ANCE: una battaglia senza esclusione di colpi

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Mi è sempre piaciuta una delle affermazioni che la mitica Oriana Fallaci amava ripetere ai suoi interlocutori: “Ormai ho assunto una posizione giornalistica talmente opposta al potere che anche quando dico che il cielo è azzurro e sereno vengo tacciata per cattiva“. In pratica la Fallaci intendeva dire che il potere cerca sempre, e comunque, di affermare la sua supremazia facendo passare nell’immaginario collettivo il principio che l’oppositore di turno è sempre “cattivo” e che lo è per partito preso; e il gioco è fatto. Detto questo, precisando che spesso mi sono ritrovato nella posizione sopra descritta, non volendo passare per chi giornalisticamente si oppone per partito preso, dovendomi accingere a descrivere “la battaglia senza esclusione di colpi” in seno all’ ANCE di Salerno, vorrei precisare ancora una volta che anche nei confronti di Antonio Lombardi (dal quale ho ricevuto soltanto scortesie molto personali !!) cercherò di rimanere imparziale ed impassibile. L’occasione iniziale di questa inchiesta giornalistica me l’ha offerta il rinvio strano e inquietante del convegno dal titolo “I nuovi Finanziamenti europei diretti e indiretti 2014/2020 per la Campania, un momento di grande importanza per l’economia del territorio. Qualche giorno fa la redazione di questo giornale (che dirigo con grande piacere) ha preparato un articolo a firma di Maddalena Mascolo sulle motivazioni del rinvio, a data da destinarsi, del convegno organizzato dall’Ance  per venerdì 20 gennaio sui fondi europei; convegno che prevedeva la presenza come oratore principale di “Roberto” figlio di Vincenzo De Luca. L’articolo, da me pienamente condiviso, ipotizzava un riavvicinamento strategico tra l’ex sindaco e il presidente dell’Ance dopo le tantissimi battaglie pubbliche e sommerse tra i due con al centro importanti assegnazioni di lavori pubblici. Insomma, secondo la redazione, un estremo tentativo da parte di Lombardi per cercare di salvare capre e cavoli sperando in una rinnovata protezione del capo supremo che aveva ostracizzato l’impulsivo imprenditore vallese; anche perché i rapporti tra l’ UCS e il sindaco hanno perso molto smalto negli ultimi mesi. Ma sul capo dell’ambizioso progetto di riavvicinamento è calata pesantemente la mannaia dei delegati del collegio nazionale dei probiviri (Ruggero Binetti, Sergio Lilla e Domenico Taverna) che avrebbe decretato l’inefficacia di ogni atto (ivi compresa l’organizzazione di un convegno) esercitato dal Presidente dopo la dichiarazione di decadenza pronunciata dai Probiviri romani a causa sia dei presunti brogli elettorali nelle ultime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali che, soprattutto, del rinvio a giudizio (presunta bancarotta fraudolenta) per il fallimento della Salernitana Calcio che ritorna al centro del “mercimonioso commercio” tra sport e lavori pubblici, fatto che in questa città e in questa provincia ha tenuto sempre banco fin dai tempi della costruzione dello stadio Arechi. Se non teniamo conto di questo aspetto non potremo vai valutare nel suo complesso l’intricata vicenda che sembra scaraventare sul banco degli imputati soltanto Antonio Lombardi. Mi sarei aspettato dall’ufficio stampa dell’Ance maggiore trasparenza e valenza anche in un’accorta e tecnica difesa dell’associazione, ma si sa che gli uffici stampa almeno a Salerno sono sempre e soltanto agli ordini del padrone di turno; penoso il tentativo del predetto ufficio nel cercare di mistificare la vera ragione del rinvio del convegno con l’assenza di alcuni oratori; l’informazione, quella vera, esige lealtà e verità e quando non la si può esercitare liberamente c’è sempre la via delle dimissioni. Ma ritorniamo al quadro generale della vicenda per dire che anche l’irruzione dell’imprenditrice Rosaria Chechile sulle frequenze di Radio Castelluccio mi è apparsa abbastanza spocchiosa e troppo di parte; ma di questo cercherò di parlarne in un altro approfondimento. Sullo sfondo rimane la “battaglia senza esclusione di colpi” che richiama molto da vicino ciò che accadde sul finire degli anni ’80 tra i due grossi imprenditori dell’epoca: Mario Del Mese e Gennaro Citarella, entrambi lanciati alla conquista dell’Ance per l’accaparramento dei lavori pubblici salernitani che portarono alla decapitazione della classe politica del tempo. La conquista del cemento, quasi in maniera naturale, è stato il vero obiettivo da sempre dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) di Antonio Lombardi e dei suoi associati così come dell’ UCS (Unione Costruttori Salernitani) di Pietro Andreozzi. Ora sembra che Lombardi abbia convocato per domani (lunedì 23 febbraio) il consiglio direttivo dell’associazione, un atto in totale dispregio delle decisioni assunte dai vertici romani dei probi viri. Nelle prossime puntate di questa inchiesta giornalistica ci chiederemo, tra l’altro, chi è veramente Antonio Lombardi che, come dice più di qualcuno, riesce a rompere ogni giocattolo che tocca, dalla Salernitana all’Ance ? Tutto in attesa del fatidico 9 marzo p.v. quando il gup Sergio De Luca (un altro De Luca nel destino di Lombardi !!) dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio il presidente sospeso dell’Ance per bancarotta fraudolenta inerente il fallimento della Salernitana Calcio.

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