Aldo Bianchini
SALERNO – “Questo è l’inizio della tempesta”, questa la dichiarazione più significativa fatta dagli jihadisti dopo la rivendicazione degli attacchi alla città di Parigi. Dopo la capitale francese toccherà a Waschington, a Londra ed anche a Roma. La nostra capitale viene sempre evocata in tutti i deliranti annunci ma fortunatamente, fino ad oggi, è stata risparmiata dalla furia incontrollata e incontrollabile degli estremisti islamici. Gli attacchi sono stati condotti da almeno otto terroristi, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, la più cruenta delle quali presso il teatro Bataclan, dove rimanevano uccise oltre cento persone. Si è trattato del più cruento attacco in territorio francese dalla seconda guerra mondiale e del più grave attacco terroristico in Europa dopo la strage di Beslan del 2004 in Ossezia, con 334 morti di cui 186 bambini intenti ad ascoltare i loro educatori nella scuola che divenne subito la più conosciuta del mondo. Ma a Beslan l’attacco fu portato ad un solo ben individuato edificio e fu anche possibile circondare subito la zona, salvare molte persone e prendere o uccidere tutti i terroristi. In Francia è stato diverso perché sono stati programmati con precisione militare e fatti scattare uno dopo l’altro in ben sette località diverse della metropoli francese. Gli attacchi hanno avuto luogo meno di un anno dopo l’attentato alla sede di Charlie Hebdo di Parigi del gennaio 2015 e pochi mesi dopo una sventata strage su un treno ad alta velocità diretto alla capitale francese.
Mentre gli attacchi erano ancora in corso, in un discorso televisivo il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato d’emergenza in tutta la Francia per la prima volta dal 1944 e annunciato la temporanea chiusura delle frontiere. Dallo “Stade de France” al teatro “Bataclan” in Boulevard Voltaire e poi al canal “Saint Martin” fino alla rue de la “Fontaine au roi”; insomma gran parte di Parigi gettata nel terrore e nella paura da un cataclisma senza precedenti, almeno per l’Europa. Sembrava che tutto si fosse concluso con l’attacco, nel gennaio scorso, con 20 morti distribuiti tra la sede del giornale satirico, un supermercato e un indistinta località. L’attacco di queste ore contro il teatro Bataclan, a poche centinaia di metri dalla sede di Carlie Hebdo, potrebbe significare la continuazione del terrore lungo un filo invisibile; probabilmente hanno distratto, come un diversivo, le forze dell’ordine nei pressi dello stadio dove si giocava Francia-Germania per portare l’attacco brutale e micidiale all’interno del teatro Bataclan dove, del resto, sono stati registrati gran parte degli oltre cento morti provocati dalla strage degli innocenti. La Francia e il Mondo oggi sono in lutto e tutti gli opinionisti si confondono e ci confondono con le supposizione e le risoluzioni più strane e variegate; le trasmissioni televisive hanno inondato per oltre 72 ore, a cominciare da venerdì sera 13 novembre, le nostre case e sono penetrate nella nostra intimità e nella nostra coscienza. Bisogna finalmente capire che non si scherza più, che l’Europa deve sedersi intorno ad un tavolo e ragionare, che tutti dobbiamo rinunciare ad un po’ della nostra libertà di movimento, che tutti quelli che entrano nel vecchio continente devono essere identificati anche con le impronte digitali. Non possiamo più continuare a trastullarci con il concetto della privacy da preservare ad ogni costo per tutti, così non si va da nessuna parte. Sicuramente non sarà la soluzione esaustiva, certamente non azzererà i rischi di attentati, ma almeno ci avvieremo tutti insieme verso una maggiore e migliore sicurezza per tutti. Dall’ 11 settembre 2001 sono andato due volte a New York e tutte e due le volte all’arrivo allo JFK mi hanno prelevato le impronte digitali; in entrambi i viaggi sono andato fino alle Cascate del Niagara e pur essendo uscito dagli USA due giorni prima, al ritorno negli States mi hanno ripreso le impronte; sinceramente non mi sono infastidito ma mi sono sentito più sicuro.
L’ombra del terrorismo ha toccato anche Salerno grazie ad una iniziativa lodevole del sindaco Enzo Napoli che ha disposto lo spegnimento per qualche minuto delle Luci d’Artista alle ore 18.00 su Corso Vittorio Emanuele; un segno di assoluta civiltà e un modo per ricordare le vittime di Parigi, molte delle quali ancora non identificate.
direttore: Aldo Bianchini
Gentile Direttore,
certe cose evidenziano quanto siano miserabili certe storie ,che in alcune giornate ci appasionano, come le storie della Regione Campania e dei suoi protagonisti.
Quello che si è verificato a Parigi segna un limen……..un confine………….tra la nostra vita,la nostra civiltà e la barbarie di persone (non li chiamo impropriamente animali,perchè gli animali sono 1000 volte migliori) che di questa vita pretendono, non so in nome di chi o di che, di essere padroni e signori.Non possiamo più prendere un caffè …………mangiare in un ristorante…………prendere un mezzo pubblico………vedere uno spettacolo……….una partita di pallone.L’abberante disegno di questi “taglia gole” si è realizzato….non si deve stare sicuri da nessuna parte.Allah sarà sicuramente grande ma non credo che certe scelleratezze possano essere fatto in suo nome.Ma c’è chi lo fa e noi non possiamo fare finta ancora che non esistono:Con questa gente non si discute….anzi loro non vogliono discutere con noi…..sparano……ammazzano…..nel branco, si ammazzano, e noi continuaiamo a guardare,fare commosse sfilate…a portare fiori…..accendere candele……spegnere qualche luce (cose nobili sicuramente….ma inutili) , con questa gente non è servito e non servirà.Sono andati oltre.Lo stato islamico non è solo una accozzaglia di psicopatici,deliranti,mediovali.come ci si vuole far credere.Volesse il cielo.
Purtroppo non è così, sono persone pericolosissime perchè credono ciecamente in quello che fanno e più noi continueremo a sottovalutarli e più loro ci colpiranno,convinti come sono che Dio è con loro.
Come vorrei parlare in questo momento con quelle “due cooperanti”, ricorda le due somare? chi sa che fine hanno fatto e se certe cose le hanno restituito alla ragionevolezza.Con chi volevano cooperare?
Io credo che il tempo delle analisi storiche,geopolitiche,sociologiche è finito……bisogna agire e non con i droni.Mi sbaglierò ma questa è la mia opinione.Il buonismo non serve……………ci vuole la guerra per difenderci se no questi ci accopano e lo faranno possiamo,almeno si questo,stare tranquilli….sul resto molto meno.
Gentile lettricie Luisa,concordo perfettamente con lei…..ma siamo messi male,come Europa e come Italia.
Come Europa non siamo capaci di mettere insieme uno straccio di linea politica comune,come Italia poi,con questa Italietta è solo un miracolo che non sia succeso ancora niente.
Voglio sperare che tutto questo non sia il frutto delle antiche pratiche Italiaote…………pagare per stare tranquilli.Per il passato si è fatto……….con i palestinesi……con i libici, di recente per avere indietro le due “somare”,sane e salve.
Non ti sembra un po strano, che Expò (fortunatamente) sia passato liscio……..tutto merito dei nostri portentosi “Servizi”? Io ci credo poco.ma fino a quando saremo disposti e disponibili a pagare questo “pizzo” per la nostra sicurezza e libertà.
I francesi, cui va tutta la mia incondizionata solidarietà, forse non si sono piegati a compromessi incofessabili (è chiaramente una opinione personalissima) ma se 2+2 fa quattro, io un’altra spiegazione possibile non la riesco a trovare.
Adesso ci aspetta il Giubileo “straordinario”.Siamo nella condizione di poter garantire la sicurezza in una città disastrata come Roma? Il grande Papa Francesco ha avuto una idea incredibile………….il Giubileo della “Misericordia”………….ma di quale misericordia si può parlare con certi individui che si comportato come si sono comportati in Francia?
Daccordo non bisogna piegarsi ai deliranti disegni dell’Isis, ma non si può nemmeno metter a repentaglio la vita di tanti inconsapevoli pellegrini.
Siamo in guerra………come aveva profetizzato la bravissima Fallaci, ma è come se fossero fatti che non ci riguardano………cose lontane………..non possibili nel nostro paese, e invece non è così, siamo l’anello più debole di una catena,l’Europa; che esiste solo sulla carta,quando si tratta di affrontare questioni importanti balbetta ( che fermezza sulla questione Ucraina…..vero?).Non sono un “gufo” ma nemmeno un allocco.Siamo messi male……anzi malissimo.
L’Isis non è gente che scherza………fa male sapendo di far male……..scientificamente, e noi non possiamo rimanere mani nelle mani, aspettando quando sarà il nostro turno.la politica del “pizzo” (solo ipotesi, non ho nessun elemento per dire che sia vera,anzi spero che sia falsa) non potrà durare in eterno………e che patti si possono chiudere con certe organizzazioni che sgozzano,sparano nel mucchio, fanno saltare in aria Palmira?Nessuno.Che Dio,Allah,Jhavè o chi per Esso ci protegga da certe devastanti depravazioni.
Da soli e per come siamo messi abbiamo poche speranze per cavarcela, come la povera studendessa veneziana (che stazio quei poveri genitori).Non ho più parole.L’indignazione non basta.Gli islamici non sono tutti uguali, e meno male, ma questi che si nascondono dietro l’Islam per fare queste atrocità non meritano rispetto e non se la possono cavare con qualche manifestazione,fiori e qualche lumino.Vanno affrontati e fermati sul loro terreno….l’unico che capiscono…….la guerra, che loro hanno dichiarato al mondo intero e noi ci dobbiamo difendere e lo dobbiamo fare in fretta,prima di non piangere come gli sfortunati genitori veneziani.E’ il momento di dire basta, non con la fermezza retorica ,ma con le armi.Basta.
Signora/ina Luisa siamo tutti costernati per quel che è successo, ma se questi che Lei giustamente tiene doverosamente lontani dagli “animali”, che non fanno certe cose, sparano senza seguire nemmeno un filo “ideologico”….”simbolico”, siamo tutti in pericolo e alla mercè di sanguinari assatanati, senza regole,senza coscienza.Ma attenzione non cadiamo nel trappolone che l’Isis stessa vorrebbe: E’ una guerra di Religione.No non è una guerra di religione….è una guerra di mentecatti.
Ma dove stanno? nel sedicente califfato? E chi li ha visti?stessero in posto certo uno potrebbe anche pensare ad una “guerra giusta”.Sono anche lì……….ma sono in Libia…..nello Yemen.Si materializzano in una notte a Parigi e lasciano nello scoforto più totale tante famiglie.Uccidono la meglio gioventù, rei di ascoltare un concerto.E’ l’islam, quello sano, che dovrebbe isolarli,stanarli,denunciarli.
A modo loro e con i dovuti distigui, in Siria e Iraq lo stanno gia facendo ma sono anche divisi tra di loro…….Sciti…..Sunniti .E’ un mondo di cui noi occidentali comprendiamo ben poco e abbiamo fatto gia trppi prastrocchi….vedi Afganistan……..Iraq……..Libia e quello che non facciamo in Siria.
Sono preoccupato come te ma la possibile soluzione è difficile ma di sicuro non possiamo stare solo a guardare alla finestra.Prima o poi una bomba la vengono a mettere pure da noi.tremo al pensiero del Giubileo ma che possiamo fare?Piango la morte della ricercatricie veneziana.Per il resto spero che le cose possano trovare una risoluzione…..anche senza la guerra……….ma mi rendo conto che è al punto in cui siamo è inevitabile.Ma questa guerra dove la facciamo?contro chi?Quello che la mattina ci saluta educatamente e la sera ci mitraglia in nome di Dio.Come erano semplici le guerre di prima…….sapevi il nemico………..sapevi dove andare.Oggi questa Isis mi sembra la Spectre e noi non abbiamo 007.
La verità,gentile Luisa, e che siamo stati tanto tempo a guardare, a pensare,a verificare……..ma non abbiamo fatto un bel niente.Servono a poca cosa le lacrime di coccodrillo di oggi.Se si lasciano pasciare certe idee prima o poi l’amaro frutto te lo mangi.Anzi non è che non abbiamo fatto niente,abbiamo combinato un ulterire casino ingovernabile in Libia e la libia è a un tiro di mare.Mi associo al cordoglio per il popolo Francese.Piango la scomparsa senza senso della giovane veneziana. e di tuuti gli altri morti solo perchè stavano nel momento sbagliato nel posto sbagliato ( ma si può morire così?).Che Dio quello vero ci metta la mano.