“IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE”. A SALERNO NEPPURE UNA! CUI PRODEST? A PENSAR MALE SI FA PECCATO, MA . . . !

Aldo Bianchini

IL FATTO

Giovedì 30 aprile 2015, h. 11.00.

In casa c’è movimento, chi impegnato in faccende di casa, chi a lavorare.
Temperatura calda, finestre e balconi aperti. I rumori di strada giungono fino a su. Si sente tutto. Tranne il cicalio del citofono o del campanello.

Ore 13,30.

L’avviso-giacenza di una lettera-raccomandata è lì per terra, all’interno del piccolo cancello di ingresso che porta alla casa dell’interessato. Eppure la buca delle lettere è a circa due metri su dal suolo. Che il postino sia un nano?
Sull’avviso da lui lasciato la nota che la lettera potrà essere ritirata a partire dal 2 maggio, dopo le 10.30.
Domanda: Perché l’addetto delle PPTT non ha consegnato la raccomandata al destinatario? Ha bussato al citofono? NO! Alla porta? NEPPURE!
Ha suonato e gli inquilini non hanno risposto al citofono o al campanello di ingresso? Neanche per sogno.
Morale: Il postino non ha suonato neppure una volta, altro che due e il mattino di due giorni dopo il destinatario interrompe le proprie attività di lavoro, si arma di santa pazienza, prende l’auto e si reca alle POSTE ITALIANE DI SALERNO, Ufficio Ritiro Lettere Raccomandate, tradizionalmente in Via Fiume.
Lungo la strada qualcuno lo informa che da poco tempo il ritiro va effettuato in Via Piazza Veneto n. 7 (Piazza Ferrovia), non più a Via Fiume.
Marcia indietro e via verso la stazione. Arrivo intorno alle 11.00, parcheggio a pagamento, un’ora di fila al locale Ufficio PPTT che sembra funzionare meglio degli altri, ritiro della raccomandata e ritorno a casa.
Ma prima l’ennesimo reclamo del cittadino adirato, che si unisce a tantissimi altri reclami diligentemente raccolti dallo stesso Ufficio e inviati alle PPTT di Napoli, responsabili della gestione dei servizi postali, Salerno inclusa.
L’interessato, intanto, rientra a casa intorno alle 12.20. In pratica ha perso una mattinata.

Ora, Caro Direttore Regionale delle POSTE ITALIANE della Campania, i sussurri e grida circa le vere ragioni di questo terribile disservizio sociale cominciano a moltiplicarsi. Perché se il postino non suona e non consegna nelle mani degli interessati la posta, lasciando d’abitudine l’avviso di giacenza di solito nella buca delle lettere, tranne che, come nel caso di specie, per terra, o è un incompetente o si presta a qualche giochino per niente disinteressato a favore di ignoti che tanto ignoti poi non sono.
Nell’un caso o nell’altro un provvedimento non è discrezionale, ma obbligatorio. Via l’incapace o l’interessato per qualche non troppo misterioso motivo e dentro un altro. Tanto, di giovani a spasso desiderosi di lavorare ce ne sono a bizzeffe in questa Italia dai fetori immondi nella pubblica amministrazione.
SE ciò non accade, vuol dire che il disservizio citato torna comodo a qualcuno. Casi del genere, infatti, si risolvono in un baleno se c’è la buona volontà e non altro. Se, invece, il disservizio cresce, i reclami pure e nulla accade, allora le prossime volte bisognerà indirizzare quegli stessi reclami all’Autorità Giudiziaria o alle Forze di Polizia perché dispongano i dovuti accertamenti. Accertamenti che non riguarderanno di certe le presunte incapacità degli addetti ai lavori, ma gli interessi di chi soffia dietro le quinte a favore di chi, con ogni probabilità, è interessato nel privato a sostituirsi al servizio PPTT a suon di denaro pubblico!

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