Aldo Bianchini
SALERNO – Questa l’ipotesi tecnica e non suggestiva che è emersa dalla conferenza stampa tenutasi presso la sede della Confederazione Nazionale Artigiani. Tanto, dicono alcuni, a Salerno già si fa. “Utilizzare il cementificio per bruciare i rifiuti come alternativa alla costruzione del termovalorizzatore di Salerno”. E’ questa la proposta che è venuta fuori dall’interessante incontro di Corso Vittorio Emanuele, dopo un attento studio incentrato soprattutto sullo smaltimento dei cosiddetti “rifiuti indifferenziati” che rappresentano la croce dei piccoli imprenditori artigiani in primo luogo dal punto di vista economico e in secondo luogo dal fatto di non avere un’area PIP (Piani insediamenti produttivi) prima individuata in loc. Cupa Siglia dal Comune e poi bocciata dalla Provincia. Tutto a discapito dello sviluppo del territorio e delle tantissime medie e piccole aziende in attesa di una decisione definitiva. L’idea di utilizzare le capacità del cementificio (già presente in Cupa Siglia) è stata avanzata da Lucio Ronga (esponente nazionale del CNA), idea che del resto è in linea con l’orientamento della Comunità Europea e della stessa Regione Campania che riserva una specifica quota percentuale di rifiuti da conferire ai cementifici. Una esperienza –ha testimoniato la dott.ssa Flavia D’Urso, chimico consulente del CNA- già praticata in provincia di Cuneo, nella regione Abruzzo e presso la Cementir di Taranto dove il problema rifiuti “tal quale” non esiste più da tempo, anche contro ogni norma. La domanda che pone la Cna allora è: perché non sfruttare a pieno questa possibilità investendo sull’adattamento del cementificio per conferire una quota di rifiuti maggiore rispetto a quella prevista dal piano provinciale, a costi e tempi ridotti, piuttosto che costruire ex novo un impianto di termovalorizzazione? Il trucco c’è, tutti lo conoscono, ma non si vede, ed è a causa di questo trucco, forse!!, che è montata la rabbia degli artigiani e della CNA tutta. La notizia serpeggia già da tempo negli ambienti bene informati della Salerno che conta, ovviamente si tratta solo di supposizioni che vanno annunciate facendo stretto uso del condizionale. Sembrerebbe che da diversi anni i rifiuti indifferenziati della città di Salerno vanno già conferiti (in un primo periodo abusivamente e poi mano a mano in linea con gli orientamenti europei e regionali) al cementificio di Salerno; ecco perché Salerno da tempo è immune dal grave problema dello stoccaggio dei rifiuti indifferenziati. Se le indiscrezioni saranno confermate dai fatti, qualcuno ha sussurrato in CNA, la cosa assumerebbe aspetti gravi e grotteschi in quanto per chissà quali strani giri di affari le aziende ed anche i privati vengono ancora tartassati da una Tarsu molto onerosa. Perché allora non allargare la capacità ricettiva del cementificio con piccole modifiche ai nastri trasportatori (questa l’univa variante!!) di una struttura già realizzata con sistemi moderni e funzionali alla bisogna. . ”Il nostro scopo è lanciare una proposta che riteniamo utile e valida -ha aggiunto il presidente provinciale, Sergio Casola- siamo pronti ad organizzare momenti di confronto e dibattito con le istituzioni, le imprese, i cittadini e le associazioni ambientaliste, al fine di approfondire l’ipotesi”.
direttore: Aldo Bianchini