Stephen King ne ha pensata un’altra delle sue: una macchina del tempo per salvare il presidente Kennedy
Aldo Bianchini
La sera del 22 novembre 1963 l’allora imperante ed unico Tg/1 diede la notizia dell’attentato al presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy intorno alle ore 19.00 con un breve comunicato in edizione straordinaria. Io, poco più che diciottenne, mi trovavo davanti alla tv e, ovviamente, ci rimasi incollato per attendere l’edizione della sera del telegiornale. La notizia dell’attentato stava scuotendo tutto il Mondo e la tragedia si compì appena dopo la sigla del Tg/1 delle ore venti che annunciava la morte del Presidente, subito dopo il collegamento con New York da dove (non in diretta!!) il mitico Ruggero Orlando, con quella voce che ti penetrava fin dentro l’anima, annunciò con queste parole “John Fitzgerald Kennedy è morto” che l’America e il Mondo d’improvviso erano cambiati. Il giovane e affascinante presidente della “nuova frontiera” non c’era più ed io rimasi ancora attaccato all’unica tv di casa, seduto per terra per rimanere sveglio, fino a tarda notte per attendere il telegiornale finale con le ultime e più dettagliate notizie sull’attentato e sulla morte. I giorni, le settimane, i mesi e gli anni a seguire sono stati portatori di notizie e di contro notizie, di conferme e di smentite, di sussurri e di certezze, di dubbi e di scandalose rivelazioni, da Harvey Oswald a Jack Ruby, dall’FBI alla CIA, insomma tutto e il contrario di tutto. Quando penso a quella storia immagino sempre che possa essere paragonabile ad uno dei tanti misteri che nel nostro Paese abbiamo vissuto tantissime volte e che il mitico Sergio Zavoli ha spesso definito come “La notte della Repubblica”. Ora viene fuori dalla fervida fantasia di Stephen King un racconto immaginario scritto nel suo nuovo romanzo dal titolo “11/22/63”, la data dell’attentato a Kennedy scritta in americano con l’indicazione del mese prima del giorno. Nelle 960 pagine del Romanzo King, servendosi di una macchina del tempo, spedisce nel 1958 (data presumibile dell’inizio del complotto contro il futuro presidente) il 35enne insegnante Jake Epping per farlo arruolare in una folle “mission possible” per cercare di impedire l’attentato e l’assassinio del mitico presidente. Lo fa addirittura incontrare in gran segreto con il presunto attentatore Lee Harvey Oswald e con una bella bibliotecaria che diventerà l’amore della sua vita. L’ingresso del professore nel portale del tempo riuscirà a deviare il corso della storia? Il finale non è stato ancora svelato in quanto il libro (edito da Scribner di New York) sarà presentato alla stampa soltanto l’8 novembre prossimo nel corso di un mega party, gli stessi party con tante automobili d’epoca che non mancano nella vita movimentata del professor Epping. Tutto lascia prevedere che dopo il libro la storia avrà una sua traduzione cinematografica di grande azione e con un finale che, molto presumibilmente, sarà diverso dal finale del romanzo. Stephen King, del resto, ci ha abituati tutti alle più incredibili delle sorprese nei suo “triller-horror”.