Da MTN Company
CAVA de’ TIRRENI – Torna la Rassegna Teatrale “Premio Li Curti”, promossa dal Teatro Luca Barba con la direzione artistica di Geltrude Barba. La IV edizione della kermesse dedicata a Totò si svolgerà presso il Social Tennis Club di Cava de’ Tirreni. In cartellone 10 imperdibili spettacoli, in programma dal 7 dicembre 2014 al 19 aprile 2015. In scena artisti e compagnie di assoluto prestigio. Primo appuntamento domenica 7 dicembre con lo spettacolo “Errori di prima Gioventù”, scritto dall’attore Cristian Izzo, che la porterà in scena con la Compagnia del Futuro
Nuova stagione teatrale nel ricordo dell’indimenticabile Totò. Con la direzione artistica dell’instancabile Geltrude Barba, dal 7 dicembre 2014 al 19 aprile 2015 appuntamento a Cava de’ Tirreni (Sa) con la IV Rassegna Teatrale “Premio Li Curti”, dedicata al Principe della risata, che si narra avesse degli antenati nella frazione metalliana Li Curti. Promossa dal Teatro Luca Barba, l’iniziativa è patrocinata dalla Città di Cava de’ Tirreni, dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo metelliana e dal Social Tennis Club (sito in via M. Garzia 2), che ospiterà la kermesse. In calendario 10 imperdibili appuntamenti, presentati dalla “madrina” Carmela Novaldi, tutti in programma di domenica sera con inizio alle ore 19.30 e dal costo singolo di € 10,00.
L’apertura del cartellone è prevista domenica 7 dicembre 2014 con “Errori di prima Gioventù”, opera teatrale scritta dall’attore Cristian Izzo, che la porterà in scena con la Compagnia del Futuro. Lo spettacolo mira a sottolineare la condizione umana, che vive una realtà spesso povera e disadorna. La trama si sviluppa in modo atipico ed ai limiti del geniale: è il regista che decide quando distrarre il pubblico con gli esilaranti dialoghi in lingua napoletana e quando, invece, fermarlo per un secondo ed indurlo a riflettere attraverso intermezzi ermetici che richiedono attenzione, tanto sembrano sussurrati e suggeriti. Intermezzi che rivelano tutta la tristezza e la miseria dell’uomo.
Il secondo appuntamento è fissato per domenica 14 dicembre con “LA COSA, dove porta quest’abisso”, con la regia di Ciro Esposito (attore del film “Mary per sempre”) e con la partecipazione di Ivan Boragine (interprete di Michele Casillo nella serie “Gomorra” di Sky), Cristiana Dell’Anna (interprete dal 2012 del duplice ruolo delle gemelle Cirillo nella serie tv “Un posto al sole”, in onda su Rai Tre) e Gabriele Rega (attore, cabarettista e speaker radiofonico). “LA COSA, dove porta quest’abisso” è una commedia surreale e surrealista, che si propone di raccontare un Paese ormai raso al suolo, in un futuro lontano (ma non troppo) dall’avvento di un “essere” che si nutre di “indifferenti”. Il metaforico annientamento dell’intera comunità viene messo a nudo esaminando al microscopio due elementi, Ernesto ed Andrea, che hanno appena fatto la giocata della loro vita, puntando un bel po’ di soldi (che non hanno) su una partita di Lega Pro truccata.
Il terzo spettacolo, in scena domenica 11 gennaio 2015, sarà “Condannato a morte. The Punk Version”, a cura di Avamposto Teatro, con la regia di Davide Sacco e la partecipazione dell’attore Orazio Cerino. Tratto da “L’ultimo giorno di un condannato a morte”, pubblicato da Victor Hugo nel 1829, l’adattamento di Davide Sacco (anche regista) si assume l’arduo compito di rappresentare un tema ancora attuale in molti Paesi del mondo: la pena capitale. In una sorta di arena/aula di tribunale, l’attore Orazio Cerino, che da solo interpreta più ruoli, è in gabbia e scalpita per esprimere le sue ragioni contro quella di Stato ed il senso comune di “giustizia”.
Il quarto appuntamento è in programma domenica 25 gennaio, quando la Compagnia Resistenza Teatro proporrà “‘A Chiena” di Ivan Luigi Antonio Scherillo e Diego Sommaripa (Miglior Attore della I edizione del “Premio Li Curti”), con Pippo Cangiano (Miglior Attore del III “Premio Li Curti”) e Sara Missaglia. In scena nella scorsa edizione estiva, “‘A Chiena” è il resoconto dei giorni successivi alla liberazione del boss Aniello Santonastaso, passato dal chiuso del carcere al chiuso di un bunker perché ricercato da camorra e mafia cinese. Qui, tra statuine di Padre Pio e la memoria evocata dalla voce di Maria Callas, il boss trascorre quelli che potrebbero essere i suoi ultimi giorni. Per questo convoca il figlioccio e la giornalista Lavinia per “vuotare il sacco”, mentre la mafia cinese si intreccia in un mortale abbraccio con quella locale. Il tutto in un crescendo di orrore e tensione.
Il quinto appuntamento è fissato per domenica 8 febbraio con “Per disgrazia ricevuta” a cura di Scena Teatro, con la regia di Antonello De Rosa (Premio Andrea Camilleri) e la partecipazione di Giovanni Pisacane, Mauro De Simone e Simona Fredella. L’opera teatrale, autentica prima nazionale, analizza l’anima popolare e pagana della plebe napoletana per mettere in evidenza il rapporto viscerale che esse hanno con San Gennaro. Ritratto paradossale e grottesco di due diverse “tifose” del Santo Patrono di Napoli, la commedia dà vita ad altrettante distinte situazioni, d’acchito contrastanti, ma ad un più attento esame cucite a filo doppio dalla stessa familiarità tra il celeste ed il terreno.
Sempre la Compagnia Scena Teatro presenterà domenica 22 febbraio lo spettacolo “Sola come un cane…” (altra prima nazionale), con la regia di Antonello De Rosa e l’interpretazione dell’attrice Carolina Damiani. La rappresentazione è incentrata sull’implacabile tormento di una donna smarrita nel labirinto della sua mente offuscata. Una donna alla deriva, schiacciata dalla follia e dalla memoria, da ricordi spesso abbaglianti, dal dolore di una perdita assurda e maledetta, affaticata da un ruolo e da una vocazione, da un’allucinazione che crede vera e reale ed in cui continuamente si perde. Una donna, una madre, una persona sola. Un’anima che cerca di parlare, dialogare. Ma tutto è sordo.
Il settimo appuntamento si svolgerà domenica 15 marzo. In scena una nuova prima nazionale, a cura della Compagnia Nextra: “Sinceramente bugiardi”, con la regia di Antonello Gargiulo e la partecipazione di Serena Vairo, Antonio Ciotola, Antonio Gargiulo e Giusy Giglio. Pensato appositamente per il “Premio Li Curti”, lo spettacolo racconta le vicende parallele di due coppie che finiranno per intrecciarsi, intessute con il tipico gusto anglosassone dell’equivoco e del colpo di scena, tutto giocato sul filo della conversazione. La relazione matrimoniale, disincantata e vissuta, tra due dei protagonisti, Sheila e Philip, costituisce lo specchio ed il contraltare di quella che unisce gli altri due personaggi, Greg e Ginny, giovani fidanzati alle prese con le scaramucce di un rapporto ancora acerbo. In questo quadro si sviluppano piccole storie di scappatelle extraconiugali, con classici sotterfugi costruiti per far scattare la molla della comicità.
Domenica 22 marzo l’ottavo spettacolo del ricco cartellone: sul palco del Social Tennis di Cava de’ Tirreni l’attrice Nunzia Schiano (interprete tra l’altro della mamma di Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud”) in “Fémmene”, con la regia di Niko Mucci e testi di Myriam Lattanzio. La rappresentazione presenta una serie di ritratti femminili, di figure a tutto tondo di donne non più giovanissime e fuori da stereotipi antropo-sociologici: la signora pettegola ed intrigante, la colf con problemi familiari, la ragazza di Scampia, la madre di un giovane teppista ucciso e “la signora dei friarielli”. In questa galleria ognuna di esse rappresenterà una tessera di quel mosaico complesso ed affascinante che è l’animo femminile. Donne descritte nella loro forza e nella loro fragilità insieme. “Tableau vivant” dove troveranno spazio figure femminili violentate nel corpo e nell’anima.
Il nono appuntamento è fissato per domenica 12 aprile con lo spettacolo “Una patatina nello zucchero” a cura di Scena Teatro, con la regia di Antonello De Rosa e l’interpretazione di Aldo De Martino (“Menzione Speciale alla Carriera” nella scorsa edizione estiva del “Premio Li Curti”). Ritratto della società moderna dove la solitudine permea la vita di ogni essere umano, la rappresentazione si presenta come un vero e proprio racconto che, con la giusta ironia, restituisce l’amaro di una società che non vuole più soffrire per gli altri. In scena la raffigurazione di uomini che chiedono aiuto ed a cui nessuno presta ascolto, perché troppo impegnato a scalare la vetta di un’autorealizzazione esasperata che il nostro arrivismo ci impone. E così ogni individuo rimane tale, non coltiva più le amicizie, non capisce e non viene capito, non parla e non ascolta, non aiuta e non viene aiutato.
Gran finale, poi, domenica 19 aprile con “Jennifer”, tratto dalle “Cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello. A portarlo in scena sarà ancora una volta la Compagnia Scena Teatro, con le interpretazioni del regista Antonello De Rosa e di Francesca Pica e Simona Fredella. Sulla scena appare Jennifer, incerta sulla linea sottile che divide il femminile dal maschile, chiusa nel cerchio della sua solitudine, continuamente alla ricerca di sé, della sua sessualità, della sua natura di uomo, della sua verità di donna. Nella leggera penombra prendono lentamente corpo le sue ossessioni, in un’atmosfera evanescente e rarefatta, spazio ideale dove anche il reale è destinato a sfumare nel sogno e la verità nella finzione.