PORTO: il canale di Suez e l’altra portualità !!


Aldo Bianchini
SALERNO – Qualche giorno fa sulle pagine de Il Mattino è apparso un articolo dal titolo “Sud, la beffa del raddoppio di Suez – porti meridionali non strategici – pon e stabilità puntano sul nord”; un articolo a firma di Nando Santonastaso che condivido pienamente. I rischi che l’avvenuta apertura del raddoppio del Canale di Suez possa portare benefici soltanto ai porti del nord Italia, della Francia e del nord Europa, sono serissimi. In ballo c’è la logistica portuale che per il sud è ancora una parola lontano mille miglia, eccezion fatta per il porto di Salerno dove da qualche anno il presidente Andrea Annunziata si sta battendo come un leone per l’efficientamento di tutti i sistemi logistici portuali. Ma Annunziata fa quello che può fare con un porto ristretto a ridosso delle montagne e con una logica ministeriale che guarda soprattutto al Porto di Napoli, se non solo al Porto di Napoli dove regna tuttora sovrana la piena confusione. Eppure per Napoli in generale sono stati stanziati oltre un miliardo di euro dei fondi Fesr e soltanto una settantina di milioni per Salerno; questo dato da solo sarebbe sufficiente a stigmatizzare anche l’insipienza ministeriale. Nella logistica entra poi l’altro aspetto, quello dei trasporti ferroviari che le grandi compagnie prediligono rispetto a quello su gomma; Salerno aveva comunque un binario ferroviario che frettolosamente fu cancellato da De Luca tra gli applausi di quattro insensati fan. Pensate che oggi il Porto di Gioia Tauro che nel 2013 è stato il primo in Italia per movimento merci, con oltre 3 milioni di tonnellate, rischia gravissime penalizzazioni (anche dall’apertura del Canale di Suez) per colpa del fatto che non ha una ferrovia in grado di inserirsi nella tratta tirrenica o in quella adriatica per collegarsi ai grandi mercati europei. Diceva la corrispondente Annalisa Corinaldesi, qualche giorno fa su questo stesso giornale, che “Andrea Annunziata lo va dicendo da tempo che il raddoppio dei due grandi canali (Suez e Panama) sconvolgerà sicuramente e radicalmente l’assetto portuale del Mediterraneo e del resto del mondo e che se in questo sconvolgimento Salerno si farà trovare pronta a raggiungere nuovi traguardi nulla potrà essergli impedito”. Rispondo subito all’interrogativo posto dalla brava collega, il Porto di Salerno non è in questo momento pronto ad accogliere nuovi e sorprendenti traffici marittimi provenienti dall’invasione macroscopica dei mercati provenienti dall’estremo oriente e dal sud Africa e diretti verso l’Europa che, sicuramente, si rivolgerà alle portualità del nord Italia e della Francia (ma anche dello stesso nord Europa) per veicolare in maniera più snella e sburocraticizzata tutte le merci in transito. Queste ultime nei porti del sud stazionano molto di più, a causa di una logistica non perfettamente funzionante, e i tempi di attesa si allungano fino a divenire inaccettabili per i mercati che intendono svolgere la loro funzione in pochissime ore. Porto solo un esempio, nei porti del sud per sdoganare un container occorrono dieci-dodici giorni (Salerno rappresenta un’eccezione con i suoi quattro-cinque giorni), un tempo orribilmente enorme che finisce con il privilegiare i porti del nord. Del resto questa differenza viene evidenziata anche nel documento del “piano strategico nazionale della portualità e della logistica: il sistema mare, una risorsa, una sfida ed un’opportunità per l’Italia” (approvato dal governo nazionale ed anche dalla commissione europea) quando in esso si dice che “data l’intensità di traffico e di infrastrutture portuali e di rete, il centro-nord è il naturale destinatario e beneficiario degli interventi”. E di questo non ci dobbiamo meravigliare o rizelare; con l’apertura di Suez arriveranno nel mediterraneo navi gigantesche e capaci di trasportare anche treni-container della lunghezza di settecento metri (a Salerno, ad esempio, lo facciamo scendere sulla spiaggia ?); si rende, quindi, oltremodo necessario potenziare la rete ferroviaria (connessa a quella dell’alta velocità) in forza di strategie infrastrutturali dell’intero Paese. Il presidente Annunziata ha fatto quello che ha potuto fare, ed è già molto che sia riuscito a far partire l’antico sogno salernitano della Porta Ovest, con tutte le difficoltà del caso e gli interventi della magistratura (che sembra essersi calmata dopo i primi sopralluoghi !!, tanto è vero che all’interno delle gallerie sono ripresi i lavori, anche se il cantiere non è stato ufficialmente dissequestrato). Rischieremo seriamente, come portualità salernitana, di trovarci con due buchi nella montagna quando i trafori saranno pronti e quando le grandi scelte delle compagnie internazionali saranno già state assunte e proiettate su altre direttrici. Salerno, comunque, ha un punto di vantaggio rispetto a tutti rappresentato dalla sburocratizzazione imposto dal modello organizzativo e lavorativo di Andrea Annunziata. Servirà a qualcosa ? Speriamo sinceramente di si.

Domani sarà un’altra grande giornata per la portualità salernitana. Si inaugura la nuova banchina per gli attracchi e le partenze. Un avvenimento che certamente va al di là dell’inaugurazione fine a se stessa; è la dimostrazione plastica della funzionalità e della capacità organizzativa di tutte le attività portuali salernitane. Il tutto grazie all’efficace ed efficiente “modello lavorativo ed organizzativo” voluto dal presidente dell’Autorità Portuale salernitana Andrea Annunziata che, grazie a questa nuova inaugurazione, vede quasi completato il suo sogno di una portualità competitiva non solo nel Paese ma in tutto il Mediterraneo proprio quando mancano pochi giorni all’apertura ufficiale del raddoppio del Canale di Suez che dovrebbe favorire nuovi mercati e nuove iniziative imprenditoriali di tutto il mondo. Del resto Andrea Annunziata lo va dicendo da tempo che il raddoppio dei due grandi canali (Suez e Panama) sconvolgerà sicuramente e radicalmente l’assetto portuale del Mediterraneo e del resto del mondo e che se in questo sconvolgimento Salerno si farà trovare pronta a raggiungere nuovi traguardi nulla potrà essergli impedito. Ma di questo, ovviamente, scriverà nei prossimi giorni il nostro direttore. Per il momento ci fermiamo nell’annunciare che proprio domani, al massimo venerdì, il ministro delle infrastrutture Graziano Del Rio annuncerà la data della sua visita ufficiale a Salerno per parlare di portualità in vista della conclusione dell’iter ministeriale e parlamentare della “grande riforma della portualità”. La presenza a Salerno del ministro potrebbe in se rappresentare due cose: la prima che viene dato il giusto risalto alle capacità organizzative del presidente Annunziata e la seconda che viene riconosciuto al porto di Salerno una centralità per il sud del Mediterraneo che prima non aveva.

One thought on “PORTO: il canale di Suez e l’altra portualità !!

  1. Ripetendo un felice slogan ideato anni fa per l’alfabetizzazione del Paese – “Non è mai troppo tardi” – direi che, come con lungimiranza e determinazione si sono avviati e portati a termine i grandi lavori di ingegneria per il raddoppio dei canali artificiali di Suez e Panama onde adeguarli alle aumentate richieste dei traffici marittimi intercontinentali, così possono essere adeguate le infrastrutture portuali alle più moderne e pressanti esigenze della logistica. Basta volerlo, crederci e agire di conseguenza, senza indulgere in confronti o sottolineare penalizzanti discriminazioni.

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