Aldo Bianchini
SALERNO – Non conosco il consigliere comunale Luca Sorrentino, capogruppo dei “Progressisti” al Comune di Salerno, ma ho letto (Il Mattino del 16 febbraio scorso) una sua impressionante dichiarazione frutto di una esaltazione collettiva degli uomini e delle donne (non tutti e non tutte, fortunatamente !!) che stanno intorno al “capo supremo”. Con fare sprezzante il capogruppo sopra citato avrebbe sentenziato che “l’anno prossimo perderete un’altra volta” all’indirizzo degli uomini e delle donne che non corrono appresso al kaimano salernitano. Solo per inciso vorrei ricordare al bravo Sorrentino che la tracotanza non da mai buoni frutti, poi potrà anche vincere di nuovo (anzi ci sono tutte le ragioni per credere che vincerà di nuovo) ma di certo non accadrà per suoi meriti politici specifici; nel senso che quando io personalmente navigavo tra gli uomini della sinistra (senza mai correre appresso ad un capo) Lui, Sorrentino, probabilmente non sapeva neppure cosa fosse e dove fosse la sinistra salernitana. Una sinistra che ha sempre dato prova di coraggio, di sfida, di confronto duro e serrato, ma mai e poi mai di “tracotante esaltazione collettiva”. Se non mi crede (come sicuramente non mi crederà) provasse a chiederlo al suo sindaco attuale, da lui forse avrà risposte più convincenti. Siccome da qualche ora si parla tanto insistentemente di Maradona tenga presente Sorrentino che molto verosimilmente quel “capo supremo” lo avrebbe messo subito fuori squadra. Maradona ha avuto tanti gravi difetti ma mai quello della tracotanza e, soprattutto, non ha mai umiliato gli avversari anche dopo aver loro inflitto pesanti e cocenti sconfitte; per questo tutti lo rispettavano e mai nessun calciatore ha parlato male di lui. Chiudo subito con Sorrentino senza sorprendermi del fatto che gente come Domenico Ventura, Domenico Galdi, Pasquale Criscito e Raffaele Della Valle che conosco per la loro integrità morale e politica abbiano consentito a Sorrentino simili dichiarazioni o almeno che non abbiano precisato il loro pensiero libero e democratico. Passo al “capo supremo” Vincenzo De Luca che nell’ultima (in ordine di tempo) boutade si è addirittura paragonato al grande campione argentino dimenticando che “el pibe de oro” mai e poi mai avrebbe fatto una lunga anticamera per essere ricevuto dal presidente Ferlaino o dal presidente della Federcalcio; Diego imponeva i suoi ritmi e i suoi dribbling e non andava di certo a pietire con il vice di Ferlaino o del Presidente federale. Lui non ha mai perso la “sua dignità” che poteva anche non piacere (ed a molti non piaceva !!) ma è rimasto fedele al suo clichè fino alla fine, anche quando in preda ai fumi della droga non si è mai lasciato andare a momenti di esaltazione preferendo pagare fino in fondo tutti i suoi debiti morali. Vincenzo De Luca, invece, sta andando a Roma un giorno si e l’altro pure e si deve accontentare del vice segretario perchè il “capo supremo” non lo vuole ricevere, e lui si umilia in segreto per poi dare di piglio alle sue apodittiche sfuriate (ormai sono sempre le stesse) contro tutto e tutti. E’ vero che straparla in tv ma, da Lira fino La/7, lo fa sempre senza contradditorio e in presenza di giornalisti (non quelli di Lira) che non sanno neppure di cosa stia parlando e pur di averlo ospite e fare caciara si bevono la favola della condanna prodotta dal fatto che avrebbe chiamato “project manager” invece che “capo staff” un suo fedelissimo; balle, solo balle, sempre balle. Ma rimane fermo il fatto che, nonostante le grida e le presenze televisive, il “vero capo supremo” non lo vuole riceverlo e, forse, non vuole neppure vederlo da lontano. E questo per un personaggio politico, che si accinge a correre nelle improbabili primarie prima e per la poltrona di governatore della Campania poi, è una sorta di marchio a fuoco. Senza contare che il solo paragonarsi a Diego Armando Maradona apre indubbiamente tanti altri scenari non tutti pienamente guardabili. Difatti quando Maradona è stato costretto ad uscire dal prato verde è venuta alla luce una seconda faccia di lui assolutamente aberrante, faccia che il bravo Carmine Longo fin dai tempi del Cagliari aveva pubblicamente denunciato tra l’incredulità generale. Prima di proporre paragoni inaccettabili, sia per la bravura di Diego che per la sua insana condotta, ci si dovrebbe bene informare o al limite si dovrebbe ben studiare dove un paragone del genere può andare a parare. Per non ripetermi all’infinito il nostro Enzo (che non è Maradona né dal punto di vista della bravura e né da quello della condotta insana !!) dovrebbe, prima di parlare, farsi un sereno e pacato esame di coscienza in modo da predisporsi meglio ad una difesa attenta e giusta contro l’incalzare della tante vicissitudini giudiziarie senza mai andare oltre i limiti per il solo gusto di apparire tracotante e strafottente anche contro gli stessi magistrati che silenziosi lo attendono al varco. Ma, l’ho scritto tante volte, De Luca è fatto così, prendere o lasciare. Il problema sarà per tutti quelli della maggioranza che oggi siedono in Consiglio Comunale; devono stare molto attenti perché da qualche giorno non c’è più il poderoso scudo di De Luca e la gestione della cosa pubblica diventa molto più complicata, checché ne dica o ne possa pensare il baldanzoso capogruppo dei cosiddetti “Progressisti”.