Aldo Bianchini
SALERNO – Sinceramente non so se saranno sufficienti il “Concerto Gospel”, il “Cabaret” di Artéteca (alias Claudio Tortora !!) o la magica e professionale presentazione di Nunzia Schiavone per dare anima e corpo, in poche battute, alla grande capacità manageriale di Andrea Annunziata (attuale presidente dell’Autorità Portuale di Salerno). Neppure le parole che pronunceranno Gaetano Angora (comandante capitaneria di porto), Guido Arzano (presidente CCIAA), Giuseppe Canfora (presidente Ente Provincia), Mauro Maccauro (presidente Confindustria) e Vincenzo De Luca (sindaco di Salerno) sul palco del cinema-teatro Augusteo la sera di venerdì 19 dicembre prossimo saranno esaustive a delineare bene e meglio la figura di Andrea Annunziata. Se mi avessero affidato la supervisione dell’evento denominato “festa della comunità portuale” avrei immaginato e realizzato una sceneggiatura-scenografia all’americana, proprio come lo stesso Andrea Annunziata è abituato a vedere nei suoi frequenti viaggi a Miami (USA), con l’entrata solitaria sul palco dell’Augusteo del presidente Annunziata accompagnato dalle note dell’aria “Nessun dorma” incardinata nella splendida TURANDOT di Giacomo Puccini, un’aria che ha fatto grande Luciano Pavarotti in tutto il mondo con il suo “vincerò”. Non tanto e non solo per magnificare doverosamente l’azione e l’opera di un manager nostrano che sta dando punti a tutto il mondo della portualità italiana e planetaria, ma anche e soprattutto per svegliare tutti i rappresentanti della politica locale e nazionale che dovrebbero avvertire il dovere di preservare da eventuali stravolgimenti strampalati il “nostro presidente” per proiettarlo, come sicuramente merita, su palcoscenici molto più importanti e significativi di quello dalle dimensioni forzatamente ridotte dell’Augusteo. A mio modesto avviso venerdì sera non deve essere festeggiato soltanto un anno di successi, il 2014, ma tutti gli anni dal 2008 ad oggi che hanno visto un continuo ed inarrestabile progresso delle attività portuali salernitane portandole alla pari con quelle napoletane e sufficienti a cancellare per sempre il famoso detto “Si Salierno tenesse ‘o puorto, Napule fosse muorto!“ , e non è certamente cosa da poco essere riuscito a sradicare dall’immaginario collettivo e dalla fantasia popolare l’esistenza di un gap secolare in favore di Napoli. E’ vero che a tanto hanno contribuito l’insipienza della politica e delle guerre intestine partenopee, ma non si può e non si deve disconoscere che Andrea Annunziata dal momento della sua contestatissima nomina a “Presidente” ha fatto crescere il porto di Salerno in maniera esponenziale e al di là delle sue possibilità di sviluppo. Tanto è vero che anche nei giorni scorsi in un summit a Ginevra l’azione del nostro presidente è stata elogiata e la sua verve organizzativa ha attirato le mire dei plenipotenziari della MSC-Crociere per la pianificazione di un grosso incremento dei flussi turistico-crocieristici dei prossimi anni. Ci vogliono, ovviamente, le strutture del retro porto consistenti in spazi appositamente attrezzati, in un collegamento viario e ferroviario di prima qualità (e la Porta Ovest è il primo passo !!), nel perfetto funzionamento dell’aeroporto che “dorme” da circa trent’anni avvinghiato com’è nelle spire mortali di mille battaglie pseudo politiche che io meglio definisco come “guerre personali per la conquista di potere”. Le gallerie della Porta Ovest, il prolungamento della tangenziale fino a San Nicola Varco passando per l’aeroporto, la nascita del cosiddetto “interporto” proprio a San Nicola Varco con il collegamento all’alta velocità erano tutti progetti dell’epoca socialista, progetti che furono brutalizzati dalla magistratura salernitana che ha, nel merito, precise responsabilità almeno per il gravissimo ritardo accumulato nella realizzazione delle infrastrutture e retrostrutture che oggi il presidente Andrea Annunziata reclama a gran voce, per il bene di tutti, nel tentativo di non far affogare la vera ed unica realtà economica del nostro territorio che è e rimane il porto. Basta dare un’occhiata ai numeri (che a me non piacciono mai !!) per capire quanto giusto sia il grido di allarme di Annunziata che dovrà far fronte alla mancanza di “spazi fisici” per accogliere l’aumento del 62% del traffico dei container con proiezioni di successivi aumenti nei prossimi mesi. Il terminal passeggeri, la famosa stazione marittima della cosiddetta archistar Zaha Hadid, e l’ormeggio di Molo Manfredi per il nuovo “polo crocieristico”, sono tutte strutture e infrastrutture assolutamente necessarie non tanto per il successivo e sicuro sviluppo ma per il mantenimento dei livelli percentuali già conquistati grazie all’infaticabile opera di Andrea Annunziata. Ma ci sarà tempo e modo per riparlarne, intanto prepariamoci ad assistere al Gran Galà di Natale in programma venerdì 19 dicembre prossimo nel cinema-teatro Augusteo.