Bcc Sassano: soltanto per amore della verità !!


Aldo Bianchini

SASSANO – “L’uomo non è nato per il riposo” diceva Voltaire, un’affermazione forse anche filosofica che ho sposato in pieno. Alla mia età potrei tranquillamente starmene per i fatti miei ma, dopo tante battaglie (giornalistiche, s’intende !!) combattute, vinte e perse non posso girare la testa da un’altra parte mentre davanti ai miei occhi si sta consumando una battaglia, senza precedenti, per la scalata ai vertici della Bcc Sassano e conseguentemente per la sua aggregazione ad un’altra banca più grossa, almeno virtualmente. Non sono nato nel Vallo di Diano e neppure a Sassano ma in cuor mio sento di poter affermare di essere, dopo tantissimi anni, parte integrante del territorio pur con tutte le difficoltà che incontro quotidianamente con il mio giornalismo fatto di inchieste a puntate. Capisco che non sempre questo giornalismo viene recepito ed accettato nella sua giusta accezione, non c’è l’abitudine e forse manca il senso di “rispetto dei ruoli” soprattutto nei politici e nelle istituzioni. Ma è il mio modo per entrare negli argomenti, per capirli meglio di giorno in giorno, per sviscerarli e per raccontarli ai lettori; difatti ho costruito (insieme alla direttrice editoriale) un giornale online che si chiama ”il quotidiano di Salerno.it” e nel cui titolo non compare la parola news; in pratica la redazione ed io stesso non rincorriamo le notizie tout-court ma cerchiamo di leggerle con attenzione per poterle commentare, spesso sbagliando. Capisco anche che questo tipo di giornalismo può dare adito a mistificanti interpretazioni quanto meno sulla “coerenza” di quello che si scrive e, caso non ultimo, questa estate un rampante giovanotto sassanese mi ha direttamente tacciato su face book (strumento comunicazionale orrido !!) “di essere incoerente e contraddittorio e finanche di dare il meglio di me dinanzi al bar la domenica mattina”. Sono cose che capitano, ci sono abituato, ma spero sempre che i miei affettuosi detrattori cambino idea. Per queste ragioni prima di avviare una qualsiasi inchiesta, e nel corso delle stesse, ho sempre cercato di sentire e/o incontrare tutti i soggetti in campo cercando di non farmi influenzare né dall’uno e né dall’altro. Nello specifico della vicenda “Bcc Sassano” sto, come d’abitudine, incontrando tutti o almeno quelli che ritengono di doversi incontrare con me per meglio spiegare le loro ragioni. Negli ultimi due giorni ho incontrato gli ex presidenti della Bcc Cilento e della Bcc Sassano (rispettivamente Franco Chirico e Antonio Calandriello), nelle ultime settimane ho incontrato anche alcuni esponenti dell’altra cordata in campo (quella che fa capo per Sassano a Vincenzo Cammarano). Non ho padroni, fortunatamente, e per questo mi sono avventurato in questa inchiesta giornalistica sulla Bcc sassanese e sulle vicende della sua fusione che ha visto al centro dell’attenzione anche la Bcc Monte Pruno. Dai carteggi che puntualmente ho acquisito (le inchieste si fanno con le carte e mai con le veline !!) ho avuto un quadro più chiaro della vicenda per poter affermare che “tutte le bcc prese in esame hanno delle governance che rimangono al timone per decenni”. E questo, l’ho già scritto e lo ribadisco, è un principio che non mi piace in senso lato, perché va contro ogni logica di democrazia e produce nel tempo le battaglie per la successione che vediamo oggi dipanarsi nella vicenda spiacevole dell’istituto di credito che per decenni ha rappresentato la bandiera di una comunità in tutto il Vallo ed anche oltre. Ed è a questo che dovremmo tutti guardare impegnandoci, ognuno per quello che può, nel salvaguardare l’istituzione come territorialità; ed è fondamentalmente per questo che mi sto impegnando in questa inchiesta dagli aspetti molto difficili in quanto si tratta di descrivere cose e persone conosciute da decenni e decenni. Porto solo come esempio il fatto che la Banca del Cilento (come i cilentani amano chiamare la loro Bcc) è stata governata per oltre vent’anni sempre dallo stesso presidente (avv. Franco Chirico) ed ora sta uscendo da una tempesta economica, politica e giudiziaria durata alcuni anni, fin da quel lontano giugno 2011 epoca in cui l’eterno presidente fu elettoralmente messo in minoranza e allontanato dalla banca. Sulla vicenda l’avvocato Chirico ha scritto addirittura un libro di 154 pagine che sto già leggendo con estrema attenzione e del quale avrò tempo e modo di parlarne. Con la mia inchiesta intendo difendere il territorio già pesantemente violentato, come nel caso del Tribunale di Sala Consilina che è stato aggregato ad un tribunale più piccolo e fuori regione. Non vorrei, quindi, che capitasse la stessa cosa con la Bcc Sassano perché devo ricordare a tutti che almeno sotto l’aspetto dei cosiddetti “crediti malati” la banca sassanese stà meglio di quella cilentana in quanto quest’ultima supera (anche se di poco) il livello di guardia rappresentato dal 20%. La Bcc Sassano, invece, è attestata intorno al 18% mentre la Monte Pruno primeggia dall’alto del suo 3-4%; questi sono dati ufficiali pubblicati dal Sole 24/Ore e non inventati a casaccio. E c’è poi la questione più prettamente territoriale che nell’immaginario collettivo della popolazione valdianese vede l’invasore vallese (Vallo della Lucania) e la sua politica stravincere sempre e comunque da diversi decenni. Capisco ancora che, come suggerito dalla Banca d’Italia, bisogna tener conto soltanto delle presunte potenzialità economiche per suggellare una fusione, ma non si può del tutto abbandonare il concetto di appartenenza territoriale di una istituzione che ha nella sua mission principale il sostegno delle attività imprenditoriali, commerciali e lavorative presenti sul territorio di competenza. E per questo, non ho dubbi, che l’aggregazione con la Monte Pruno salvaguardava meglio questa identità. Di tutto questo il nuovo CdA della Bcc Sassano, ben rappresentato dal presidente f.f. avv. Rosa Lefante, dovrebbe secondo me tenere conto nelle trattative con la Cilento che si stanno sempre più intensificando per avviarsi verso una conclusione positiva. C’è anche un altro aspetto che il CdA dovrà attentamente valutare ed è quello dei sanzionamenti operati dalla Banca d’Italia e del possibile processo a carico di alcuni funzionari di quella banca per usura; ma di questo, per ragioni di spazio, è giusto parlarne in una prossima puntata.

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