ROMA – Nel momento in cui la capitale del mondo – ROMA – geme sotto i colpi della magistratura inquirente, un Primo Ministro e leader, per giunta, del più forte Partito politico del momento ha un solo modo per accrescere la propria credibilità: mandare tutti a casa gli esponenti di quell’amministrazione comunale, sindaco incluso.
Purtroppo, è proprio qui che scatta la trappola mortale del potere e della logica del compromesso.
I distinguo di parte hanno più di un motivo per impedire al Presidente del Consiglio di esitare, rabberciare, aspettare.
Un sindaco comunque per bene come Marino non merita la gogna ufficiale, il siluramento, cioè. Che quella sostanziale non gliela toglie nessuno, attesa la sua incapacità di fare terra bruciata sin dal primo momento, invece di attendere le rasoiate del Procuratore Pignatone.
Marino, ad onor del vero, ha ampiamente illustrato e dimostrato la propria onestà mirata a fare piazza pulita all’interno della propria amministrazione.
Ma, purtroppo, il problema sta diventando molto più grande di lui. E lui stesso, a propria insaputa certo, potrebbe essere stato usato dalla possente cricca dei padroni della città in sede di campagna elettorale. Da quella cricca, cioè, che attualmente alloggia nelle patrie galere.
Non è un pensiero complesso né, tanto meno, una semplice malizia ipotizzare che la mafia romana dei colletti bianco-sporco abbia avuto tutto l’interesse a finanziare, in un modo o nell’altro, la campagna elettorale del partito di Marino (a sua insaputa ovviamente).
Follia sarebbe stato finanziare, ad esempio, il Movimento 5 Stelle. Quale beneficio ne avrebbero ricavato lor signori? Uno solo: un calcio là dove non tramonta mai il sole. Conveniva? Neanche per sogno. In questo sistema dalle radici marce così profonde, un vero leader, un grande leader che è anche Presidente del Consiglio, a confronto un giorni si e un giorno no con i grandi della terra, cosa farebbe?
Azzererebbe tutto, Marino o non Marino. Del resto, a conti fatti, il povero sindaco sta già pagando il primo scotto di questa sua sostanziale impossibilità di ripulire dal fondo la caldaia bruciata dentro cui bolle lui e, con lui, l’intera capitale.
Il commissariamento del Giubileo ne è la prova più tangibile. Decisione opportuna, certo, che alleggerisce il malcapitato sindaco. E, al tempo stesso, lo ridimensiona.
Ma molto meglio sarebbe (stato) se Renzi optasse (avesse optato) per un azzeramento dell’amministrazione comunale di Roma, con automatico rinvio al suo rinnovo elettorale.
Vincerebbero i ‘Grillini’? E che importa! Se questo servisse a ripulire definitivamente le maleodoranti stanze del Campidoglio, dovrebbero tutti essere felici e contenti. Renzi per primo! Anche a costo di stendere al tappeto il proprio partito.
La lezione servirebbe eccome. Ma tutto questo non accadrà.
E MAFIA CAPITALE ringrazia!
direttore: Aldo Bianchini
Gentile dottor Ingenito,
non ci si improvvisa politici dall’oggi al domani.Il ricorso alla “società civile” per trovare candidati “credibili”, almeno sotto il profilo morale è stato il frutto velenoso di “mani pulite”.l’essere onesti dovrebbe essere la “PRECONDIZIONE” non solo per fare politica ma per far parte di ogni consesso civile.
L’essere in valente chirurgo del fegato, onesto, non è la garanzia di essere un buon amministratore, che è ben altra cosa.Marino stà pagando questo prezzo, anche se da diverso tempo, la Legge pone una differenza, tra la volontà polittica e il metterla in atto ( la responsabilità della macchina amministrativa)……ma con i burocrati che si ritrovava Roma, Marino, non poteva, suo malgrado, passare, per il cretino intelligente.
Lei sostiene che potrebbe essere giusto, tornare alle urne…..correre anche il rischo di ritrvarci un sindaco pentastellato (punti di vista). Ma mi spighi ( se vuole), vista la preparazione politica media dei “cinque stelle” (salvando i figli d’arte Di Battista e Di Maio), quale sarebbe la differenza?Lei si illude che mettendo a “pane e acqua” i partiti ufficiali, la macchina amministrativa, la vera fogna della corruzione, cambi? Io ho più che un dubbio.Bissogna fare Leggi nuove, snelle, che assicurino trasparenza, controllo……bisogna evitare che “l’acqua si appantani”.Diversamente….5,10,15 stele, non cabierà niente. Bisogna evitare le gestioni emergenziali………..bisogna evitare i “commissari straordinari”…..ricorda “Zamberletti””.
Ma . poi, Marino, perchè dovrebbe essere consegnato alla storia come un incapace?Sotto il profilo amministrativo sicuramente lo è…..ma il partito……quello che faceva affari, volutamente lo ha lasciato solo.
Perchè non affiancarlo con altra gente valida come Sabbelli e ripulire l’appparato e l’amministrazione?
Ci voglioni i “signor no” 5 stelle per fare questo?
Marino non è un politico (e meno male), ma non è nemmeno un ladro e mi creda non è poco nel mondo “fiorito” che viviamo.