NAPOLI – E’ ben noto a tutti il problema del proliferare incontrollato dei cinghiali e del loro muoversi e vivere all’interno di territori popolosi e popolati causando danni ingenti alle coltivazioni, ai manufatti e anche alle stesse persone fisiche.
Le politiche di contenimento della specie, finora messe in atto, sono miseramente fallite se è vero come è vero che – stante i danni ingenti periodicamente subiti dalle attività agrosilvopastorali e dalle stesse proprietà dei cittadini residenti nelle zone del Cilento e del Vallo di Diano – a nulla sono serviti pur lodevoli tentativi sviluppati attraverso l’installazione di recinzioni elettrificate o impiego di selettori qualificati, peraltro quantitativamente insufficienti.
Gli stessi condivisi tentativi di installazione di “ recinti di cattura ” hanno oggettivamente tempi lunghi e costi allo stato non sostenibili per cui possono costituire, una volta verificatene l’efficienza e l’efficacia pratica, una soluzione di medio lungo periodo ma non hanno alcuna utilità immediata rispetto all’esigenza inderogabile di far fronte, con urgenza e drasticamente, al fenomeno aggressivo in atto che peraltro riguarda cinghiali non autoctoni essendo la razza, che infesta i territori campani e del Vallo del Diano e Cilento in particolare, caratterizzata da un ibrido – tra il cinghiale ed il maiale nero dei nebrodi – che ne fa una specie faunistica particolarmente aggressiva anche nei confronti degli esseri umani.
Vanno quindi adottate soluzioni immediate ed urgenti che consentano battute di caccia quantitativamente mirate, controllate e finalizzate ad abbattere questi animali aggressivi al fine di sfoltirne l’eccessivo numero oggi presente e di impedirne la crescita esponenziale, il tutto al fine di tutelare l’incolumità dei cittadini residenti ed operanti nei territori infestati da queste presenze eccessive di cinghiali, sia per garantire il libero esercizio delle attività agricole e turistiche oggi fortemente compromesse da tali invasive e pericolose presenze.
Al fine di affrontare con urgenza questa problematica ho presentato in data odierna una proposta di legge con procedura di urgenza, sulla scorta di quella già approvata ed adottata nella Regione Sicilia, che introduce disposizioni – anche in termini di autorizzazione all’abbattimento – finalizzate a rendere più efficace ed organico il controllo, la gestione ed il contenimento dei cinghiali nonché a superare la straordinarietà degli interventi per contrastare i danni che questa specie causa.
Evidentemente è una proposta di legge aperta al contributo migliorativo ed integrativo da parte dei comuni e dei cittadini interessati dal devastante problema “dei cinghiali”, oltre che dei colleghi consiglieri regionali, per cui mi farò carico di farla pervenire a tutti i soggetti interessati affinchè valutatala possano far pervenire integrazioni e/o modifiche migliorative e perfezionative.
Mi auguro che, al di là delle appartenenze, ognuno possa far proprio il problema evidente ed oggettivo che esiste in tanti territori regionali e quindi lavorare ed operare affinchè con urgenza si possa procedere alla sua approvazione in Consiglio Regionale consapevoli tutti che questo provvedimento, inderogabile, rappresenta solo il primo passo per affrontare altre e diverse problematiche come la riperimetrazione dei confini del Parco del Cilento e Vallo del Diano e la rivisitazione attenuativa di norme e consuetudini che penalizzano fortemente, al di là di ogni necessità, le comunità residenti bloccando ogni attività non solo di sviluppo ma anche, e soprattutto, di ordinaria necessità produttiva ed abitativa.
direttore: Aldo Bianchini