NAPOLI – … un altro passo avanti verso la Segreteria Nazionale del PD! Questo, in sintesi, il significato politico della ‘vittoria’ giudiziaria del neo-Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Merito dei suoi avvocati certamente, che hanno saputo sfruttare al meglio la linea difensiva del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ‘autorizzato’ dal Tribunale Civile di Napoli a rimanere in carica per una analoga contestazione ispirata dalla legge-Severino.
Fatti salvi clamorosi e successivi colpi di scena, la ‘vittoria’ di De Luca ha, quindi, un triplice valore: amministrativo, giudiziario e politico. Dei primi due è stato detto e scritto moltissimo. Del terzo, invece, molto meno. Sia perché non ci sono al momento elementi espliciti, sia perché, in casi normali, una simile ipotesi si configura obiettivamente come fantapolitica.
E, invece, se in politica il linguaggio subliminale ha (come ha) un suo valore, siamo più che tentati dall’interpretare come segue una dichiarazione romana di De Luca nelle ore precedenti la decisione del Tribunale Civile di Napoli a lui favorevole.
Più o meno così: “Al posto di Renzi” (che, nel frattempo, aveva correttamente autorizzato la procedura ai sensi della legge Severino, N.d.A.), “io mi sarei comportato diversamente, ecc. …!”
Come a dire. “Renzi mi ha messo il bastone tra le ruote. Peggio per lui!!!”
Pensato, mai detto. Questo è il linguaggio subliminale. E, conoscendo De Luca che se le lega al dito, tradotto nel suo politichese, vuol dire: “Prima o poi, gliela faccio pagare!”
Prezzo politico, naturalmente. E quale se non quello di puntare alla Segreteria Nazionale del PD?
Per ora la poltrona di Governatore può andare bene, salvo ulteriori provvedimenti giudiziari di cui sono certi i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Ma, nell’intimo, De Luca si sente strasicuro in virtù dei tanti poker collezionati in questi ultimi anni. Come dargli torto?
L’opinione pubblica nazionale lo conosce ormai dalla testa ai piedi. Tra notizie, dibattiti, rubriche dei maggiori media nazionali, satira alla Crozza, il lucano trapiantato a Salerno è sempre sulla cresta dell’onda mediatica. Un personaggio, insomma, con un curriculum vitae che piace alla base, fatta di passo dopo passo, anomala perché non ‘figlio di papà’ politici, che potrebbe tornare comodo ai vertici del PD per una candidatura clamorosa al primo (se non prossimo e non improbabile?) inciampo di Renzi all’interno dello stesso Partito Democratico.
Se accadrà non sappiamo, ma che più di un pensierino alberghi nel neo Governatore della Campania non si può affatto escludere!
direttore: Aldo Bianchini