Laura La Rocca (Da ANSA.it – Serenella Mattera)
ROMA (19 aprile 2015) – ‘Presiederò scuola affari internazionali. Non prenderò pensione. Non lascio il Pd’.
“Mi dimetto dal Parlamento. Non dalla politica, non dal Pd. Da questo Parlamento”. A poco più di un anno dalla fine del suo governo, Enrico Letta annuncia il suo addio al Parlamento che prima gli ha dato la fiducia da premier, poi gliel’ha tolta. E’ una scelta di vita, annuncia nel corso di un’intervista a Che tempo che fa. Il suo impegno ripartirà da una “scuola di politiche” destinata a giovani dai 19 ai 24 anni. E da un nuovo lavoro, come rettore della scuola di Affari internazionali dell’Università di Parigi Sciences Po. “Non prenderò la pensione da parlamentare”, sottolinea. E annuncia che il suo non è un distacco ma solo una pausa dalla politica. La decisione, maturata negli ultimi mesi, era stata anticipata da Letta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, uscendo dal colloquio “rincuorato”. L’ex vicesegretario non aveva invece comunicato la notizia al suo Partito democratico e tantomeno a Matteo Renzi: “La apprenderà ora”, sorride. Poi aggiunge ironico: “Ne parleremo, i nostri rapporti sono sereni…”. Una battuta al messaggio “Enrico stai sereno” che Renzi gli inviò solo poche settimane prima di prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Da allora, dopo la fotografia del gelido passaggio della campanella a Palazzo Chigi, i rapporti sono praticamente nulli. La ferita per Letta resta: “Per me è stata una cosa molto inaspettata, ma non solo per me…”.
Dalle dimissioni annunciate dal Parlamento, dal libro in uscita, dalla sua scuola di “politiche” e dal nuovo lavoro nell’università parigina. Da qui, spiegano fonti vicine all’ex premier, Letta potrebbe ripartire anche per costruire una proposta politica alternativa a quella di Renzi (“Io detesto ‘House of cards'”, dice Letta della serie tv preferita dall’ex premier). Di sicuro, negli ultimi mesi, il deputato Pd, che nel suo libro racconta le sue idee di “europeista convinto”, ha tenuto, riferiscono le stesse fonti, contatti di alto livello con alcuni leader europei, a partire da Angela Merkel, e anche con Barack Obama. Per ora, Letta racconta così il suo progetto: “Voglio vivere del mio lavoro come ho vissuto per un po’ di anni della politica”. Senza però lasciare il Pd: “Penso che il mio impegno di fondatore è l’impegno di chi crede nel grande disegno che in tanti abbiamo realizzato”. Le possibili fratture nel partito? “Spero di no, sarebbe un errore da parte di tutti”, risponde. La legge elettorale? “Spero che si trovi un’intesa, sarebbe la cosa migliore per tutti. La fiducia? Vedremo…”.
direttore: Aldo Bianchini