Per questo mi risulta ancora più difficile mettere in collegamento certe situazioni “tragiche” con tutto quello che è accaduto.
L’unica cosa certa che questa storia mi ha insegnato è che la Magistratura sembra essersi fidata di persone quanto meno “discutibili” sotto il profilo della “credibilità dilatoria salvifica”( almeno così sembra da quello che si è letto),e in questa vicenda potrebbe ( per gli errori indotta a fare) anche essa ritenersi parte lesa se non altro per il “credito” accordato a delazioni che “puzzavano”, e non poco, di interessi inconfessabili e per la “credibilità” fortemente messa in discussione o quanto meno appannata.
Non riesco a immaginare che i “corvi” possano veramente credere di aver agito per aiutare l’A.I. a far pulizia. Penso si dovessero liberare di una persona che ritenevano“scomoda”…..che intralciava .Ho sempre diffidato dai moralizzatori che si autoproclamano tali, anche perché la storia insegna che ci sarà sempre qualcuno che si proclamerà più pulito, pronto a “moralizzare” i moralizzatori. Inoltre mi riesce difficile credere che gli attori per il momento ancora nell’ombra (ancora per poco, credo) di questa operazione “poco chiara” non abbiano calcolato le conseguenze delle loro azioni. Assolutamente invereconde .Uomini e famiglie gettate nel fango.Senza colpa , o almeno senza le colpe “sensazionali” che si addebitavano in primo mento e giustificavano , se vere, misure cautelari tanto severe e incomprensibili, per persone fino al giorno prima ritenute per bene e incensurate
Non credo che sia necessario essere degli storici delle vicende Giudiziarie Salernitane o dei cronisti navigati con una lunga esperienza alle spalle (non sono il Direttore e quindi , non sono né l’uno, né l’altro) per comprendere che l’esito delle indagini “indirizzate” sarebbe stato devastante , come è stato, per la vicenda politica del dottor Baldi . La reputazione di una cittadina ridotta a un colabrodo.
Per la Magistratura anche se le “non proprio disinteressate rivelazioni”non riguardavano episodi di corruzione, di soldi, di malaffare (tranne un caso di un impiegato preso,sembra, con le mani nella marmellata) non ha indotto in più miti consigli evitando azioni francamente eclatanti per non dire esagerate. Pur di far notizia ,purtroppo, si è scomodato il “voto di scambio”. Ma alla luce dei recenti risultati elettorali Regionali ( il voto di scambio, se esiste, non risente delle inchieste….anzi si rafforza…..rinserra le fila), qualcuno ha visto dove sta e non è stato assolutamente scalfito questo “voto di scambio” ? . Se ha bisogno di lenti specifiche ……..siamo disposti a fargliele avere . Chiaramente non mi riferisco ai Signori Magistrati, che ribadisco , che sia pure per motivi diametralmente opposti, ritengo “parte lesa”. Chiaramente punti di vista.