da Franco Pelella
SALERO – Nei giorni scorsi il Commissario Europeo per le politiche regionali, Corina Cretu, ha detto che servono programmi strategici per gli investimenti comunitari, poiché in alcuni casi gli aiuti risultano inefficaci. La Cretu ha portato come esempi alcune regioni del Sud Italia e quelle della Romania dove “per anni abbiamo pompato danaro ma il livello di vita dei cittadini non è migliorato. Dobbiamo capire i motivi perché si parla di danaro dei contribuenti”, ha aggiunto il commissario UE. “Calabria e Campania – ha ricordato poi la Cretu – non hanno ancora inviato i loro piani per la programmazione 2014-2020“. Alcuni esponenti del Partito Democratico hanno preso spunto dalle dichiarazioni di Corina Cretu per criticare la Giunta Regionale della Campania. L’eurodeputato Massimo Paolucci ha detto che Stefano Caldoro viene ancora una volta smascherato mentre il consigliere regionale Antonio Marciano ha detto che la Campania è l’ultima regione italiana sia nella spesa della vecchia programmazione sia nella presentazione dei piani per la prossima. Sicuramente le critiche dei due esponenti del PD non sono campate in aria; la Giunta Caldoro ha molte cose da farsi perdonare per la propria gestione dei fondi europei ma la critica della Commissaria Europea è riferita non solo agli ultimi anni di gestione dei fondi europei da parte delle regioni meridionali italiane ma alla gestione di lungo periodo. Tali critiche dovrebbero essere utilizzate anche per fare riflessioni più generali non solo sull’assetto politico ma anche sulle problematiche economico-sociali di tipo strutturale che impediscono alle regioni meridionali di utilizzare efficacemente i fondi europei.