Da Carmen Incisivo
SALERNO – “E’ davvero inconcepibile lo scenario che si profila per la Campania ad Expo 2015. Mentre le altre regioni strutturano programmi di promozione, il presidente Stefano Caldoro e l’assessore al turismo Pasquale Sommese- al netto della grancassa mediatica messa in campo con straordinaria solerzia- a Milano andranno a fare i turisti”. Lo ha dichiarato questo pomeriggio Enzo Maraio, componente della segreteria nazionale del Partito socialista italiano e candidato al Consiglio regionale della Campania, nel corso del suo intervento al convegno dedicato a “Economia, lavoro e sviluppo” tenutosi questo pomeriggio al Grand Hotel Salerno, nell’ambito del quale sono stati ospiti il presidente di Confindustria Salerno Mauro Maccauro ed Anna Rea, segretaria generale Uil Campania.
“Non si riesce a comprendere bene se e come la Campania si proporrà ai visitatori di Expo – ha fatto notare Maraio-. Mi limito a constatare la generale confusione nella quale si naviga, a dispetto di altre regioni che da tempo hanno definito un programma di grande spessore organizzativo per ricavare il massimo da una grande vetrina. Prendiamo ad esempio l’Emilia Romagna che ha asset produttivi simili alla Campania: in quel caso si è proceduto ad attivare un treno speciale per trasportare operatori economici ed imprenditori nei padiglioni di Expo approfittandone per convogliare flussi di turisti e di viaggiatori nelle diverse località della regione attraverso la vendita di circa 65 pacchetti turistici differenziati rispetto alle varie tipologie d’offerta che vanno dalla riviera romagnola alle città d’arte”.
“Mi ritrovo a constatare, non senza amarezza, che ancora una volta la Campania non potrà cogliere pienamente le opportunità che sono alla portata. D’altro canto- ha concluso Maraio- basta osservare come procede il percorso istituzionale ed attuativo della tanto decantata nuova legge regionale sul turismo per rendersi conto che continuano a prevalere le logiche dei piccoli orticelli e delle rendite di posizione a discapito di una visione autenticamente di sistema, in grado di superare sterili e dannose guerriglie tra territori”.