Aldo Bianchini
SASSANO – Dopo gli ultimi avvenimenti politici sassanesi e le reazioni all’ultimo mio articolo è necessario fare dei distinguo e delle precisazioni senza sfociare nella sterile polemica, anche perché credo che l’iniziativa sia più frutto di una presa di posizione spiritosa che maliziosa. C’è qualcuno a Sassano che intenderebbe assegnare “il tapiro”, mitico segnale di attenzione che “Striscia la notizia” riserva soltanto a chi, nel bene o nel male, può attirare l’attenzione del grande pubblico; difatti tutti quelli che vengono toccati dal tapiro conquistano subito vette altissime di pubblicità; sempre chi viene toccato dal “tapiro”, se già non lo è, diventa subito famoso. Con queste premesse la consegna di un tapiro diventerebbe quasi come un premio in assoluto. Ma assegnarlo a chi a Sassano ? Naturalmente ai “liberi pensatori” che secondo questi bene informati non avrebbero previsto e/o indovinato la svolta che ha preso la politica sassanese con lo storico accordo tra Tommaso Pellegrino e Gaetano Arenare che ha prodotto la presentazione di una sola lista per le imminenti amministrative. Sarebbe fin troppo banale e rischierei di offendere l’intelligenza di chi (dotato di grande spirito !!) ha pensato di poter assegnare il tapiro se dicessi che “I liberi pensatori” non hanno il dono della preveggenza ma che dopo aver letto gli avvenimenti fanno soltanto il commento e l’approfondimento dei fatti; il dono della preveggenza lo lasciano volentieri a chi dalla “montagna di Sassano” la fa molto bene da sempre anche per una sorta di eredità generazionale. Non mi meraviglio più di tanto al pensiero che qualcuno della cosiddetta società civile abbia scambiato la cronaca e il commento giornalistico con la “premonizione”; difatti anche il prete antiusura “don Andrea La Regina” (che ha preso parte volontariamente alle ultime riunioni dei liberi pensatori) è caduto nello stesso errore bacchettando il gruppo per non essere stato in grado di esprimere capacità divinatorie. A tutti ricordo soltanto che “i liberi pensatori” per loro scelta sono e devono rimanere al di sopra delle parti, in caso contrario davvero non servirebbero a nulla. Per delega dei liberi pensatori (Natino, Luciano, Gerardo, Giovanni, Pierino) posso tranquillamente dichiarare che la consegna del tapiro farebbe, comunque, veramente molto piacere perché avrebbe il significato di un riconoscimento ufficiale del nostro operato; meglio ancora se ciò avvenisse in una circostanza pubblica di successo. Scherzi a parte l’aver solleticato e/o sollecitato qualcuno a pensare di poter assegnare il tapiro pone, semmai ce ne fosse stato bisogno, in evidenza una esigenza di dialogo e di dibattito che, almeno fino a questo momento, è negata ai singoli cittadini sassanesi che avvertono la solitudine di certe scelte e che proprio attraverso “i liberi pensatori” potrebbero trovare la loro sublimazione. Nato quasi per gioco, il gruppo dei “liberi pensatori” ha presto capito che, anche sul piano squisitamente giornalistico, non basta più la semplice notizia lasciata all’attenzione del lettore qualunque e che è necessario riuscire a fare approfondimento delle notizie, già note pubblicamente, per consentire ad una più vasta platea di lettori (ovviamente di nicchia !!) di capire i fatti, di interpretarli per poi partecipare alla vita politica, sociale, sportiva e imprenditoriale, quanto meno dell’intero Vallo di Diano. E soprattutto di cercare di portare uno spiraglio di verità su quanto accade giorno dopo giorno nelle stanze nascoste del potere. Del resto, se si pensa a quanto accaduto a Sassano con la storica intesa (sulla quale ho già scritto) viene da dire che, molto verosimilmente, fino a giovedì 30 aprile nessuno poteva immaginare che la situazione potesse avere gli sbocchi che ha avuto, men che meno lo avrebbero immaginato gli stessi autori Pellegrino e Arenare i quali, ripeto, hanno messo a segno un colpo da manuale che ha avuto, però, bisogno dell’insipienza strategico-politica da parte di chi è rimasto alla porta. Ma un’idea, uguale e contraria a quella sopra descritta, io l’avrei: perché non assegnare il tapiro a chi, ora, vorrebbe costituire il “Comitato del No” nel maldestro e vano tentativo di convincere la gente a non esercitare il proprio diritto di voto per non far scattare il “quorum” necessario alla validità della consultazione elettorale. E ancora, perché non assegnarlo (anche come ha già suggerito qualcuno !!) a tutti coloro i quali escono sconfitti da un’intesa insospettabile quanto inaspettata ed assolutamente travolgente. Ora c’è anche chi, come le scemo del villaggio, va in giro a dire e proclamare che sapeva già tutto. Pazienza, bisogna sopportare anche costoro, è il gioco della democrazia. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
Il tapiro io lo darei invece a G.A. e T.P. a proposito se andare a votare, votare E’ un dovere quando si puo sceliere a chi votare in questo caso no. Poi nella vita ci sono quattro tipi di uomi (uomn,mez uomn,umnicch,quaquaraqua) adesso decidi tu dove collocarli quelle persone che dici che anno fatto una cosa storica.