LOMBARDI: Salernitana, un altro processo inutile ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Ho trascorso questi ultimi due anni di vita con la certezza che mai mi sarei trovato nella condizione di dover difendere Antonio Lombardi in uno dei processi che si annuncia tra i più perniciosi della storia personale e mediatica dell’ex presidente della Salernitana Calcio. Mi sono turato il naso e, per rispondere alla mia passione assolutamente garantista, ho deciso di schierarmi in difesa del presidente dell’ANCE visto e considerato che tutti quelli (giornalisti, economisti, specialisti, docenti universitari, professori, e chi più ne ha più ne metta) di cui si è circondato non sono in grado di farlo per volontà, per insipienza e/o per incompetenza vera e propria. E pensare che da Antonio Lombardi sono stato, in un recente passato, trattato molto male, senza il minimo rispetto per l’età e per la professione, non perché gli avessi chiesto qualcosa ma perché ero stato chiamato personalmente da lui per un’operazione mediatica (nella quale era coinvolta anche Telecolore e della quale parlerò in una prossima occasione) che sempre lui stesso ha lasciato cadere senza considerare minimamente i rapporti umani che sono di gran lunga superiori a qualsiasi operazione e meritevoli di rispetto. So benissimo di essere un soggetto scomodo perché non omologabile in un modello tipico della stampa salernitana (stampa maltrattata e stracciata dal sindaco nella conferenza di fine anno !!, come ha rivelato Antonio Roscia), ma sono fermamente convinto di essere un soggetto che non può far comodo soltanto in un particolare momento perché qualcuno decide che posso far comodo. Detto questo, passo rapidamente al processo per il crac della Salernitana Calcio 1919 che inizierà il 9 marzo 2015 dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Salerno. Un altro processo inutile ? ho posto come domanda nel titolo di questo approfondimento. Credo proprio di si, credo che quello a carico di Lombardi sia un altro processo inutile tra i tanti che siamo abituati a seguire tra le mura del nostro palazzo di giustizia. Spesso i processi nel nostro Paese si fanno come “un atto dovuto” e non perché siano basati su precise e inoppugnabili accuse, ma perché dopo tante indagini, dopo tante spese eccessive, dopo tanti sequestri, perquisizioni, avvisi di garanzia, per non parlare di tintinnio di manette, il processo diventa assolutamente necessario per salvare “cavoli e capre”, come spesso ho avuto modo di scrivere in questi ultimi tempi. La cosa che in questa vicenda mi ha dato più fastidio, sono estremamente sincero anche se avrei potuto farne a meno di dirlo, è stata la circostanza tutta lombardiana della “nota difensiva” che l’ex presidente della Salernitana ha mandato a tutti (cani e porci compresi) tranne che a questo giornale, l’unico con gli attributi ed in grado di abbozzare una sua giusta difesa, anche se non meritata. Nel decreto di rinvio a giudizio il gup Sergio De Luca ha riconosciuto tutti i dodici punti indicati dal pm Francesco Rotondo a sostegno della sua richiesta di processo con la gravissima accusa di “bancarotta fraudolenta” per: distrazione di beni, occultamento di materiale informatico, telefoni e arredi, un’autovettura, il versamento e il prelievo di euro a diverse società, falsificazione di scritture contabili con mancata iscrizione di debiti, false fatturazioni, falsa vendita di azioni, mancata annotazione dei fondi rischi, falsificazione polizze fideiussorie ed evasione fiscale. Caspita, mi sono detto, leggendo tutta questa sfilza di accuse su Il Mattino del 24 ottobre 2014, come mai con tutto questo ben di Dio la procura non ha arrestato Antonio Lombardi: potenti amicizie o perdita degli inquirenti tra  numeri e carte ? Niente di tutto questo. La Procura probabilmente, almeno così si dice negli ambienti bene informati, aveva tutta l’intenzione di arrestare Lombardi ma è accaduto che il pm Vincenzo Senatore (titolare iniziale dell’inchiesta) nelle more delle decisioni irrevocabili è stato trasferito alla DDA e il suo successore Rotondo non ha più ritenuto utile, visto il tempo trascorso, l’arresto dell’indagato che alla luce delle perquisizioni e dei sequestri già effettuati non aveva più la possibilità di inquinare le prove o reiterare il reato. Ma questo non giustificherebbe la domanda che ho posto nel titolo e neppure il mio ergermi a difensore unico del malcapitato. C’è un’altra vicenda che, ovviamente, Antonio Lombardi dovrebbe conoscere bene e insieme a lui tutti i suoi più stretti collaboratori; una vicenda che rende questo un processo inutile. Difatti l’ex presidente della Salernitana Calcio 1919 in sede amministrativa, grazie all’opera del suo difensore Giuseppe Fauceglia (docente universitario e notissimo amministrativista), avrebbe già ottenuto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per i capi d’accusa più importanti che avrebbero realmente potuto far configurare la famigerata “bancarotta fraudolenta” che è un reato talmente viscido da far inorridire tutti. Probabilmente è stata proprio questa una delle motivazioni che hanno indotto il pm Francesco Rotondo a non emettere il mandato di cattura. E allora perché, a questo punto, celebrare un processo destinato a naufragare dopo le prime battute ? La risposta l’ho già data prima. Intanto questa mattina il presidente Lombardi si esibirà nella solita conferenza stampa di fine anno e come ha fatto il sindaco De Luca cercherà, credo, di trattare la stampa salernitana per come merita e per quanto è desiderosa di appiattirsi sotto le ali protettive dei big del momento; in questa operazione Lombardi non sarà solo e si circonderà dei suoi fidatissimi consiglieri. Auguri, comunque, al presidente Lomdardi ed all’Ance per un 2015 pieno di successi.

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