CAVA de’ TIRRENI – Sabato 28 febbraio al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) la cerimonia di premiazione della V edizione del Premio “Mamma Lucia alle Donne Coraggio”, patrocinato dalla Città di Cava de’ Tirreni, ideato da Antonio Armenante ed organizzato da un Comitato Cittadino formato dalle Associazioni Punto Pace Pax Christi, Caritas Diocesana, Eugenio Rossetto e VersoCava, con il sostegno delle sezioni metelliane di Rotary e Lions, la partecipazione degli Sbandieratori Cavensi e la sponsorizzazione dell’AAST di Cava de’ Tirreni, oltre che delle aziende Grafica Metelliana e Ceramiche Arcea.
Il Premio intende promuovere e far conoscere le azioni delle donne che con coraggio operano nel nome della Pace e della Solidarietà, valori di cui la cavese Mamma Lucia, simbolo della maternità universale (come è noto, recuperò e restituì alle famiglie oltre 600 salme di soldati, amici e “nemici”, caduti nella Seconda Guerra Mondiale), ha offerto un’immagine straordinaria.
Di altissimo livello e prestigio le due donne prescelte per l’edizione 2015. Per la sezione Premio Mamma Lucia alle Donne Coraggio, dedicata alle donne che si sono impegnate in azioni di solidarietà nazionale o internazionale, il riconoscimento è stato assegnato a Regina Catrambone, una signora italo-maltese che a proprie spese ha fondato un’Associazione (MOAS) ed attrezzato una nave per raccogliere ed assistere i migranti naufragati nel corso delle avventurose e pericolosissime traversate del Canale di Sicilia.
Per la sezione Carmela Matonti, dedicata alle persone impegnate in azioni di solidarietà in campo sociale, ma che provengano dal mondo dei media o dello spettacolo, la Targa 2015 spetterà a Suor Teresa Martino, un’ex attrice ben nota negli anni Sessanta sulle scene della RAI e sui grandi palcoscenici, di Milano e non solo. Abbandonato il mondo dello spettacolo, Suor Teresa, al fianco di Fratel Ettore (da poco scomparso), dedicò la sua vita all’accoglienza ed all’assistenza dei senza fissa dimora, fondando e gestendo, sotto la stazione di Milano, un Istituto che oggi ha anche delle succursali internazionali (ad esempio in Colombia).
La cerimonia di consegna delle Targhe si terrà sabato 28 febbraio, alle ore 9.00, nell’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, alla presenza del Sindaco Marco Galdi, delle più alte autorità cittadine e dei membri del Comitato organizzatore. E precederà – si spera di pochi mesi – l’inaugurazione del costituendo, buono e giusto e da sempre agognato Museo Cittadino dedicato alla nostra indimenticabile “Madre dei caduti”.
Mamma Lucia (alias Lucia Pisapia – Apicella), popolana, è una figura amatissima a Cava de’ Tirreni. Nel Secondo Dopoguerra, negli anni successivi allo sbarco alleato (avvenuto nel mare di Salerno di fronte all’entroterra cavese), compì un gesto nobilissimo di valore universale che a suo modo abbatteva l’idea di nemico e denudava la guerra. Quando si placò la tempesta della Seconda Guerra Mondiale, Lucia, insieme con l’amica Carmela Matonti, armata di badile, pazienza ed amore, ripetendo a tutti “Non esiste nemico! Mai più la guerra! So’ tutti figlie e mamma!”, per mesi, per anni, mossa dalla fede, percorse il territorio alla ricerca dei corpi dei soldati caduti durante la lunga battaglia che vide il tentativo, poi riuscito, delle truppe alleate di sfondare le linee difese dai soldati tedeschi sulle colline salernitane e cavesi. E furono circa 800 i “figli di mamma” che restituì alle mamme d’Europa, soprattutto della Germania.
Nella prima sezione sono state finora premiate Angelica Calò Livné e Maisa Baransi Senora (un’israeliana ed una palestinese impegnate in loco per la pacificazione), Suor Rita Giaretta (che nella zona di Caserta opera per il recupero delle migranti prostituite e schiavizzate), Manina Consiglio (che ha realizzato delle scuole per i villaggi del Madagascar), Simona Torretta (una delle “due Simone”, operatrici di pace rapite in Iraq) e Suor Eugenia Bonetti (coordinatrice nazionale degli istituti religiosi che operano per l’assistenza ed il recupero delle migranti emarginate e/o prostituite).
Nella seconda sezione sono state premiate Lella Costa (per il suo impegno artistico e le sue scelte in sintonia con gli scopi del Premio), Lolita D’Arienzo (cavese, ex ballerina, paralizzata dalla SLA, che con il solo battito delle ciglia è riuscita a scrivere tre libri, oltre che poesie ed epistolari, e ad organizzare due spettacoli teatrali) e Teresa De Sio (nota cantautrice, che sposa l’attività musicale con l’impegno civile).