PETROLIO: a Sala rimarranno in sella solo Santoriello e Cardano ? e negli altri comuni ?

Maddalena Mascolo

VALLO di DIANO – Lo scorso 4 novembre il Consiglio Comunale di Sala Consilina a maggioranza (non all’unanimità !!) ha detto “NO” alle trivellazioni per la ricerca del petrolio in un sottosuolo dove, dicono alcuni esperti, c’è un mare di petrolio che lo Stato Centrale vorrebbe subito sfruttare anche per far fronte alla crisi economica che ci attanaglia da alcuni anni. In questa direzione andrebbe anche qualche articolo dello “Sblocca Italia” che da qualche giorno è diventato legge dopo la seconda lettura e l’approvazione da parte del Senato della Repubblica. Due consiglieri comunali di Sala Consilina hanno, però, votato a favore delle trivellazioni ed hanno spaccato il fronte del no sia per la maggioranza che per l’opposizione. Difatti un consigliere comunale, Michele Santoriello, fa parte della maggioranza (senza i suoi voti probabilmente l’attuale sindaco Francesco Cavallone non avrebbe vinto le recenti elezioni amministrative !!) e l’altro consigliere, Gino Cardano, fa parte dell’opposizione. L’indipendenza e la libertà di pensiero di Michele Santoriello non sono una novità; a breve dovrà affrontare il giudizio del gup di Lagonegro che dovrà decidere se rinviarlo o meno a giudizio per aver espresso il suo pensiero molto severo e dissacrante su Giuliana Sgrena (giornalista e mostro sacro della sinistra) per la cui liberazione dalle mani di rivoluzionari iracheni perse la vita Nicola Calipari (un eccellente uomo dei servizi segreti italiani). L’altro consigliere, Gino Cardano, è stato addirittura candidato a sindaco di Sala nell’ultima tornata ed oggi si ritrova ovviamente sugli scranni dell’opposizione. Ho preso in prestito questa semplice e normalissima notizia di cronaca per cercare di approfondire l’argomento “petrolio nel Vallo di Diano” che sembra aver scatenato una battaglia senza esclusione di colpi tra i due schieramenti in campo. Su questo è arrivata l’altra notizia di cronaca legata alle dimissioni del sindaco di Monte San Giacomo Raffaele Accetta dal Partito Democratico. Ed ecco perché legare le due notizie ed approfondirle. Mettiamo che il governo centrale se ne infischi di tutti e decida di andare avanti anche nella pratica applicazione dell’art. 38 del decreto “Sblocca Italia” (che è legge), sul territorio del Vallo di Diano cosa succederà ? Beh !! se tutti vorranno seguire l’esempio di Raffaele Accetta dovrebbero subito di mettersi dal PD; e già così succederebbe la fine del mondo perché il Vallo è a maggioranza quasi assoluta di amministrazioni di sinistra. Ma se dopo questo atto di forza dei sindaci e dei consiglieri comunali di dimettersi dal PD il governo centrale dovesse andare ulteriormente avanti cosa succederà ? A quel punto dovrebbero dimettersi dalle rispettive cariche di presidente della comunità montana, di sindaci, di assessori, di consiglieri, ecc., fino al punto di far rimanere molti paesi senza amministrazione. Faccio solo due esempi che possono apparire forzati ma che debbono essere messi in preventivo. A Monte San Giacomo potremmo ritrovare ai vertici amministrativi quei due-tre consiglieri comunali che da anni fanno solo pelemiche su tutto senza cercare di costruire nulla; addirittura nel comune capoluogo del Vallo, Sala Consilina, ci ritroveremmo con Michele Santoriello e Gino Cardano seduti sulle massime poltrone comunali a gestire in nome e per conto dei cittadini, cioè del popolo, prima che il Prefetto decida naturalmente di azzerare anche loro e rimandare tutti alle urne. Insomma, come dire che il gesto del sindaco Accetta rischia di rimanere tristemente isolato in un panorama politico che è stato capace recentemente di perdere il tribunale, figurarsi se troveranno un accordo e un’azione di forza collettiva per impedire le trivellazioni. Ah!! dimenticavo, qualcuno in seno al consiglio comunale di Sala Consilina ha gridato allo scandalo ed ha evocato i dati occupazionali della Basilicata come assolutamente negativi; ma, mi sono chiesta, questi dati li hanno letti.

 

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