SALA C. – Biagio Maceri, imprenditore o presunto tale, originario di Tortora, proprietario della Bimal Tex srl, produceva materassi a Montesano Scalo. Una fabbrica locata in un garage, tutti la conoscevano, tutti sapevano delle precarie condizioni di sicurezza in cui versavano i dipendenti ma, come spesso accade nei nostri comuni, vige il motto “ vivi e lascia vivere “. Nel 2006 la tragedia. Un grande rogo, divorò il garage. Annamaria Mercadante e Giovanna Curcio rispettivamente di 49 e 16 anni morirono abbracciate tra i fumi velenosi che nel frattempo si erano sprigionati. Due vittime innocenti, due donne prestate al lavoro, quello pericoloso e non tutelato. Era il 5 luglio, giorno rimasto impresso nella memoria di tutti, si gridò alla tragedia che poteva essere evitata ma, non fu così. Da quel giorno, Maceri fu messo sotto torchio ( si fa per dire ) fino alla condanna definitiva dello scorso marzo. Otto anni da scontare in carcere. Ma Maceri nel frattempo era già scappato via. Fuggito lontano si vociferava, qualcuno sosteneva addirittura che fosse andato all’estero. Mesi di ricerca e finalmente ieri l’epilogo. Circondato dai carabinieri che oramai lo avevano localizzato, si è dovuto arrendere. Maceri vagava nelle campagne della sua Tortora, forse appoggiato da qualcuno, cambiava spesso rifugio, si spostava a piedi. Una latitanza sofferta e scoperta grazie all’astuzia dei carabinieri!!. Ora dovrà scontare la sua pena, sicuramente aggravata dalla sua fuga che con molta probabilità gli costerà qualche anno in più. ( forse ). Fine della storia. Ma, resta il rimpianto, la rabbia dei familiari delle vittime a cui mai nessuno potrà dare veramente giustizia. Una morte assurda. Una fabbrica sita in una zona trafficata e popolosa, una precarietà sotto gli occhi di tutti. Una “disgrazia” che lascia aperti molti interrogativi sulla qualità e la sicurezza dei luoghi di lavoro che nel Vallo di Diano spesso anzi spessissimo assomigliano al garage di Maceri.