MONTE SAN GIACOMO – Che un vero socialista possa dimettersi dal PD (Partito Democratico) è, per come la vedo io, un fatto quasi del tutto naturale; un socialista non può stare in un partito come il PD, anzi non dovrebbe proprio entrarci. Che, poi, si sia dimesso l’arch. Raffaele Accetta, sindaco di Monte San Giacomo e presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, è la pratica dimostrazione di come un amministratore locale dovrebbe reagire all’approvazione in Senato dello “Sblocca Italia” diventato legge dello Stato e che, almeno così si dice, toglierebbe molti fondi ai comuni. Sembra che la decisione sia stata presa appena avuta notizia dell‘approvazione del decreto in Senato; meglio tardi che mai, direbbe qualcuno. Anche se la decisione del Sindaco del paese più socialista d’Italia più che una spocchiosa speculazione appare come una meditata, serena ed irrevocabile decisione basata su convincimenti politici che calcoli di bottega. In tutta buona fede credo che a Raffaele Accetta dia più fastidio l’intero impianto del decreto (ma non lo dice per calcolo politico !!) che la parte (come spiega lui !!) relativa all’approvazione dell’articolo 38 che di fatto darà la possibilità di dare il via alle trivellazioni petrolifere, anche nel Vallo di Diano, senza dover passare attraverso le “forche Caudine” di una serie di autorizzazioni che coinvolgevano diversi enti. Ma tutti gli iscritti al PD non hanno detto che bisogna proprio eliminare le cosiddette “forche Caudine” evocate da Accetta; insomma Accetta si contraddice o no ? Anche se io personalmente sono di orientamento diverso non posso che apprezzare la decisione del sindaco di Monte San Giacomo per l’impegno che, spero, profonderà in una battaglia quasi antistorica come quella di combattere contro le grandi multinazionali in un momento in cui il Paese ha bisogno di risorse e di soldi. “Prima di ogni altra cosa – ha dichiarato Accetta – per me c’è il territorio e non esiste altro partito soprattutto se questo non da ascolto alle istanze del territorio. Io spero che anche altri amministratori facciano sentire la propria voce perché non possiamo continuare a subire ingerenze senza avere alcun tipo di ascolto quando invece con i fatti dimostriamo quotidianamente che le aree interne possono avere un ruolo importante”. Quest’ultimo profilo è interessante. Ovvero nel momento in cui il PD conquista con smaniosa ansietà il potere per il potere della provincia potrebbe vedere staccarsi dalla “sua margherita” diversi petali importanti che, se non faranno soltanto chiacchiere come è accaduto in passato, potranno mettere in crisi il “partito delle presunte tessere false e delle presunte contraffatte primarie”. Raffaele Accetta ha lanciato la provocazione, spetta ad altri raccoglierla ed ampliarla. Vedremo !!
direttore: Aldo Bianchini