SALERNO – Anche questa volta la stampa salernitana ha toppato privilegiando la “notizia scandalosa” al meditato e sereno “approfondimento” partendo dalle eccellenti qualità professionali dei protagonisti chiamati forzatamente in causa sul proscenio dell’ennesimo presunto scandalo della sanità pubblica. E’ vero che i giornali hanno seguito deontologicamente il percorso migliore costituito dalla notizia e dalla dichiarazione degli o dell’interessato; ma rimaniamo, purtroppo, sempre nell’ambito dell’etica scolastica del giornalismo che è assolutamente lontana dal giornalismo d’inchiesta che anche il lettore medio esige. La notizia del presunto scandalo, abilmente scovata dalle colleghe Clemy de Maio e Monica Trotta de “La Città”, ha avuto un merito perché contrariamente alle altre volte è rimbalzata anche sugli altri giornali più per convenienza economica che per mero esercizio del diritto-dovere di cronaca ovvero di dare la notizia. Ognuno la pensi come vuole ma tutti i giornali che in questi giorni hanno strombazzato la notizia dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria a carico di quattro valenti professionisti (Luciano Brigante, Renato Saponiero, Gaetano Liberti e Takanori Fukushima) non avevano pubblicato neppure un rigo dell’importante intervento chirurgico che il primario salernitano Brigante e l’illustre neurochirurgo giapponese Fukushima avevano effettuato nel marzo scorso proprio nell’ambito della AOU dando lustro all’intera azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. In quei giorni, per altri motivi, io ero ricoverato in altro reparto della AOU e mi meravigliai che alla mia richiesta di convalida della notizia importante alcuni direttori di dipartimento, amici, glissavano come se la notizia non li riguardasse neppure indirettamente. C’è dunque qualcosa che non funziona nella sanità pubblica, e non funziona soprattutto tra gli stessi professionisti che operano quotidianamente scontrandosi tra invidie, ripicche e vendette trasversali. Dice bene Luciano Brigante quando afferma che ci si trova di fronte ad “Una vicenda che nasce da risentimenti personali, da bassezze e questioni tutte locali … in una battaglia contro molti colpi bassi, maldicenze, mugugni nemmeno tanto velati “. La cosa che più mi sorprese in quei giorni del fantastico intervento chirurgico e di altri interventi da noi quasi sconosciuti (di cui soltanto questo giornale diede notizia !!) fu quella di non riuscire ad assumere notizie sul neurochirurgo salernitano che stava scalando le vette professionali di mezzo mondo; quasi come se non esistesse nell’immaginario degli altri primari, dei medici e del personale paramedico. Incredibile ma vero. Dovetti ricorrere, ovviamente, ad internet per raccogliere notizie da mettere a corollario del mio articolo. La cosa che, però, più mi inquieta è che tutti questi presunti scandali nascono da denunce avanzate dai parenti delle persone che disgraziatamente passano a miglior vita anche dopo essere passati sotto i ferri di specialisti di primo livello come, per quanto ci riguarda più direttamente, sono da considerare sia Luciano Brigante che Renato Saponiero. Capisco la rabbia di chi perde un familiare, ma la rabbia dovrebbe sempre essere contenuta nei giusti canali della richiesta di spiegazioni doverose e non eclatata con denunce alla magistratura che quando fa giustizia la fa sempre in ritardo e male. Spero non sia il caso di questa inchiesta che è stata affidata al pm Carmine Olivieri, un magistrato che non va speditamente alla ricerca di pubblicità. I lunghi anni di lavoro effettuati presso la Procura della Repubblica di Sala Consilina testimoniano di un magistrato sereno e capace di leggere tutti gli atti, senza grilli per la testa e con una famiglia ordinata e di specchiata moralità. Oltretutto Olivieri è amante della musica (sia classica che leggera) e chi è amante della musica è sempre moderato e intellettivamente predisposto ad un lavoro coscienzioso. Vedremo se anche in questa inchiesta il pm Carmine Olivieri saprà essere sereno, inflessibile e misurato al tempo stesso; tre doti che è difficile mettere insieme e che, quando riescono a intrecciarsi tra loro, denotano la capacità professionale anche di un magistrato. Io sono abituato a schierarmi, probabilmente non rispondo mai ai canoni scolastici del giornalismo che non mi piacciono, ed anche questa volta mi schiero decisamente a tutela dello stato di diritto e dell’innocenza dei professionisti coinvolti nella brutta vicenda anche se, in maniera frettolosa e sospetta, la direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria sembra avviarsi verso una sospensione cautelare. Non credo e non potrò mai credere alle accuse lanciate senza pietà contro professionisti che non conosco ma che rispetto per il loro valore e per la loro abnegazione ad operare in un contesto veramente squallido dal punto di vista dei rapporti interpersonali e molto carente da quello della carenza di mezzi e uomini messi a loro disposizione. Del resto sulla sanità pubblica salernitana ne abbiamo sentito di tutti i colori ed abbiamo registrato le accuse più stravaganti anche a carico di altri primari di altre divisioni; inchieste quasi sempre finite nel nulla dopo aver lasciato sul campo dubbi e sospetti su persone rispettabilissime. Insomma tutti dovremmo muoverci con più cautela su un terreno insidioso e pieno di trabocchetti anche per non sfasciare quel tanto di buono che ancora rimane della nostra sanità pubblica.
direttore: Aldo Bianchini
Non conosco minimamente Luciano Brigante, Renato Saponiero, Gaetano Liberti e Takanori Fukushima, ne ho motivo di mettere in discussione le considerazioni espresse dal Direttore.Conosco ,però,bene il tritacarne mediaticio e quanto male possa fare, molte volte ingiustamente, e quindi comprendo e condivido le riserve espresse.
Luciano Brigante, Renato Saponiero, Gaetano Liberti e il Prof.Takanori Fukushima con le considerazioni che esprimerò in seguito, non hanno nulla a che vedere (garantismo a 360° gradi) tranne che in generale, esserne lo spunto.
E’ inutile negarlo nel nostro Paese non vi sono tanti San Giuseppe Moscati, come non è assolutamente vero che tutti i medici siano corrotti, ma l’Italia ha dimostrato nel corso di molti decenni che non è possibile sradicare la mala pianta della corruzione ( ribadisco che non è il caso dei medici in discussione), e poco importa che il livello sia alto o basso, periferico o centrale. Non serve stabilire se i disonesti siano di destra o di sinistra: se c’è modo di arraffare il denaro , poco o molto che sia, s’è visto che quasi nessuno se ne priva. Il rosario dei nostri scandali è talmente lungo da essere divenuto pesantemente noioso: cambiano solo i nomi. E proprio per questo bisogna smetterla di pensare di cavarsela con la reazione morale o giuridica. Bisogna trovare un’altra soluzione.
Purtroppo, la minaccia del giudice penale non si è rivelata sufficiente a frenare l’avidità dei disonesti. La soluzione dunque non è bacchettare i colpevoli che hanno preso il danaro, è togliere loro l’occasione di prenderlo.
Soltanto un alto livello d’onestà potrebbe limitare certe azioni scellerate ma noi,purtroppo,questo livello non l’abbiamo ( e ribadisco ancora non è il caso dei medici in discussione, al centro , solo dei, “si dice”). La soluzione dunque non può che trovarsi all’altra estremità. Non: “essere tanto onesti da non rubare”, ma “non avere l’occasione di rubare”.
Tralasciando ogni tentativo di educazione morale ( di cui non avrei i titoli), ed anche di aggravamento delle sanzioni, bisogna impedire la possibilità del suo verificarsi.(non è etico o giustificabile un medico che intasca una mazzetta ma altrettanto spregevole, chi, avendone la possibilità, non si fa scrupolo di “offrire fuori busta” pur di saltare liste e regolamenti, in barba ai fessi che aspettano.
I soloni staranno sicuramente pensando…….ma per la “salute” non vi sono “soldi” che tengono …..e qui casca il “ciuccio” pesantemente……non si può lanciare la pietra e poi nascondere la mano. E’ un comportamento incivile, “furbo”, in malafede, diffuso ( non mi sto minimamente riferendo ai medici in questione, che ritengo “innocenti”,fino ad eventuali prove contrarie, e non alle semplici illazioni “interessate”, o “sciacalli” pronti ad ergersi paladini della legalità pur di applicare il “mors tua vita mea”).La legalità e il rispetto civile deve partire da noi e non ricordarsene solo quando fa comodo.
Naturalmente questo genere di considerazioni non ottiene e otterrà mai ascolto. Moralisti inguaribili (come quelli che sparano prime pagine di giornali, pur di vendere qualche copia in più senza minimamente aspettare la “verità”) , quando ci troviamo dinanzi alle conseguenze di ciò che siamo, invece d’invocare una soluzione tecnica, invochiamo l’angelo sterminatore: il P.M. di turno. Cioè continuiamo a preferire la mitologia della “Giustizia infallibile”, alla scienza della “prevenzione”.Andiamo speditamente verso un mondo alla rovescia, con tanti “struzzo” e implacabili sciacalli.
É assurdo come la medicina e il concetto di medico sia stato stravolto in alcuni casi.. Assurdo come “eccellenze” che trovano applicazione pratica e risultati, possano venire “sporcate” da delazioni che devono trovare ancora riscontro. E’ inconcepibile come tante frasi sussurrate sotto voce, possono essere raccolte ed avere l’unico scopo di infangare anni e anni di duro lavoro e studio . Il mondo dei sussurratori è sempre molto attivo in certi ambienti.. Si agisce sul diretto interessato, ma, inconsapevolmente su un’intera categoria. Tuttavia, mai avrei voluto vedere la categoria dei medici, questi medici, coinvolta in questa che “potrebbe” se vera ,essere una sporca storia, ma al momento,fortunatamente, si sta parlando di “aria fritta”. Una sorta di “presunta corruzione” parallela che nella “malasanità”,si dice, genera “omertà” e protegge chi è complice , si dice, ma non è vero . Carriere in bilico, pronte ad esser distrutte da un momento all’altro, senza ancora sapere se è vero o no , solo per quello che un giornale ha pubblicato, informandosi da chi? Chi ha interesse a passare veline?
Spero che su questa storia si faccia presto chiarezza. Per il bene dei medici e della sanità salernitana.
Vorrei continuare a credere che il medico sia colui che, assume come principio il rispetto della vita stessa, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona. Il vero medico, il bravo medico, quello che sa fare la differenza, non deve soggiacere a interessi (mazzette), imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura e men che meno a quelli dettati dall’ “arraffare” costi quel che costi. Vorrei continuare a credere che il suo dovere, resterà per sempre quello di dare sollievo alla sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana e delle “liste d’attesa” .
Preferisco restare un sognatore.
Ho letto con molta attenzione quello scritto dal Direttore e quello commentato dai lettori e devo dire che mi trova abbastanza in accordo.
Purtroppo, è inutile negarcelo “la caccia al medico” è diventato uno sport nazionale. Non voglio ne posso parlare a favore o contro i medici chiamati in causa in questa vicenda ( a torto o a ragione) ma è fin troppo evidente che fa più notizia il medico, eventualmente “corrotto”, che il medico che si “smazza” per garantire risultati ai pazienti.
Le generalizzazioni , senza reali approfondimenti, abbondano, le carriere si distruggono in un attimo. Specialmente su certi argomenti, così delicati, prima di gridare “dagli all’untore”, si dovrebbe essere in certo margine di certezza e non accontentarsi dei “si dice”.
Forse con la vicenda in questione potrà sembrare che abbia poco collegamento , ma voglio offrirvi questa riflessione per allargare l’orizzonte del ragionamento ( sperando di non passare per una inutile saccente).
Ci avete mai riflettuto? La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione stessa della propria esistenza. Se dovessi scorrere la lunga lista degli amici che fortunatamente ho incontrato nella mia vita, riconoscerei che ci sono molti medici ai primi posti. Il loro compito è paradossalmente proprio quello che ho sopra descritto usando le parole di un giurista e politico inglese, James Bryce (1838-1922): il medico ha come meta ideale quello di diventare inutile, guarendo il paziente. Sappiamo che, come accade per tutte le altre discipline, la debolezza corrompe ogni azione umana(anche quella medica) e così c’è una sterminata tradizione di sarcasmo nei confronti dei medici, non solo per la loro eventuale incapacità ma anche per la loro esosità: «Ne deve aver ammazzata di gente per essere diventato così ricco», fa dire Molière al suo Malato immaginario. Già i Vangeli ironizzavano sui medici a cui si era affidata l’emorroissa e lo stesso Gesù citava il proverbio: «Medico, cura te stesso!». A questo punto vorrei tirare una conclusione per ogni professione o vocazione. Fermi restando i limiti, i difetti, gli errori e anche i veri e propri crimini che si possono commettere (che però prima di dire o scrivere vanno dimostrati con un certo margine di veridicità), è necessario, da un lato, essere costantemente sorvegliati( dove sta la ventilata anti corruzione ?) e attenti perché si coinvolge sempre un altro (questo non vale solo per la medicina ma per ogni altra attività). D’altro lato, c’è da allertare sempre anche la coscienza perché la moralità è decisiva e non una semplice foglia di fico per qualche comoda occasione. Il rigore non è solo proprio della scienza, lo è ancor di più per l’etica professionale. Questo non vale solo per i medici ma anche per i pazienti…..che prima “cercano”……”oleano” ,pur di avere tutto e subito, e poi se le cose non vanno come credevano….accusano ( vero? Falso? E chi lo sa?). Chi è il vero male pianga se stesso (il paziente “furbo” o che si crede tale),e non butti sempre la croce sui medic ( con questo non si vuole prendere le difese di nessuno o stare contro qualcuno………si invita solo a maggiore cautela…..niente di più).Io mi auguro che i medici chiamati in causa siano assolutamente estranei alle accuse mosse ( è un augurio non una certezza)e , e se fosse una calunnia…..una vendetta non la farei passare liscia ai “legalisti” dell’ultima ora. Perchè non hanno denunciato immediatamente, se c’erano, tali comportamenti? Va da se che se fosse vero , sarei severissima nel giudizio morale della cosa .Ma solo se fosse vera.Speriamo di sapere presto la verità e non i pettegolezzi da cortile. Su certe cose non si deve e non si può essere superficiali e fermarsi a raccogliere gli spifferi mefitici dei corridoi…….non è professionale. Non è deontologico.Non è informazione. E’ terrorismo mediatico. Chi lo fa, sapendo di farlo, si deve semplicemente vergognare.