SANZA – Se n’è parlato nel corso di un Convegno. Un incontro tematico inquadrato nell’ottica di un futuro migliore, una parentesi interessante per pianificare insieme ai cittadini la sfera “rurale” del piccolo centro ai piedi del Cervati. Organizzato dalla Pro Loco con la collaborazione del Comune di Sanza, il Convegno, svoltosi nella sala Consiliare e inquadrato nell’ambito delle due serate della Sagra delle Castagne, ha messo sul tavolo della discussione due temi di rilevante importanza, il P.A.F ( Piano di Assestamento Forestale) e il P.S.R. ( Programmazione Sviluppo Rurale ), strumenti “propedeutici” per garantire una crescita e una stabilità territoriale. Ad aprire i lavori, il sindaco di Sanza Francesco De Mieri che ha messo in evidenza l’importanza della serata per assicurare e sostenere meglio la collaborazione tra l’Ente pubblico e la cittadinanza, “ programmare insieme per vivere meglio “. Tra gli interventi, sottolineamo quello del presidente della Pro Loco dr. Nicola Manduca che nel ringraziare i presenti, ha marcato la necessità di mettere in atto il progetto del “Castagneto” e di farlo nell’immediato inserendolo nel P.A.F. che il Comune sta redigendo. Erano presenti inoltre nel tavolo della presidenza, a rappresentare l’Università Popolare di Sanza e la Consulta delle Donne, rispettivamente, il Dr. Luciano Eboli e la dr.ssa Lucia D’Onofrio. A relazionare nello specifico i temi trattati, il dr. Giuseppe Russo dirigente di Confagricoltura e il prof. Vincenzo Altomonte incaricato del preliminare P.A.F di Sanza. Con i P.A.F. vengono disciplinate ed indirizzate le utilizzazioni boschive e l’uso dei pascoli, nonché individuati i “boschi di protezione”, gli interventi di rimboschimento, di ricostituzione boschiva, di sistemazione idraulico – forestale, di miglioramento dei pascoli oltreché quelli finalizzati all’uso delle risorse silvo-pastorali ai fini ricreativi e di protezione dell’ambiente naturale. Vengono, inoltre, forniti indirizzi per la tutela idrogeologica del territorio e per la sua messa in sicurezza. In pratica, una gestione errata del bosco o la sua inutilizzazione può mettere a rischio la sicurezza idrogeologica del territorio, causata in misura rilevante dall’abbandono e dall’incuria dello stesso per l’impossibilità di eseguirvi, in assenza di appropriata pianificazione forestale, gli adeguati interventi. Infine, i singoli P.A.F. devono contenere precise indicazioni circa le modalità per il godimento degli usi civici e, in genere, hanno una durata decennale. Per quanto riguarda iI P.S.R. invece, programmazione 2014-2020, rappresenta la prossima sfida per conseguire una “crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva”. Con questo strumento infatti, si andrà ad incidere sugli aspetti prettamente rurali del territorio seguendo a ruota le scelte e le modifiche prodotte dal P.A.F, un supporto economico strategico con la finalità di apportare e sfruttare al meglio le peculiarità “ rurali” delle aree interessate.
direttore: Aldo Bianchini