Maddalena Mascolo
SALA CONSILINA (08.06.15) – Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato diramato dal “Comitato pro ferrovia Sicignano-Lagonegro”. Un comunicato che, al pari, della lettera scritta qualche tempo fa al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, ci appare pieno di speranze per l’azione che il neo governatore Vincenzo De Luca potrà sviluppare in favore della riattivazione di quella tratta ferroviara abbandonata da decenni e, comunque, ancora molto utile per il comprensorio valdianese, soprattutto dopo che Sala C. ha perso il tribunale. La scelta politica di fondo, effettuata nei fatti dal Comitato, contribuirà senza dubbio alla lievitazione del dibattito intorno all’annoso problema. Non mancheremo nel prossimo futuro di seguire questa lunga telenovela. Ecco il comunicato: “”Lo hanno definito un trionfo personale, a dispetto delle accuse di impresentabilità e sotto l’ombra della legge Severino che dovrebbe renderlo ineleggibile. Il Sindaco di Salerno, per alcuni lo sceriffo, per altri l’uomo dei fatti concreti e della mentalità vincente, sbarca alla Regione Campania battendo con un rassicurante 41% il rivale uscente Stefano Caldoro. Al di là delle analisi politiche, che lasciamo ad altri più competenti, il Comitato per la Sicignano – Lagonegro fa i migliori auguri di buon lavoro al neo presidente della nostra Regione. Ma anziché citare le sue prime dichiarazioni, è meglio ricordare con quali parole approcciò alla questione valdianese in tempi non sospetti (non erano ancora in vista le primarie per le elezioni). L’allora primo cittadino salernitano non usò mezzi termini, definì demenziale la logica di gestione dei trasporti dell’assessore Vetrella e della Giunta Caldoro e si dichiarò apertamente a favore della riapertura della Sicignano – Lagonegro. “Condivido l’osservazione critica del Comitato – ha dichiarato Vincenzo De Luca – in Campania su certi piani c’è una coerenza assoluta: non si faceva niente prima e non si fa niente adesso. La condizione di totale isolamento delle aree interne come Vallo di Diano? Il problema della Sicignano – Lagonegro è risolvibile aprendo la contrattazione con le FS e decidendo il tipo di investimento da fare”. Parole nette, chiare, dette in diretta radio ed apprese naturalmente con piacere dal Comitato, che adesso attende risvolti e riscontri su quanto affermato. Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e l’assessore ai Trasporti Aldo Berlinguer hanno posato la prima pietra: la linea Sicignano – Lagonegro è stata inserita nell’accordo quadro con il Governo. La seconda pietra, adesso, spetta alla Campania: in segno di rottura con la gestione vetrelliana tanto contestata da cittadini e pendolari, occorre aprire la sospirata contrattazione di cui De Luca ha parlato. Occorre decidere l’investimento da fare, come dice giustamente il presidente, anche se alcune dritte già si trovano nelle delibere lucane. “Abbiamo 540 milioni di euro dallo stato per il trasporto pubblico locale – ha continuato De Luca, etichettando come ‘scriteriati’ i tagli fatti al TPL – e con queste risorse e con i fondi europei possiamo avere gestioni efficienti e interventi per ripristinare una linea ferroviaria (la Sicignano – Lagonegro, ndr) o elettrificarne un’altra (la Avellino-Salerno, ndr)”. Il primo step sarà dunque quello di chiedere all’ex Sindaco di Salerno di essere ufficialmente ricevuti, dopo di che comincerà l’opera di comunicazione fattiva per una collaborazione tra Basilicata e Campania. La Sicignano – Lagonegro aspetta risposte, da tantissimo tempo: è ora di dargliele ad una ferrovia che solo per la sua bellezza paesaggistica meriterebbe di restare aperta. Il Vallo di Diano reclama la sua tratta: è stata ricordata in pochissimi, tra i tanti, manifesti e comizi elettorali, di politici e candidati locali che tuttavia non sono stati eletti. Per loro, però, il Comitato desidera fare un appello a tutti e nove: interfacciatevi con i vostri partiti e con gli eletti delle vostre liste per portare avanti la causa, dando comunque man forte al territorio e all’obiettivo della battaglia. Si può fare politica anche fuori dal Consiglio, e l’auspicio è che nessuno si tiri indietro facendo fede alle dichiarazioni e ai manifesti pre – elettorali””.
direttore: Aldo Bianchini