Da Segreteria AIFVS
NAPOLI – Dopo l’approvazione alla Camera del Ddl di delega contenente modifiche alle norme del Cds, il testo passa a palazzo Madama ed è vicino alla stesura definitiva. L’introduzione dell’ergastolo della patente è stato confermato e per chi commetterà un omicidio stradale per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe non ci saranno sconti: la pena, oltre a quella stabilita in sede giudiziaria, sarà il ritiro della patente a vita. Chi violerà le norme del Cds rendendosi responsabile di omicidio stradale, per la presenza nell’organismo di droghe o di alcool per quantità superiori a 1,5 g/l, non potrà più mettersi alla guida, sono queste le novità del Codice della Strada che stanno per essere approvate. Pare che l’ergastolo della patente sia l’unico rimedio per contrastare i fenomeni di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Riccardo Nencini, vice Ministro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato in una recente intervista: ” Purtroppo molti di coloro che si mettono alla guida sotto effetto di alcool o droga e sono responsabili di un omicidio sulla strada, tra sconti di pena e patteggiamenti di varia natura, non fanno un giorno di patria galera. E la media e’ 2 anni e mezzo di carcere. Per questi motivi e per una questione di giustizia, bisogna che si approvi il prima possibile il reato di omicidio stradale “. Niente da fare nemmeno con le assicurazioni. Le compagnie di assicurazione, anche in presenza di regolare Rc auto, non risarciscono i danni provocati da comportamenti illegali alla guida. Solitamente nel contratto di assicurazione sono contenute apposite clausole di esclusione della responsabilità da parte dell’assicurazione in caso di condotte illecite dell’assicurato. Il ritiro della patente a vita si configura come ulteriore pena rispetto a quella stabilita dal giudice in sede penale (condanna al pagamento, reclusione etc etc…) ma la sua introduzione risulta necessaria per diverse ragioni. Come specificato da Nencini molti dei quali commettono omicidio stradale riescono a cavarsela con pochi anni di reclusione, e una volta scontato il dovuto, tornano alla guida mettendo in pericolo altre vite umane.