Caimangate: De Luca spacca la destra o la destra si fa spaccare ?

Aldo Bianchini
SALERNO – Ma è De Luca a spaccare la destra o è la stessa destra a distendersi sul tavolo del sacrificio pronta a farsi scannare ? E’ una domanda che ci accompagna dalle elezioni amministrative del 2006, da quella sciagurata caduta di stile del centrodestra che andò a Canossa tra le braccia dell’allora deputato ed ex sindaco Vincenzo De Luca. Addirittura l’on. Edmondo Cirielli e l’allora plenipotenziario di Forza Italia-PdL Nicola Cosentino andarono a patteggiare con De Luca l’insano accordo per le amministrative che erano giunte alle battute finali con il ballottaggio tra Alfonso Andria e Vincenzo De Luca dopo che il candidato del centro destra Nino Marotta era stato brutalizzato da un voto elettorale che, a mio avviso, era stato pilotato dallo stesso “fuoco amico”. E proprio grazie a quell’insano accordo la storia politica di Vincenzo De Luca continuò ad andare avanti nonostante qualche mese prima (dicembre 2005) fosse stato raggiunto da ben tre ordini di cattura emessi dal pm Gabriella Nuzzi e puntualmente respinti dal gip Gaetano Sgroia. A distanza di dieci anni la storia sembra doversi ripetere, anche se questa volta la posta in palio è molto più alta e riguarda la poltrona di “governatore della Campania”. Dunque, se è vero come è vero che Vincenzo De Luca fa legittimamente il suo mestiere di accaparramento di voti, è altrettanto vero che diversi esponenti di quello che rimane del cosiddetto “centrodestra” fanno altrettanto ma in maniera contraria cercando di portare voti al centrosinistra. Sembra un assurdo ma è proprio così; ormai diversi uomini della destra non hanno più neppure la “dignità dell’appartenenza” ad una fede politica che dovrebbe sempre andare al di là delle persone e dei fatti contingenti, e vanno da soli allo sbando in attesa delle prossime elezioni (anche politiche) per uscire definitivamente ed ignominiosamente dalla scena pubblica. E De Luca si diverte a giocare come il gatto fa con il topo prima di bloccarlo, ucciderlo e mangiarlo, senza scampo e, soprattutto, senza pietà. Ma Vincenzo De Luca, ripeto, fa il suo mestiere e lo fa in una maniera eccezionale; in pratica De Luca non briga, non chiede, non spinge, ma in maniera fredda e sicura “aspetta” che il topo cada tra le sue grinfie; così facendo non sarà obbligato a ringraziare nessuno, men che meno gli uomini accondiscendenti della destra che continuerà, come ha già fatto, a bistrattare brutalmente in ogni sede ed in ogni occasione pubblica. Nicola Cosentino è fuori gioco da tempo ma “i suoi fedelissimi, in primis il senatore di Gal Vincenzo D’Anna, sono iperattivi. Tant’è che mercoledì all’Hotel Mediterraneo lo stesso D’Anna presenterà la lista , Campania Civica, a sostegno dell’ex sindaco di Salerno” (fonte Il Mattino del 9 aprile 2015) “Una decisione che ha suscitato la reazione di altri due senatori, Ciro Falanga e Domenico De Siano, entrambi di Forza Italia ed entrambi sostenitori di Caldoro”. Ma tutto questo, sebbene sia inquietante, è cronaca del disfacimento totale di un centrodestra che fino a qualche anno fa aveva la maggioranza elettorale di questo Paese; e la cronaca, come ben sappiamo, anche se indigesta va comunque digerita. La cosa, però che mi stupisce di più è la presa di posizione di Maria Rosaria Carfagna (cugina dell’omonima ex ministra ed attuale portavoce alla Camera di Forza Italia “Mara Carfagna”) che pare abbia reso la seguente dichiarazione: “Io con l’ex sindaco. E’ vero sono stata contattata dal senatore D’Anna con il quale ho discusso più di una volta dell’attuale situazione politica a Salerno e soprattutto in Campania”. So benissimo che negli ultimi anni tra Maria Rosaria e Mara non è mai corso buon sangue, capisco che nessuno del centrodestra l’abbia contattata per vagliare una sua eventuale candidatura, comprendo che ognuno ha il diritto di gestire la propria libertà (e Maria Rosaria è sicuramente una donna libera), ma non concepisco come l’intangibile libertà (che in politica dovrebbe essere la rappresentazione plastica del proprio pensiero e della propria fede) possa essere scambiata e/o barattata con una promessa di candidatura che, alla fine, non rappresenta niente e vale molto meno di zero. So benissimo di appartenere ad un’altra epoca, ma ai miei tempi i nostri maestri della politica trattavano noi studentelli così come i sacerdoti trattavano i ragazzi nell’oratorio; ci educavano alla vita politica così come alla vita religiosa. E mi corre l’obbligo di precisare che io non ho mai avuto una tessera di partito e neppure frequento le chiese con metodicità; ho preferito preservare sempre la “mia libertà” rimanendo comunque fedele a quegli insegnamenti, senza transitare negli anarchici o tra gli islamici. Non dobbiamo meravigliarci, quindi, se alla fine Vincenzo De Luca prima attrae e poi asfalta come un rullo compressore tutto e tutti.

One thought on “Caimangate: De Luca spacca la destra o la destra si fa spaccare ?

  1. Caro Aldo , una proposta di candidatura non equivale ad essere candidati. Io non cerco candidature, nè visibilità in alcun modo , a me la politica piace ,ma , purtroppo , non mi è stato consentito farlo dove militavo . Non solo
    Non è stato consentito a me , ma a tanti altri e questo è stato il grande vulnus di forza Italia che , sia a livello nazionale che territoriale ha imposto i dirigenti senza condividerli con la base. È come per i giochi di prestigio, all’inizio il trucco non si vede , ma a furia di ripeterlo è evidente a tutti . Ho creduto che le cose potessero cambiare , che ci potesse essere un rinnovamento , non è cambiato nulla e nulla cambierà , a me resta la voglia di fare politica e se avrò l’opportunità di dare il
    mio contributo lo farò , a prescindere da incarichi e candidature , il
    mio lavoro è quello di insegnante .

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