SALERNO – Giornata densissima, quella di ieri, per “Panorama d’Italia”: dapprima le prospettive del lavoro, buone solo nel turismo e nelle aziende eccellenti, oltre che nelle tante start-up, anche grazie all’ottima università. Nel pomeriggio il seguitissimo workshop di Ibm sulla digitalizzazione e la doppia intervista pubblica all’amministratore delegato di Invitalia e al sindaco. Infine un’intervista-perfomance di uno straordinario musicista, Enzo Avitabile, che ha catalizzato l’entusiasmo di un pubblico, incredulo e felice per avere avuto in regalo un concerto essendo venuto ad ascoltare un’intervista.
SALERNO – “Fare sviluppo è un atto eroico, la trasformazione urbana anche, non sono lavori amministrativi ma un insieme di atti eroici da compiere come uno slalom tra Procure e Tar, un insieme che il più delle volte non porta a nulla”: è amaro e polemico Vincenzo De Luca, protagonista oggi a Salerno, la città di cui è sindaco, di un’intervista pubblica in tandem con l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri fatta da Giorgio Mulè, direttore di Panorama, nel quadro, appunto, della seconda giornata di “Panorama d’Italia”. Eppure questo sviluppo si può ottenerlo “perfino “ al Sud. Ed è indispensabile: “Gli investitori, per investire qui ci chiedono sburocratizzazione, sicurezza e umanizzazione”, ha detto il sindaco. E Arcuri ha aggiunto i suoi argomenti: “Lo sviluppo si può fare ovunque, guardiamo al caso della Germania Est. Ma lo sviluppo nel nostro Sud è molto più difficile che in altri luoghi”.
Per Arcuri la “variabile critica” del successo “non è più il capitale ma è il tempo. Se per fare un investimento a Oxford servono 3 giorni, a Singapore 3 settimane e a Catanzaro 3 anni, l’investitore non solo non va a Catanzaro ma a chi pensa di andarci chiede: sei pazzo?”. Invitalia nella provincia di Salerno ha investito molto, sia finanziando start-up che grandi investimenti come il porto turistico di Marina d’Arechi: “E probabilmente ci rafforzeremo per accompagnare il completamento del progetto, e poi dismetteremo la parteciazione, come la legge ci prescrive”. Recente e rilevante anche il recente investimento nella Kimbo, terza azienda italiana nel caffè, che ha fato un accordo con Illy per lanciare la risposta italiana a Nespresso.
Per De Luca l’Italia si sta mummificando e rischia di morire proprio a causa della stratificazione istituzionale, con i tempi biblici delle decisioni, il groviglio burocratico che blocca l’amministrazione e ci ha fatti scivolare al 13° posto nel mondo, dopo Brasile, Messico, Russia, Indonesia… ”O cambia tutto, se vogliamo vivere, o il Paese continuerà la sua agonia”. Infine c’è il problema del Sud scomparso dall’agenda politica nazionale: “In primo luogo per responsabilità dello stesso Sud”, ha detto De Luca. “Ad esempio, il danno che l’emergenza rifiuti in Campania ha prodotto all’Italia è stato immenso. E ora dobbiamo combattere con i pugni contro quelli che nascondendosi dietro l’alibi-Sud vogliono fregare il Sud, a cominciare dalla guerra contro i nostri prodotti lattiero caseari”.
La giornata era iniziata su temi analoghi, con il convegno sul lavoro e sulle start-up. Esiste una “via salernitana” al riscatto dalla crisi occupazionale? Non sarà un’autostrada, ma esiste: fatta di agroindustria di turismo, di start-up e di formazione universitaria d’avanguardia. Se n’è parlato nella mattinata di dibattiti socio economici organizzati da Panorama d’Italia al Liceo Tasso di Salerno, “per avvicinare chi sta dietro il tavolo e ha gli strumenti per dire come stanno le cose sul fronte del lavoro alla domanda degli studenti” ha subito chiarito il direttore di Panorama Mulé.
E Salerno rivendica un’eccellenza propedeutica all’occupazione, cioè un’eccellenza formativa assoluta come l’Università, collocata dal Sole 24 Ore al 16° posto in Italia e al 1° nel Mezzogiorno, con 40mila studenti, 1000 docenti e ricercatori, 700 assegnisti e borsisti. “Abbiamo costruito il modello della comunità”, ha spiegato il rettore Tommasetti, “l’accademia non è una caserma ma un luogo di dibattito, di collaborazione tra docenti, personale tecnico e amministrativi, stiamo a Salerno con una prospettiva europea”. E dopo la laurea? Secondo Guido Arzano, presidente della Camera di Commercio di Salerno, potranno certamente puntare su turismo e agricoltura, visto che Salerno è campione mondiale della quarta gamma (le insalatine già pronte), e produce il 2% della produzione mondiale dell’ortofrutta. “Ai giovani vorrei chiarire che la nostra è una provincia che si può fregiare di tanti esempi di buona politica, con 130 mila imprese nel commercio e nei servizi, artigianato, agricoltura” ha spiegato Arzano. “È vero che dobbiamo migliorare le infrastrutture ma abbiamo grandi potenzialità nel turismo: siamo fermi a 10 milioni e 600 mila presenze, e ci sono quindi molti margini di miglioramento. Servono servizi, trasporti, logistica, meccanica e start up innovative”.
Ad Arzano ha fatto eco Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale: “Movimentiamo 400 mila container all’anno”, ha detto, “dalle merci vive in buona salute alle 500 mila Fiat prodotte a Melfi e Cassino. Sia nelle crociere, col nuovo terminale dell’architetto Zaha Hadid e con i cargo, che diversamente da Napoli viaggiano anche di notte. Un grande bacino di occupazione verrà anche da Terna che, ha spiegato Piero Vicentini (responsabile autorizzazioni e concertazione Terna nel centro sud) a Salerno sta costruendo un elettrodotto di 380 kilowatt che collega la stazione di Montecorvino e di Avellino e poi anche Benevento e in Campania sta investendo complessivamente un miliardo di euro.
Non si può con ciò dire che Salerno sia un’isola felice, problemi ce ne sono – ha ricordato Antonio Ferraro, consigliere delegato ambiente e sicurezza di Confindustria Salerno, anche perché la politica industriale è stata lasciata in mano alle multinazionali. Ma abbiamo la fortuna di lavorare vicino a centri di eccellenza”.
E poi c’è fermento di nuove imprese: comprese le start up innovative. Negli Usa, ha ricordato Beppe Ravasi di Ibm, il 90 per cento dei nuovi posti lavoro negli Usa si concentra nelle aziende con meno di 5 anni di vita. E le opportunità di sostegno non mancano. Una la rappresenta proprio Ibm, che ha fatto nascere tantissime start-up (tra le altre, What’s up) e che ha appena arricchito il suo contributo alle start up offrendo loro fino a 120 mila dollari in un anno, un contributo senza precedenti. «E poi li aiutiamo nell’ ecosistema, mettendoli in contatto con venture capitalist e opinionisti». A spingere le start up italiane c’è anche, ha spiegato in collegamento dagli Stati Uniti Fernando Napolitano, «Fullbright best», borsa di studio universitaria per realizzare in Italia start up nell’alta tecnologia: i vincitori trascorrono un periodo in Silycon valley e poi lavorano sei mesi con una start up locale.
Dal globale al locale, le start up campane non stanno certo a guardare: Rural Hub ha messo un sensore sui prodotti agricoli, per tracciarne il percorso, fotografando l’etichetta. E l’università è in prima linea: Pietro Campiglia delegato al fund raising università di Salerno ha spiegato che per favorire la,connessione tra mondo accademico e industriale l’università investe molto negli spin off. Ora sono 17, di chimica ingegneria informatica. Uno dei più interessanti è quello di Valeria Bugatti assegnista di ricerca e amministratore di Nice Filler: si basa sulla produzione di additivi da inserire negli imballaggi alimentari, che prolungano tempo di vita dell’alimento. Un altro docente, Alessandro Weisz è invece responsabile di Genomix4life, spin off universitaria nata da 7 ricercatori che realizza servizi di genomica e bioinformatica per realizzare biomarcatori non invasivi per tumori e infarti. hanno un anno e tre mesi di vita. Vicino Salerno, infine, a Battipaglia, c’è un incubatore di imprese molto strategico, Polaris: “Noi siamo facilitatori”, ha detto il direttore Gianfranco Ferrigno, “partiamo dallo scouting delle idee e le seguiamo fino lla loro realizzazione: hanno incontrato oltre 500 ragazzi , 50 dei quali con idee e progetti. In 40 hanno completato il percorso formativo, in sette sono arrivati alla fase della start up”.
Nel pomeriggio, alla Camera di commercio, il workshop Ibm sulla digitalizzazioe dell’impresa: “Ibm e le imprese insieme: soluzioni per una crescita reale”. Al centro, la testimonianza di Orizzonti Holding, gruppo salernitano attivo nella grande distribuzione organizzata e nella produzione industriale di oli alimentari confezionati e di altri prodotti alimentari tipici della dieta mediterranea, con brand proprietario, che ha profondamente digitalizzato la propria organizzazione.
La serata, ricchissima, di questa seconda giornata di “Panorama d’Italia” a Salerno si è conclusa con la straordinaria performance di Enzo Avitabile che, nello stesso salone dei marmi del Palazzo di Città dove poco prima Arcuri e De Luca avevano parlato dei guai del Sud ha esaltato le sonorità e la poesia ineguagliabili della più vibrante e qualificata tradizione culturale e musicale napoletana, coniugate con le sonorità dei suoi antichi ed eccezionali strumenti. Quella che doveva essere un’intervista pubblica – e in parte lo è stata, gestita dal giornalista di Panorama Gianni Poglio – è stata in realtà un’imprevedibile concerto gratuito, tanto più bello in quanto imprevisto e improvvisato, come un regalo d’amore a una terra, a un popolo e anche a chi, come gli organizzatori e il loro pubblico, hanno creduto a un progetto di condivisione e di confronto tra culture, eccellenze e passioni.
E oggi sulle eccellenze ci si ritroverà, sempre a Palazzo di città, con il primo evento della terza giornata: “Incontro di eccellenze”, appunto, per parlare di “tutto il meglio visto da vicino”, ovvero delle tante cose che nonostante i mille problemi riescono a brillare dall’Italia nel mondo.