Aldo Bianchini
SALERNO – Il siparietto tra Sara Rusciano e Vincenzo De Luca durante il confronto televisivo su Sky/Tg/24 dovrebbe fare scuola, almeno dal punto di vista giornalistico. Mi schiero decisamente dalla parte di De Luca per l’insipienza della “domandona” rivolta dalla giovane rampolla del centro destra (è supporter di Caldoro) che aveva sinceramente più i connotati del “comizietto” imparato a memoria piuttosto che i connotati della domanda intelligente e intrigante. Mi meraviglio che “Il Mattino” (a firma di un’anonima p.mai.) abbia deciso di sponsorizzare la giovane Sara portatrice (sono parole scritte su quel giornale) di “una laurea in scienze della comunicazione”, quasi come se fosse sufficiente una laurea per rivaleggiare e mettere in difficoltà l’ex sindaco ancora kaimano. Comunque, prima di andare avanti con l’approfondimento di oggi desidero chiarire il mio pensiero: non voterò mai per De Luca anche se spesso, in questi ultimi tempi, sono tentato di farlo per una serie di ragioni che cercherò di esplicitare con chiarezza. Fino a qualche giorno fa i sondaggi davano per vinta la partita in favore di De Luca in maniera straripante, nelle ultime ore però qualcosa si sta spostando verso Caldoro, ma la partita è ancora lunga e fino al 31 maggio tutto potrà ancora accadere. Nei sondaggi non credo abbastanza, sono più propenso ad ascoltare la gente per tastare il loro umore; in questi giorni ho incontrato due vecchi amici (Luciano, avvocato salernitano – Peppe, ex dirigente del Comune di Salerno) i quali pur non essendo deluchiani mi hanno spiegato come e perché Vincenzo De Luca stravincerà le prossime elezioni regionali; non ho saputo controbattere le loro tesi. Ho semplicemente detto: “E poi ?”; loro hanno tergiversato perché avevano capito e pensato che io intendessi parlare della possibile decadenza (l’unica cosa ormai decrepita che la giovane Sara ha saputo dire), del parere pro-veritate già espresso dall’avvocatura regionale contro De Luca in caso di futura elezione e del rischio concreto di ritornare al voto senza De Luca. Io, invece, alludevo e alludo a ben altro. Dunque, mettiamo che De Luca stravinca le prossime elezioni, subito dopo si aprirà (non parlo con il condizionale ma lo dò per scontato), a mio modo di vedere, lo scontro tra Vincenzo De Luca e tutto il resto del mondo, Partito Democratico compreso. Conoscendo bene l’ex sindaco di Salerno, un minuto dopo (espressione tipicamente deluchiana) la vittoria manderà a quel paese tutti, da Matteo Renzi all’ultimo iscritto del PD, così come manterrà sotto scacco tutti i suoi eletti ed anche gli alleati. Come state leggendo capirete subito che non mi interessano le cervellotiche dichiarazioni di possibile decadenza, dei tribunali e delle loro eventuali sentenze; mi interessa invece capire come andrà avanti una macroscopica alleanza con tutti e con tutto. De Luca sta imbarcando alleanze da tutte le parti anche gli inquietanti impresentabili, da De Mita ai singoli candidati del napoletano e del casertano; lo capirete immediatamente che il rischio di dover cambiare l’assetto di potere e le stratificate e pacifiche alleanze elettorali è altissimo. Ma De Luca è superiore a tutto questo, sono sicuro che non guarderà in faccia a nessuno e andrà avanti per quella che lui ritiene essere la sua strada. Però gli altri, tutti gli alleati, avranno subito a che fare con i loro problemi e con lo sconto delle cambiali che hanno sottoscritto con i loro rispettivi elettori che non sempre (se si pensa al napoletano ed al casertano) brillano per trasparenza e legalità. E allora ? beh !! il giocattolo potrebbe sfasciarsi subito e ci ritroveremmo a dover far fronte agli antichi problemi degli schifosi compromessi che De Luca dice di voler combattere. Ma, in definitiva, non è nemmeno questo il rischio più grande, De Luca sa combattere anche da solo e potrebbe superare questi scogli; la mia curiosità è vedere come reagirà il partito, al momento silente o contraddittorio nelle dichiarazioni ufficiali, quando si ritroverà con un governatore che non risponde a nessuno, neppure a Matteo Renzi. Mi viene il dubbio che il partito, alla luce anche della dichiarazione della Tartaglione in merito all’alleanza De Luca – De Mita, non sapendo o non potendo bloccare De Luca ai nastri di partenza (come invece ha avuto il coraggio di fare con Franco Alfieri), possa aver deciso di lasciarlo andare per la sua strada mandandolo praticamente allo sbaraglio per poi, sotto sotto, gestire e pilotare il consenso in maniera diversa. In pratica potremmo trovarci con una Regione decisamente bloccata e congelata su se stessa, senza possibilità di sviluppo e di rilancio. Per assurdo, ma lo dico con una certa convinzione, è pensabile più ad un dialogo costruttivo tra Renzi e Caldoro che tra De Luca e Renzi. Questo, a mio avviso, è il punto cruciale della situazione; da una parte De Luca ha forzato tutto e tutti grazie al consenso popolare, dall’altra un partito nazionale che mal digerisce le farneticanti e apodittiche dichiarazioni di Vincenzo. Anche in questi giorni, difatti, le spara a zero soprattutto contro i vertici del suo presunto partito che, se ha una spina dorsale, non tarderà a farsi sentire. La cosa ingiusta, almeno per noi cittadini campani, è che questo tutto avverrà sicuramente dopo le elezioni, purtroppo. Senza voler pensare che potrebbe anche finire con Caldoro presidente da una parte e la maggioranza in consiglio per il centro sinistra.
direttore: Aldo Bianchini
E’ vero che alcune dichiarazioni di De Luca sono farneticanti, non lo si può negare.
Però, da un punto di vista umano, mi sento di trovare una giustificazione: è stato lasciato solo dal PD, come se gli avessero detto: “hai voluto fare per forza le primarie con il nostro simbolo, malgrado le nostre dissuasioni? Bene, adesso piangitela tu”.
Non si è visto un solo membro del governo venire in Campania a sostegno di De Luca, nè Renzi né Boschi nè Del Rio.
Eppure, De Luca avrebbe bisogno di essere consigliato dal suo partito, perchè sta inanellando una serie di gaffe, che io spiego col nervosismo dovuto a una sorta di sindrome di accerchiamento. Si sente braccato da tutte le parti, senza che alcuno del suo partito alzi mai lo scudo in suo difesa. Anzi, mettono la testa sotto la sabbia.
E, allora, De Luca starà pensando: “Voi del PD mi avete lasciato solo. Non sia mai dovessi vincere, vi mando tutti a quel paese…”.
Io così lo spiego questo nervosismo che lo porta a fare pure battute sessiste contro la ragazza fan di Caldoro. Non riesce proprio a mantenere il sangue freddo. L’altro giorno ho visto un’intervista in cui ha risposto in malo modo a una giornalista, rea di averlo, a suo dire, interrotto (tra l’altro anche in quel caso si trattava di una donna). Insomma, sta facendo lui la figura del “cafone”, epiteto a lui poco caro con cui apostrofa i “nemici di Salerno”.
Un’altra spiegazione che io do dei suoi comportamenti poco consoni, accanto a una presunta sindrome di accerchiamento, riguarda invece la sua persona. Io quando l’ho visto l’altra sera al Confronto di Sky Tg 24 ho pensato, usando una metafora, che De Luca non è abituato a “uscire di casa”, dove per casa intendo Salerno. A “casa sua” può fare e si può permettere di fare tutto ciò che vuole, perchè ormai si è creato un personaggio, un’icona, per alcuni un idolo. Può insultare magistrati a suo dire “squinternati”, può tagliare i nastri delle opere pubbliche inaugurate (si fa per dire inaugurate) nonostante non sia più Sindaco, può fare ciò che vuole, potrebbe pure (per fare una battuta) girare in canottiera sul Corso tanto il “suo popolo” lo conosce e gli perdona tutto. Ma quando “esce fuori di casa”, cioè dal suo orticello (per molti il suo feudo) deve comportarsi come una persona civile, perché per i Napoletani, per i Casertani, per i Beneventani, per gli Avellinesi, lui è una persona come le altre. Anzi, comportandosi “come se fosse a casa sua” rischia di passare pure come uno peggio degli altri, e addirittura per “cafone”.
Quel genio Crozza, secondo me, ha capito proprio tutto e lo ho fatto dire al “suo De Luca” quando gli ha messo in bocca parole del tipo: “Prima che arrivassi io a Salerno c’erano pezzi di cadavere per le strade, ecc.”. Come dicevo tra me e me, l’altra sera al Confronto di Sky Tg 24 sarebbe stato meglio se De Luca avesse mandato Crozza/De Luca al suo posto. Avrebbe guadagnato voti almeno per la simpatia.
Devo confidare, come il Direttore, che qualche tentazione di votare De Luca ha percorso anche il mio pensiero, ma gli ultimi accadimenti mi hanno sciolto le riserve. Anche se mi turerò il naso e chiuderò gli occhi voterò De Luca.
Si è scritto :”Gomorra è nella liste di De Luca” ( solo in quelle di De Luca?), ma lasciamo perdere, ma i “poteri forti” dove stanno? Con chi stanno? E perché?( anche la camorra”……..quella che conta………quella insospettabile………quella più pericolosa……..quella dei colletti bianchi…..con chi sta’?)
Qualche dubbio l’avevo , forse più di uno,ma dopo aver visto De Luca in una vignetta, in prima pagina, sul Corriere della Sera ( il salotto buono della peggiore borghesia imprenditoriale italiana, almeno secondo me, che non capisco molto di politica ma capisco la differenza di aspettative che possa esistere tra un disoccupato o esodato e il proprietario della Fiorentina calcio ) ,lo scomodarsi di Crozza (Cairo Editore= leggi Berlusconi)) per affannarsi a fare un parodia del Sindaco, nella fascia di massimo ascolto del suo programma, questi dubbi si sono completamente sciolti. I “poteri forti” sono chiaramente schierati con Caldoro………peccato che il Corriere della Sera lo legge un elettorato che non incide sul risultato e la “parodia” di Crozza” non ha fatto altro che fare pubblicità gratuita allo “sceriffo”, anche perché i modi “bruschi” ridicolizzati o messi in satira, possono anche piacere a più di un elettore Campano, specialmente se Salernitano e di Destra ( cose che Crozza da buon Genovese non può sapere perché non conosce Salerno).
Le parole di Enrico Letta (da che pulpito è venuta la predica……….una che aveva messo su l’associazione “Vedrò”, mettendo insieme la De Girolamo e l’Onorevole Boccia ( che poi si sono sposati e noi ne siamo felici) in un laboratorio politico di “Blumberghiana rimando”……… che può solo indurci a stendere un velo pietoso), sono state ancora più chiare sull’accanimento anti De Luchiano ( si è visto quello che ha combinato l’Onorevole Vaccaro pur di ostacolare lo “sceriffo”….interventi sugli organi di Partito,Giornali,occupazioni di Direzioni Provinciali, denuncie alla Magistratura….tutto, per poi lasciare il partito ,non la politica, come ha preannunciato il suo Capo, sono state un’altra spinta a votare.
Cosa dire poi, del “fiorentino” ex-sindaco,fumino……….. al suo cospetto, Pilato è un signore. Oltre a non fare niente di niente, come se la Campania non fosse affar suo ( c’è qualche malevolo che ha ipotizzato che la Campania potrebbe essere la moneta di scambio per far resuscitare il “Nazzareno”…….ma è un malevolo), non ha perso occasione per osservare un “religioso silenzio” tranne che dire che certi candidati non li avrebbe votato neanche se costretto………ma i candidati di chi ? Sempre solo quelli di De Luca è fin troppo chiaro……….se dovesse vincere Caldoro, invece, vincerebbe con i pii voti delle carmelitane Scalze. Ha ragione De Luca è una vergogna.
Ma come se il “rottamatore”,dalla Leopolda in poi si è sgolato, dicendo che per vincere bisogna prendere i voti di chi votava a Destra, ha dato del “masochista” a quelli del “Partito bloccato al 25%”……….poi se la prende con De Luca che non ha fatto altro di trasferire sul campo le “strategie” del mediceo condottiero?
Mi ha meravigliato Saviano……….non votate De Luca alle Primarie (flop)……..nelle liste di De Luca c’è Gomorra…..e in quelle di Caldoro? Tutti in odore di beatificazione?
UNA riflessione meno emotiva sul risultato probabile del 31 maggio dovrebbe partire da una ricerca delle ragioni del successo di De Luca mettendo da parte luoghi comuni e semplificazioni eccessive (Crozza docet). Il sindaco di Salerno vincerà, forse, per diversi motivi.
Prima di tutto perché è stato un buon amministratore. Fino a prova contraria tutti, anche i più critici,anche Lei Direttore; convengono sul fatto che la città di Salerno sia stata bene amministrata e abbia conosciuto una positiva trasformazione negli anni recenti.
C’è un secondo motivo: De Luca ha condotto una battaglia politica contro il modo in cui erano amministrati la Regione e il Comune di Napoli negli anni del centrosinistra. C’era spesso qualcosa di sgradevole nei toni e nello stile con cui conduceva la polemica. E tuttavia coglieva nel segno. In un partito (fossero i Ds o il Pd) che non discuteva più. De Luca appariva l’uomo capace di parlar chiaro: di dire pane al pane e vino al vino.
Infine il suo piglio decisionista e la sua tenacia hanno fatto presa a Napoli in un elettorato del Pd estenuato dalla condizione in cui versa una città che trascina irrisolti, da decenni, i propri problemi. Due vicende appaiono emblematiche di una tale situazione: la mancata bonifica dell’ex sito Italsider di Bagnoli a più di venti anni dalla chiusura dello stabilimento siderurgico; e il porto di Napoli, l’azienda più importante della città, condannato da anni al succedersi di gestioni commissariali.
Sono queste le ragioni di fondo del probabile successo di De Luca che prevale malgrado due grossi fardelli pesano sulle sue spalle: il modo in cui si era comportato nel 2010 quando, dopo aver conteso a Caldoro la guida della Regione, aveva mollato tutto per tornarsene a Salerno; la sua vicenda giudiziaria che fa pesare l’ipoteca della decadenza nell’eventualità della elezione a Presidente della giunta regionale.
Non credo( sulla scorta di quanto scritto prima) abbia contato nel suo sempre probabile successo essersi schierato con Renzi. L’unica cosa che ha saputo fare il gruppo dirigente nazionale del Pd è stata rinviare per ben quattro volte le primarie, con l’unico obiettivo di guadagnare tempo. Non mancavano obiezioni politiche verso le candidature in campo ma esse andavano discusse francamente e lealmente. Non nascoste dietro l’alibi del rinvio. Così come la scelta di coloro che non erano convinti della candidatura di De Luca era una sola: partecipare alle primarie in un confronto aperto sostenendo un proprio candidato in grado di affrontarlo politicamente, mettendoci la faccia e non nascondendosi sotto quella del partito.
Non sono stati capaci di farlo. Si è cercata invece la via impraticabile e odiosa della soluzione dall’alto, della candidatura che avrebbe condotto al ritiro gli altri, della ricerca affannosa del 60 per cento di firme che secondo lo statuto del Pd avrebbe consentito di eliminare le primarie. Ricerca finita nel ridicolo.
Possibile nessuno si sia reso conto che proporre di sottrarre la scelta a elettori e iscritti era un suicidio? Che la partecipazione a primarie che si svolgano in un quadro di regole sia l’unico modo attraverso il quale il Pd riesce ad attrarre e mobilitare elettorato? Ma tant’è! C’è molto da riflettere sullo stato del Pd a Napoli e nel Mezzogiorno e sui suoi gruppi dirigenti (dopo il 31 maggio).
Ora tocca a De Luca mostrare intelligenza politica: Caldoro, non è uno sprovveduto, è un osso duro. Non sarà una passeggiata. A Napoli si deciderà la partita del voto regionale. Occorrerà una capacità di dialogo con i napoletani sulla base della concretezza, parlando il linguaggio della verità. E facendo leva su una volontà di riscatto e cambiamento che nonostante tutto è ancora presente nell’animo dei napoletani. Vi sono energie e risorse nella città di Napoli che un’efficace azione di governo alla Regione può valorizzare pienamente. Direttore…..forse questo è il momento , come diceva Montanelli, di turarsi il naso e votare il meno peggio.
Avendo ripescato dal web, una simpatica lettera che fu scritta da un anonimo Merlinov al candidato governatore De luca nel 2010, quando non riuscì nella presa del maschio Angioino, la vorrei riproporre al commentatore Max….prima di turarsi il naso……non si sa mai .
Gentile Sindaco,
innanzitutto mettiamo in chiaro una cosa, non nutro nessun tipo di sentimento verso di Lei, ne odio ne simpatia ma una sana indifferenza .. questa si! Nonostante, inizialmente alla sua esperienza di Sindaco, nel lontano ’93 e fino a qualche tempo, Lei abbia suscitato in me una strana curiosità più, per la verità, verso il suo modo pittoresco di intendere la politica ed il rapporto con la città che per le sue capacità di Sindaco.
Non l’ho mai votata, non sono quasi mai stato in accordo con Lei, ne nei modi nè nella sostanza. Molti dei suoi atteggiamenti mi indispettiscono mi lasciano perplesso, ma nonostante non abbia mai avuto un solo punto d’incontro con Lei, in quasi 17 anni di suo Sindacato (a Salerno non c’è mai stato un sindaco di nome De Biase) l’ho sempre pensata una persona “tendenzialmente” perbene.
Sig. Sindaco,
non ci vuole uno scienziato per capire che Lei sta avendo a che fare con una persona politicamente a suoi antipodi, ma che non ha mai avuto a che fare con nessun Casalese, una persona che non si occupa di appalti e che non fa costruzioni, non spaccia droga e non ruba. Ho un solo problema (come lo definirebbe Lei) un solo difetto (a suoi occhi) un solo neo ….VOTERO’ CALDORO e sono offeso dalle sue dichiarazioni del tipo: Se vince il centro-destra consegniamo la campania ai Casalesi, Non Consegniamo la campania alla camorra e cosi via… Mi spiega cosa c’entro io con i Casalesi ?? Se manco sapevo che esistesse Casal di Principe fino a qualche anno fa!! E pure ho sempre votato la Casa delle Libertà prima ed il Pdl ora. Se qualche esponente della mia parte politica fosse, un domani, implicato in qualche fatto di camorra lo accerterà la magistratura con sentenza passata in giudicato.., o sbaglio ?? funziona ancora cosi nel nostro paese?? o Lei ha surrogato i poteri della magistratura e giudica al posto dei giudici? E se è diventato Lei il giudice perchè non si autoassolve dei reati di cui “sarebbe” accusato??
Sig Sindaco,
farebbe meglio a incentrare la sua campagna elettorale su quello che non è stato fatto dalla sua parte politica in 15 anni e su come farebbe, nella remotissima e fantasiosa ipotesi di una sua vittoria, a non replicare le stesse figuracce del suo amico-nemico Bassolino.
In fine visto che siamo in una città di mare e che dall’irpinia verrà la sua “caporetto” le risparmio il fatidico “in bocca al lupo” e le auguro un più marinaresco “in culo alla balena”, anche se non ci sarà nessun “culo” che la possa far vincere.
Con Simpatia ma..
Io voto Caldoro
Io non mi turerò il naso e farò lo stesso……..con la stessa simpatia.