da Luca Roncolato
ROMA -La pace è stato il tema dominante della prima riflessione dell’anno in occasione dell’Angelus ed in concomitanza con la Giornata Mondiale per la Pace, che ricorreva ieri, primo gennaio 2015: Papa Francesco, nell’augurare a tutti i fedeli un buon 2015, ha detto che “la preghiera fa germogliare pace“.
“La pace è sempre possibile e la nostra preghiera è alla radice della pace” ha spiegato il Vescovo di Roma, facendo riferimento a dei cartelloni, realizzati da alcuni fedeli ed esposti in Piazza San Pietro, che riportavano la dicitura “la pace è possibile“.
Ogni cristiano, ha spiegato il Pontefice, è chiamato “a costruire fraternità” e a “combattere ogni forma di schiavitù“, sull’esempio di Gesù che è venuto a liberarci “dalla chiusa mentalità legalistica. La legge infatti – ha spiegato Papa Francesco – privata della grazia, diventa un giogo insopportabile, e invece di farci bene ci fa male“.
Per spiegare questo, il Vescovo di Roma ha utilizzato un esempio di Gesù, il quale diceva: “Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato. Ecco allora il fine per cui Dio manda il suo Figlio sulla terra a farsi uomo: una finalità di liberazione, anzi di rigenerazione. Di liberazione «per riscattare coloro che erano sotto la legge»“.
Come avviene questa liberazione, ha quindi chiesto il Pontefice? “Il riscatto avvenne con la morte di Cristo sulla croce” e per noi cristiani di oggi “questo passaggio stupendo avviene in noi con il Battesimo, che ci innesta come membra vive in Cristo e ci inserisce nella sua Chiesa“.
Proprio per questo, oggi, che ci troviamo “all’inizio di un nuovo anno ci fa bene ricordare il giorno del nostro Battesimo – ha commentato Bergoglio – riscopriamo il regalo ricevuto in quel Sacramento che ci ha rigenerato a vita nuova“.
“Grazie al Battesimo siamo stati introdotti nella comunione con Dio – ha quindi concluso il Santo Padre – e non siamo più in balia del male e del peccato, ma riceviamo l’amore, la tenerezza, la misericordia del Padre celeste“.