Salerno – Il silenzio in alcuni casi è considerato regola d’oro. Vi sono innumerevoli pubblicazioni che ne elogiano gli effetti benefici soprattutto quando, come spesso accade oggi, a parlare sono persone imperite dell’argomento eventualmente trattato. Il silenzio vale più di mille parole, dice un proverbio della saggezza popolare, ma a volte può nascondere anche l’incapacità di rispondere, l’imbarazzo a fronte delle situazioni di cui si parla, o anche il non parlare per non fare ulteriori danni. E allora viene in mente un altro proverbio che stigmatizza il taciturno come consenziente. A quale di questi volti del silenzio si ispirano mons. Luigi Moretti e la sua Curia? Credo di poter affermare che certamente non hanno come punto di riferimento il silenzio d’oro. Lo desumo dal fatto che in quest’anno di permanenza a Salerno, Moretti e la curia, hanno inteso parlare con i giornalisti anche a mezzo conferenze stampa, hanno incrementato l’utilizzo dei mezzi informatici e poi è del tutto evidente che di fronte alle provocazioni dei fatti descritti non si dovrebbe restare in silenzio. A meno che il silenzio non sia frutto, per l’appunto, dell’imbarazzo derivante dall’incapacità apparentemente manifesta a gestire situazioni dolorose e oggettivamente disordinate. Non trovo altra spiegazione plausibile. Mi rifiuto di immaginare che possa essere frutto di quell’atteggiamento di superiorità imposta o saccenza sprezzante dell’opinione altrui che alcuni ambienti ecclesiali in modo del tutto fuori del tempo ancora manifestano. Tanto è dovuto a quanti mi chiedono con curiosità e sbigottimento se vi sia mai stata da parte della Curia una reazione agli articoli che ormai scrivo da anni e che a mio avviso sarebbe lecita e dovuta per fare chiarezza. No, mai un chiarimento! Questo silenzio avvalora i sospetti di quanti con forza mi domandano di continuare a scrivere sui “misteri della curia” con annessi e connessi (seminario, sostentamento clero) e sui “miracoli del tribunale ecclesiastico”. Del caso Lorenzo Grimaldi, cancelliere del Tribunale Ecclesiastico Salernitano sotto processo per il reato di diffamazione aggravata (art.595 comma 2° c.p.) nei confronti dell’avv. Francesco Casale del medesimo foro, ho già trattato ampiamente e ci ritornerò nel prossimo mese quando finalmente mi auguro che “la malattia” del difensore dell’imputato (che dura almeno da giugno) sia passata, e non ci sia bisogno di rinviare ulteriormente l’udienza. Tra l’altro lo stratagemma processuale del rinvio per giungere alla prescrizione risulta inutile visto che i termini sono stati sospesi. Desidero però sottolineare due aspetti inquietanti che mettono alla prova il discorso della relazione stretta che esiste tra misericordia – giustizia – carità anche a fronte della tutela dei più deboli o dei fedeli che si rivolgono alla struttura ecclesiastica. Il primo aspetto è lampante! Il Grimaldi non è stato nemmeno cautelativamente sospeso dall’attività fino a sentenza. Moretti direbbe che è opera di carità? E la carità verso il povero avvocato presumibilmente diffamato in modo grave e pregiudicante della sua attività dove si colloca? La sua libertà di svolgere con serenità il lavoro (pane quotidiano come quello di Grimaldi) si manda a benedire? Nessuno vuole la testa di nessuno, ma una sospensione o una ricollocazione come sarebbe avvenuto in ogni normale istituzione che tiene alla propria onorabilità e alla tutela di coloro per i quali esiste sarebbe stata opportuna. Con tutto il rispetto per la “presunzione di innocenza” che non intendo certo negare al Grimaldi. Ci viene il dubbio, corroborato dai fatti, che forse la dignità umana si rispetta, e la carità si pratica a 360 gradi, più nelle istituzioni laiche che fanno “carità” senza troppe chiacchiere. Altro punto oscuro sono i servizi di “Le Iene” andati in onda a marzo di quest’anno e che narrano del “sistema” quanto meno curioso e irrispettoso delle regole canoniche dei tribunali ecclesiastici. Sono immagini in cui si ammira un avvocato che per il suo onorario pretende molti più soldi di quelli stabiliti dalla conferenza episcopale e attesta che il cancelliere del tribunale, se “sollecitato”, trova il modo di far camminare velocemente il processo. Alla fine tutto, esito e sollecitazione, si chiude con una “donazione secondo coscienza” di una busta bianca con banconote contanti. Mi incuriosisce il fatto che nel servizio non si fanno nomi malgrado non mancano indizi atti a farci collocare geograficamente i personaggi. Eppure l’avvocato Montera presidente dell’ordine degli avvocati di Salerno ha subito innescato un temporale fermandosi ai lampi, e il vescovo Moretti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ecclesiastico, in riferimento alla trasmissione delle Iene, ha precisato che nel suo tribunale tutto viene svolto a norma di legge. Mi pare che si sia onorato un altro proverbio che ricorda che le scuse quando non sono richieste diventano accuse manifeste. Davvero strano modo di intendere la carità e il “non giudicare”. Non vorrei essere irreverente ma valuto che sia una carità troppo sbilanciata verso il reo piuttosto che verso le vittime. E’ vero che Caino non si tocca ma proteggere Abele è un dovere di carità. L’equità e la tutela di tutti è auspicabile come lo è un intervento del presule per chiarirci le idee e fugare ogni sospetto fino ad oggi lecito e suggellato dal silenzio. Alla prossima
Egr. Dr. Bianchini, più volte le ho parlato delle “segrete” cose del Tribunale Ecclesiastico di Salerno. Più volte le ho riferito di chi senza titolo, pur essendone perfettamente a conoscenza il Vicario Giudiziale, continuava, con nomine ad actum, a patrocinare innanzi al Tribunale di Dio. Lo stesso professionista avv. A. L…. di Battipaglia, a dimostrazione di quanto ripetutamente ebbi a dirle, magnificamente ed in modo degno di una commedia di De Filippo, nell’intervista che ha rilasciato, se pur inconsapevolmente, alle IENE, ha chiarito, ammesso che ve ne fosse stato bisogno, quanto viene abitualmente fatto innanzi al Tribunale Ecclesiastico di Salerno. Ora, che io sappia, l’avv. A. L….. per le tante causa che ha ancora innanzi al Tribunale Ecclesiastico non ha presentato alcuna rinuncia, il Vicario Giudiziale, pur a conoscenza del tutto, nulla ha inteso fare e si procede….a certificati medici.
La contatterò nei prossimi giorni e le farò avere ulteriori e documentate notizie.
La saluto cordialmente.
Avv. Michele Fischetti
è proprio il caso di dire … un silenzio assordante!
Vorrei chiedere all’avvocato Fischetti se il vicario giudiziale di cui parla è monsignor Michele Alfano e l’avvocato in questione A = Alfonso L= Landi di Battipaglia che patrocina anche per il tribunale ecclesiastico e che fino a quando l’ho frequentato vantava di non averne titolo. Vantava anche amicizia stretta con il cancelliere Lorenzo Grimaldi suo “collaboratore” di affari? Mi da conferma gentilissimo avvocato?
saluti
Renzo
ok
la dovizie di particolari lascia intendere che lei direttore ne sappia molto di più e che la storia può continuare. Noi ce lo auguriamo, sono pochi i giornali liberi come il suo. Avanti!!!! P.S. Io fossi il vescovo ci penserei a restare ancora arroccato nelle menzogne e farei chiarezza. Chi disse che la chiesa non teme la verità anche se dolorosa?
La calunnia è come un marchio che rimane ancora a chi la invia
La calunnia èm l’addebito di un fattom preciso non corrispondente a verità. Di quale calunnia si parla allora? Del fatto che il cancelliere del tribunale è sotto processo per un reato penale? Mi pare sia vero. Dell’avvocato di Battipaglia? Basta andare sul sito delle Iene a cercare la puntata del 9 marzo del 2011 nell’archivio e vedere come il legale si “autocalunnia” smascherando il sistema.. A tal proposito sarbbe bello che le Iene rendessero pubblico tutto il materiale che ahnno, sono certo che vi saebbero altre sorprese. Calunnia è l’accusa al vescovo di fare silenzio? Beh basta che fa chiarezza e prende provvedimenti misericordiosi ma veritieri. Francamente non vedo nessuna calunnia, Bianchini invoca anche la “presunzione di innocenza” forse anche di fronte l’evidenza…….
Saluti
provvederò a risponderla non appena avrà il coraggio di firmarsi con nome e cognome
Tutti sanno che il vicario giudiziale di cui parla l’avvocato è monsignor Michele Alfano e l’avvocato in questione A = Alfonso L= Landi di Battipaglia che patrocina anche per il tribunale ecclesiastico pur vantando di non averne titolo. Landi vantava e vanta titt’ora anche amicizia stretta con il cancelliere Lorenzo Grimaldi suo “collaboratore” di affari, non dimentichiamo che l’avv. LANDI è l’avvocato di LORENZO GRIMALDI nella causa per diffamazione la cui prossima udienza è fissata a breve: si farà tale udienza o l’avv. LANDI invierà un ulteriore certificato medico per giustificare la sua ulteriore assenza? Ne verrà un ulteriore e più succoso servizio televisivo? Si vocifera, inoltre, che vi siano sentenze del Tribunale Ecclesiastico manomesse con il copia incolla da chi poco e male conosce il latino (le sentenze ecclesiastiche sono in latino). Perchè vengono manomesse: per un esito favorevole. Come mai il vicario giudiziale non ha mai inteso disporre accertamenti sulle depositate sentenze. LO farà il Vescovo Moretti? o silenzio
Nessuno si chiede perchè si ricorre al Tribunale Ecclesiastico per ottenere l’annullamento del proprio matrimonio.
1) Rivolgendosi all’avv. adatto la sentenza favorevole è certa.
2) La si ottiene velocemente . Una sentenza del tribunale civile dura anni.
3) I vantaggi: nulla deve essere corrisposto al coniuge come alimenti.
Ciò detto pare ovvio che le sentenze del Tribunale Ecclesiastico dovrebbero esser ben vaglita e discusse e patrocinate da chi abbia titolo a farlo.
E’ ora che l’Italia decida che le sentenze del Tribunale Ecclesiastico abbiano valore solo per la chiesa non omologandole sic simpliciter.
Ritengo che le sentenze dei tribunali ecclesiastici vengano accolte nell’ordinamento italiano così come qualunque sentenza di un altro paese estero. Più che proporre di non riconoscerle in Italia, cosa che mi sembra fantascentifica e un tantino demagogica, bisognerebbe invitare le autorità dello stato italiano a verificare con commissioni bilaterali che nell’ambito dell’apparato giudiziario della chiesa si rispettino i requisiti minimi richiesti per l’accoglimento nell’ordinamento italiano. Ora mi pare che da quello che leggo almeno nel tribunale ecclesiastico di Salerno siamo ben lontani dal rispetto di tali norme e pare che a nessuno gliene importi. Su questo occorre che lo stato veda chiaro e annulli le sentenze viziate.
saluti
ho la sensazione, visto il livore ed il timbro dei commenti, che sono tutti sullo stesso tono di colui che ha scritto i vari articoli, e non solo quello su Moretti, ma anche su Andria che ci sia una domanda ed un solo tipo di risposta. Quarta rete non ha insegnato nulla a livello di democrazia e validità giornalistica fatta senza clamori e toni giustizionalisti…
Chissà perchè chi parla di “toni giustizionalisti” lo fa quasi sempre per coprire piuttosto che per analizzare in profondità. Vada avanti direttore, significa che è sulla buona strada, ha messo il dito nella piaga e quando non si sa a cosa appellarsi si tira in ballo il livore e i toni giustizionalisti. Io invece trovo i suoi articoli forti ma con l’intento di smascherare l’ipocrisia e comunque pieni di equilibrio. Tra l’altro lo fa in modo netto e chiaro che solo chi è in mala fede può travisare. In quanto al fatto che appaiono sullo stesso tono i commenti io direi che ciò è dovuto all’inappuntabilità di quanto scrive sia per cognizione di causa che per correttezza. Prova ne è il fatto che si sta sgolando alla ricerca di un contraddittorio con i diretti interessati che invece non arriva. saluti.
direttore vada avanti e scopra ulteriori magagne. Si è mai chiesto se le sentenze rese dal Tribunale Ecclesiastico di Salerno che vedeva qual avvocato AL siano nulle? L’avv. AL non aveva alcun titolo per patrocinare e nemmeno poteva avere l’incarico ad actum. Ragion per cui tutte le sentenze in cui è, nella veste di legale l’avv. AL, sono nulle e , quindi, non omologabili. Credo che sia il caso di comunicare il tutto anche al Guardasiggilli a che indaghi.
Micheel
E il silenzio sull’istituto sotentaemto clero e sul brillante Presidente don Mario Salerno? qualcuno vuol dire qualcosa? Direttore riprenda L’argomento!
Cambia tutto per non cambiare niente!Ci si aspettava chissà quale rivoluzione e invece forse è il caso di parlare di restaurazione celata e nemmeno tanto bene…le facce sono sempre le stesse, il modus operandi anche. E’ triste vedere che nessuno paga per gli errori commessi e per i dolori causati.Basta spostarsi di qualche metro un po’ piu’ in la’ di via roberto il Guiscardo, per notare come le sconsiderate attività immobiliari vanno avanti, senza che nessuno abbia fatto niente per fermarle. Evidentemente la chiesa salernitana non sente la crisi, altrimenti porrebbe qualche limite a certi atteggiamenti che vengono ancora perpetrati. L’Istituto Interdiocesano per il Sostentamento del Clero ne è l’esempio più lampante.Nulla è stato riparato, nessuna colpa è stata lavata e l’egregio Presidentissimo continua per la sua strada… O tempora o mores!
la risposta di Moretti per il direttore Bianchini é stata quella di chiedere ai suoi più fidati collaboratori: come si puó isolare questo Bianchini? Queste le ultime dalla Curia di Salerno. Vada avanti imperterrito, la seguiamo con interesse.
X Luca
se quanto dici corrisponde al vero é la conferma che nulla é cambiato! La politica é sempre la stessa: coprire, coprire, coprire! Salvare Caino a tutti i costi e si f@@@ano Abele e i suoi simili !
Purtroppo la voce è vera perchè viene dall’interno della Curia. Credimi, non tutti i suoi più stretti collaboratori sono daccordo con il suo modo di fare. Finanche nel Tribunale Ecclesiastivo ci sono presbiteri che non gradiscono questo modo di comportarsi, ma non riescono a far sentire la propria voce. Don C.G. più volte ha richiamato il Vescovi ai sui doveri, ma inutilemte. Certo ti basti dire che don G.S. all’istituto sostentamento clero fa il consigliere con una condanna a due anni e mezzo di reclusione per atti osceni nei confronti di due dodicenni. il direttore sa di chi parlo. Denunciato tutto finanche sui giornali!!! Moretti che fa lo lascia al suo posto. Si vede che le parole del Santo Padre non fanno breccia in lui…
Mi appassiona molto dott. Bianchini la sua schiettezza e non paura dei poteri forti. Sarebbe interessante che si facesse promotore presso qualche deputato di un’interrogazione parlamentare sul tribunale ecclesiastico di Salerno in modo che si possa indagare ad alto livello sulle nullità delle sentenze dove ha patrocinato l’avvocato senza titoli con la collaborazione del cancelliere e sulla conseguente nullità anche del riconoscimento in Italia. Continuerò a seguirla.
Teresa
Certamente sarebbe interessante, ma mi creda, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando sarebbe molto piú produttivo sapere che fine fanno le proprietà della chiesa e come vengono gestite tra nepotismi e vendite per gli amici. Sarebbe interessante sapere anche come le singole Parrocchie gestiscono le proprietà e i loro introiti. Ah proposito, sempre voci di corridoio danno Moretti impegnato a mettere alla sbarra un famoso prete di San Severino che ha una figlia! E mica É l’unico! Basta con questi finti moralismi se vuol mettere le cose a posto non c’é che da chiederlo alle persone giuste. Alla prossima per rubare la chiosa al Direttore.
Luca sei troppo materialista. Persino quando invochi indagini parli di produttività! A me delle proprietà della chiesa importa poco, credo sia invece interessante sapere cosa fa la chiesa nel suo specifico e cioè l’essere guida di anime. Ora le sentenze di nullità incidono sulle anime, le case sulle tasche. Dunque le anime sono fatti nostri le tasche fatti loro e forse anche nostri ma sempre soldi sono. Poi Luca andando di questo passo la chiosa al Direttore non la ruberai mai, lui parla di fatti e non di voci di corridoio. ciao.
Anna
Cara Anna, è una battuta voci di corridoio, se conosci qualche sacerdote accreditato in Curia ti dira che quel che dico é la pura verità. Poi per quanto riguarda i beni materiali ti volglio chiarire che il 90% delle proproetà della chiesa sono lasciti di persone con oneri di culto. Significa che redditi derivanti da questi beni dovevano servire per pagare le messe per i propri defunti. Venderli e non fare dire queste messe sinifica violare questo impegno. Mi dispiace ripetermi chiedi a qualcuno preparato in materia eti dira che ció che dico è la verita. E poi siccome la chiesa vive con l’8%o non ti semra giusto che una corretta gestione dei propri beni libererebbe risorse finanziarie da destinare ad opere di carità. Grazie.
Una mano lava l’altra…
Beati monoculi in terra cecorum…