LAGONEGRO – Ancora una volta c’è qualche collega giornalista che lavora per noi, nel senso che (come abbiamo già scritto altre volte) ci suggerisce la notizia da analizzare e approfondire. Parlo del collega Erminio Cioffi che dalle pagine di Ondanews.it (da cui abbiamo tratto anche la foto) ha lanciato la notizia delle votazioni per il rinnovo delle cariche del COA (Consiglio Ordine Avvocati) di Lagonegro che sono iniziate ieri e finiranno questa sera. Già in serata, o al massimo domani mattina, sapremo quindi come sarà composto il primo COA dopo l’annessione del Tribunale di Sala Consilina a quello più piccolo di Lagonegro, annessione frutto soltanto di una scellerata politica di revisione delle circoscrizioni giudiziarie che, nel caso di Sala Consilina, portò con se tantissime polemiche e scontri quasi generazionali. Il bravo Erminio ha anche evidenziato la stranezza almeno di una candidatura, quella dell’avvocato Teresa Paladino (-figlia d’arte-) nella stessa lista “Avvocatura Unita” dell’immarcescibile Michele Marcone già protagonista di tante battaglie epocali contro il papà di Teresa, e viceversa; al centro dello scontro la presunta (si fa per dire !!) collaborazione di Marcone con i lagonegresi per l’accettazione dell’annessione di Sala al più piccolo tribunale marcatamente protetto dall’allora vicepresidente dell’UE Gianni Pittella. Ma se la candidatura della Paladino può anche essere annoverata come una scelta personale di una figlia rispetto alle posizioni di un padre (e sembra che Angelo Paladino si sia già espresso in questo senso !!) c’è un altro aspetto molto più pregnante che caratterizza l’intera vicenda. Mi riferisco alla guerra totale e senza esclusione di colpi, come le tante “notti dei lunghi coltelli” che storicamente siamo abituati a registrare, tra gli avvocati Michele Marcone e Gherardo Cappelli (anch’egli figlio d’arte). In questa battaglia c’è tutta la storia del Foro di Sala Consilina; per anni e anni Gherardo Cappelli, titolare di un sostanzioso pacchetti di voti, ha sostenuto la candidatura e la presidenza Marcone che da solo, forse, sarebbe rimasto a casa da sempre senza poter mai salire sul palcoscenico ed essere inondato dalle luci della ribalta. Dopo i disastri prodotti dall’ultima presidenza Marcone qualcuno, primo fra tutti lo stesso Gherardo, si sarebbe aspettato un deciso passo indietro di Michele; e invece no, l’abitudine alla presidenza fa brutti scherzi e quindi, lancia in resta, il bravo Marcone è andato decisamente allo scontro proprio contro il suo mentore di sempre con la recondita speranza di fare un sol boccone di chi lo ha creato e sorretto fino allo scontro finale. Come andrà a finire ? le previsioni dicono che la lista “Cappelli-Sabella” alla fine dovrebbe spuntarla anche perché l’alleanza Marcone-Paladino non dovrebbe produrre gli effetti voluti anche perché nella lista “Avvocatura Unita” non ci sono grossi portatori di voti; ovviamente la verità la sapremo soltanto a conclusione dello spoglio delle schede. Bisognerà anche vedere come il Foro di Lagonegro reagirà a questa novità che vede “due salesi” capeggiare le uniche due liste in campo, il loro schieramento da una parte o dall’altra potrebbe essere decisivo. Alle urne sono chiamati circa 700 avvocati ed ognuno di loro potrà esprimere fino ad un massimo di undici preferenze, tante quanti sono i candidati delle singole liste. Una riflessione, quasi come un’analogia, va comunque fatta. Tanti anni fa accadde la stessa cosa nel Foro di Salerno che da sempre vede il mitico Amerigo Montera (ormai alla sua settima presidenza !!) come grande portatore di voti; per diverse tornate elettorali Montera sostenne e sponsorizzò l’avvocato De Nicolellis poi l’incantesimo si ruppe e Montera, in una grigia e fredda giornata invernale, spedì a casa il suo pupillo che ormai si era abituato e conformato con la carica di presidente. Accadrà la stessa cosa con i due protagonisti di oggi, Cappelli e Marcone ? Vedremo.