Aldo Bianchini
SALERNO – In un’antica e storica canzone napoletana c’è il ritornello che, in forma quasi ossessiva, ci dice: “”Non c’è bisogno della zingara per indovinare Concetta, come ti ha fatto tua madre, lo so meglio di te””. Più che un ritornello mi sembra l’espressione più plastica della napoletanità abituata a sopportare tutte le illusioni e le bugie della vita. Nel caso che intendo trattare oggi la zingara è rappresentata dalla CGIL e Concetta da “GaranziaGiovani”. Proprio l’altro giorno la CGIL di Salerno nel corso di una conferenza stampa ha diffuso i dati poco lusinghieri sulle aspettative che l’introduzione di “Garanzia Giovani” aveva suscitato in tantissimi nostri ragazzi nell’attesa della prima occupazione o del famigerato “tirocinio a contratto”; sulla base di detti dati si può, quindi, ben affermare che “garanzia giovani non ha risposto alle aspettative”. E dato che io dubito anche dei dati forniti dalla CGIL (i dati e le statistiche non servono mai a niente !!) non mi meraviglio del prodotto indegno che ha dato il programma europeo; ad esempio quasi 57mila ed oltre di ragazzi sarebbero “NEET” (cioè che non studiano, non lavorano e neppure lo cercano), evidentemente perché sono sostanzialmente sfiduciati dalle promesse pre-elettorali. Diversi politici pensano ancora che la gente abbia l’anello al naso; quando è partito il programma europeo ci trovavamo già in odore di campagna elettorale e, quindi, nessuno credeva più nella validità operativa del programma che poteva andare bene in tutti i paesi della UE tranne che in Italia dove ogni cosa viene subito strumentalmente politicizzata. Ed è andata a finire come tutti, o quasi, già da tempo prospettavano. Sul programma “garanzia giovani” si sono avventati tutti i partiti e il centro-destra di Caldoro che governa la Regione non ha saputo gestire quel fenomeno che poteva rappresentare una vera e propria messe di voti alle regionali. Meglio così, del resto chi non sa fare politica (e il centro-destra non la sa fare, a cominciare dai suoi vertici regionali) non merita di beneficiare di gratuiti aiuti in termini elettoralistici tali da poter anche condizionare lo stesso esito finale delle consultazioni amministrative regionali del prossimo 31 maggio 2015. Difatti la platea iniziale del programma europeo contava su circa 200mila potenziali interessati e su duecentomila posti di lavoro insiste sicuramente una sfera molto più ampia di elettori disposti e disponibili a rendere il loro conto a chi riusciva a favorire le loro aspettative. I primi segnali che qualcosa non stava andando per il verso giusto si ebbero già alla partenza del programma con alcuni ricorsi di natura giudiziaria a tutela di molti interessi di parte, poi il programma è naufragato senza possibilità di appello. Alla fine della platea potenzia (circa 200mila giovani) sono rimasti soltanto 3,569 di “convocati legittimi” dai quali bisognerà però fare la tara definitiva che porterà ad un numero molto più basso. Magra soddisfazione per chi pensava di ottenere almeno per sei mesi un “tirocinio a contratto”; manco questo sono riusciti a fare i politici in genere ed in special modo quelli del centro destra. E pensare che la Campania aveva avuto in dote più soldi (191 milioni di euro) di tutte le altre Regioni, ma la nostra ha deciso di investire ben 45milioni nell’accoglienza, 24milioni sui corsi di formazione, 39milioni sull’accompagnamento, 30milioni sui tirocini e 30milioni sul servizio civile, il resto in briciole. Ma la notizia più importante è che nessuna proposta di lavoro è stata ancora formalizzata; cioè tutti in un’attesa che probabilmente si trascinerà ben oltre le consultazioni elettorali del 31 maggio prossimo. Il quotidiano “Il Mattino” di ieri (1 aprile) ha messo giustamente in vetrina i casi di Grazia De Gennaro (27 anni) che dopo il colloquio non ha saputo più niente (profili troppo alti ?), e quello di Antonio Coppola (20 anni) che da informatico ha invano atteso un tirocinio e gli è stato offerto un posto di barista. Ancora una volta siamo costretti a registrare il fallimento generale della politica regionale e locale, purtroppo.
direttore: Aldo Bianchini