La redazione
SALERNO – Abbiamo ricevuto dall’ufficio stampa del dr. Vincenzo Cammarano una lunga missiva diretta a colui il quale Lui definisce “ex presidente della Bcc Sassano” ed ai soci della stessa. Un attacco durissimo da parte del dr. Cammarano nei confronti del dr. Calandriello che per trent’anni ha presieduto il CdA della Bcc che era nata per essere la prima del territorio ed è finita nelle maglie inestricabili della fusione imposta dalla Banca d’Italia nell’ambito del decreto ministeriale di riforma delle Banche di Credito Cooperativo (oltre cinquecento in tutto il Paese). Non è compito nostro, ovviamente, entrare nel merito delle vicende raccontate dal dr. Cammarano che spesso rasentano aspetti del tutto personali e riservati; abbiamo, però, l’obbligo di ricordare ai nostri lettori che il dr. Cammarano aveva capeggiato la lista di opposizione che nelle ultime elezioni del maggio 2015 era uscita nettamente sconfitta dalla lunga e cruenta battaglia elettorale per il rinnovo delle cariche sociali; così come abbiamo l’obbligo di ricordare che il dr. Cammarano aveva già pubblicato “una lettera aperta” un paio di mesi fa con la quale, a suo dire, aveva smascherato alcuni passaggi particolari nella gestione e negli indirizzi aziendali, Provvediamo, quindi, a pubblicare la lunga missiva dichiarando fin d’ora la nostra disponibilità ad ospitare anche l’eventuale risposta del dr. Antonio Calandriello, della Banca o di chi ne fa le veci.
Testo integrale della missiva:
Caro Ex Presidente della Bcc di Sassano, cari soci.
Circa un mese fa avevo scritto:
Non è Il dr. Calandriello a dettare la linea per i prossimi anni, ne per i prossimi mesi, per la Bcc di Sassano, bensi la Banca d’Italia.
Avevo pensato male, ma ci avevo azzeccato.
Ti sei dovuto dimettere, grazie a Dio non per motivi di salute, da medico ti vedo in forma, e spero cosi per altri cent’anni, ti sei dovuto, pardon ti hanno dovuto dimettere così confermando quello che dicevamo noi, che forse il problema non erano i numeri, ma chi è stato in questi anni il “maggiore artefice degli indirizzi aziendali”. Come è tua abitudine avevi, anche stavolta, cercato di ribaltare le colpe sugli altri.La farsa è finita!
Nessuno avrà pensato che tanti stimati professionisti della nostra zona fossero improvvisamente impazziti o affetti da ingratitudine, o come dici tu fossero dei “traditori”, la verità è che ti conoscevano e sapevano il tuo modo di gestire: padronale, egemone ed egocentrico, loro immaginavano che prima o poi sarebbe successo quello che è avvenuto e ti volevano fornire una onorevole via d’uscita, ma tu, ci si sarebbe meravigliati del contrario, hai gettato su di essi tutto il fango possibile pur di nascondere le tue magagne.
Si adesso ti frullano nella mente tanti pensieri, ti conosco bene, sei come un leone ferito e di sicuro vorresti azzannare tutti me compreso, ma lascia stare, goditi la meritata pensione e l’affetto dei nipotini, alla banca ci penseranno altri, capisco che sei preoccupato poichè gli amministratori che lasci erano scelti per seguirti acriticamente e ora si vedono senza una guida, materiale e spirituale, anche perchè certamente ti asterraidal dargli consigli da fuori, e sbaglieranno di meno, per il bene della banca dovrebbero seguire il tuo esempio e per coerenza, essendo a te intimamente legati, dovrebbero dimettersi, loro si non hanno i requisiti, non certo si può amministrare una banca con l’ausilio di avvocati, comunque sarebbe opportuno ripetere il corso per amministratori.
Dovrei esultare, ma non lo faccio e sono amareggiato, per come sono andate le cose, ma ho con la coscienza a posto, avevamo ragione da vendere quando siamo venuti con tutta umiltà in assemblea, gli ex amministratori candidatisi con la mia lista avevano ottenuto dalla consorella mpr cose che tu con questa governance ti sogni, hai persino detto che loro avevano chiesto posti per se, mi risulta, invece, che tu hai chiesto,per iscritto, e senza arrossire, posti per assicurazioni, onlus e uffici legali e di piazzare qualche tuo adepto nella futura governance e che avuto il diniego della controparte volessi mandare tutto a monte, ora il danno provocato alla banca è evidente,la bcc di Sassano avrà solo 4 amministratori senza ne arte ne parte, e solo la salvaguardia formale dei dipendenti al 30.06,15. Non una svendita,un regalo, e di questo sicuramente ne dovrete rispondere nella prossima assemblea, e non solo, dove non saremo sicuramente noi ad opporci alla fusione con mpr, perchè siamo coerenti sino in fondo e sappiamo chi ha procurato il danno.
Ripeto ancora, potrei festeggiare oggi per come la storia ci abbia dato ragione, ma io non sono come te e il tuo gruppo che all’indomani della vittoria elettorale di Pirro, festeggiava e brindava, formulando liste di epurazione tra ex amministratori, soci, dipendenti e tutti coloro che avevano avuto il coraggio di capire da che parte stava la ragione, lo sanno bene tutti che non sono così, non appartiene a me la parola vendetta, tu invece sei addirittura arrivato a voler isolare il mio gruppo come gli appestati, in perfetto stile medioevale, l’epoca dei signori, e tu dovresti saperlo perchè figlio di contadini, è passata e nessuno si deve scappellare a nessuno, volevi persino impedire che i dipendenti ci salutassero, io proverei vergogna, ma lasciamo stare.
Ebbene, quando finisce un’ era si apre un mondo nuovo, occorre si aprano le finestre ed entri aria fresca, per cui invitiamo tutti i soci che ci tengono a questa banca, a uno scatto di orgoglio, non rilasciando la delega in bianco all’amico dell’amico o pensando di compiacere qualcuno, ma partecipando al delicato momento della vita sociale, distinguendo il rapporto personale da quello sociale, per cui mobilitiamoci per la prossima assemblea, per creare una delegazione che con autorevolezza e umiltà porti alla montepruno proposte serie che salvaguardino i sacrifici fatti da tanti soci della Sassano, che se hanno sbagliato nel mancato ricambio del vertice aziendale, ora non siano penalizzati per la eccessiva buona fede vedendosi bistrattati, poiché in particolare, i valori umani sono ancora intatti.
Una governance di qualità per fare un’onorevole fusione è l’auspicio, questo però passa attraverso un atto di verifica delle proprie capacità e di umiltà di chi siede oggi nel cda, dimettendosi come hanno fatto fare al mio amico Antonio, trovando poi in mezzo a noi chi meglio e con più cognizione di causa, possa condurre, in breve tempo, in porto la fusione.
Enzo Cammarano
direttore: Aldo Bianchini