ROMA – Nell’omelia di oggi, 2 dicembre 2014, durante la Santa Messa nella Cappella di Casa Santa Marta, Papa Francesco parlando dell’atteggiamento che il cristiano deve avere per accogliere Gesù nel proprio cuore ha detto che “solo un cuore umile ci apre al mistero di Dio“.
Prendendo spunto dalla Lettura del Vangelo (Lc 10, 21-24) il Pontefice ha precisato che solamente per mezzo dell’umità potremo riusciremo ad accogliere Gesù nel nostro cuore e a comprendere appieno le Scritture.
Diversamente, senza umiltà, senza farci piccoli, potremmo essere magari degli esperti delle Scritture, dei teologi o degli scienziati, ma non saremo mai dei discepoli di Gesù, dei cristiani. Infatti, Dio ha “nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha rivelate ai piccoli“- ha detto il Santo Padre – “Soltanto quelli che hanno il cuore come i piccoli, che sono capaci di ricevere questa rivelazione, il cuore umile, mite, che sente il bisogno di pregare, di aprirsi a Dio, si sente povero“.
Dobbiamo infatti riflettere sul fatto che “tanti possono conoscere la scienza, la teologia pure, tanti! Ma se non fanno questa teologia in ginocchio, cioè umilmente, come piccoli, non capiranno nulla. – ha aggiunto – Ci diranno tante cose, ma non capiranno nulla“.
Questo perché nel Vangelo vediamo come “soltanto questa povertà è capace di ricevere la Rivelazione che il Padre dà tramite Gesù, attraverso Gesù.”
Ma Gesù, come viene nel mondo qual’è il Suo esempio? “Gesù viene, non come un capitano, un generale di esercito, un governante potente, no, no. Viene come un germoglio” – ha detto Papa Francesco – “Così abbiamo sentito nella Prima Lettura: ‘In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse’. Lui è un germoglio: è umile, è mite, ed è venuto per gli umili, per i miti, a portare la salvezza agli ammalati, ai poveri, agli oppressi“.