Di Corrado Caso
SALERNO – “La Sanità italiana è uno dei principali collettori della corruzione” come evidenziano i dati contenuti nel rapporto della “Commissione sulla prevenzione del fenomeno corruttivo”, presieduta da Roberto Garofoli. Questo avviene “perché (la sanità) è il settore maggiormente a rischio a causa dell’ingente spesa pubblica accresciuta nei due decenni … falsità e irregolarità nella prescrizione dei farmaci e simili, inadempienza e irregolarità nell’esecuzione dei lavori e nella fornitura dei beni. Tutto questo accade in un paese svilito dove pochi hanno una coscienza civica, pagano per il mal tolto e dove si banalizza anche la coscienza del reato”.
E’ una riflessione tragica … Un fenomeno generalizzato al punto da rimediare un costume, un folklore se non addirittura la bandiera nazionale. Una condizione supportata dall’indifferenza di quanti pagando per gli abusi degli altri sono esautorati da sé della volontà di scandalizzarsi e difendere i diritti calpestati con la passione e la forza degli ultimi. Questo malaffare, l’esiguità delle risorse economiche, i costi per patologie, la fragilità di una popolazione che invecchia rischia di compromettere un sistema sanitario nazionale che rappresenta, ancora oggi, un raro esempio di civiltà. Nessuno è perfetto ma se dovesse accadere malauguratamente un’evenienza del genere il danno sarebbe imprevedibile nelle conseguenze, amplificato dalla povertà che colpisce la nostra nazione e si esprime in forme di rassegnazione e rinuncia o di disperazione fino a conseguenze tragiche. Una persona a me cara, Primario di Broncopneumologia presso L’ Ente Ospedaliero “Giovanni da Procida” di Salerno, il professore Gramazio, nei nostri giri tra i malati del reparto che dirigeva, ripeteva che più di ogni altra virtù era indispensabile, in questo tempo, la speranza e la consapevolezza di dover proteggere con le azioni, le parole uno dei principi fondanti della nostra Costituzione: “ Il diritto alla salute”.