Antonio Citera
VALLO di DIANO – Altro che petrolio. Il M5S ha le idee chiare e, allo Sblocca trivelle di Renzi propone metodi alternativi. Energie rinnovabili, sicure e non nocive alla salute dei cittadini. Dopo l’approvazione del decreto Sblocca Italia alla Camera dei Deputati, il Movimento Cinque Stelle mette in risalto i pericoli per il territorio. Propongono l’effettiva alternativa al decreto Sblocca-Italia, riportata nero su bianco nel Disegno di Legge, denominato AttiVaItalia, presentato dai Parlamentari 5 Stelle delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato lo scorso 9 ottobre presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Il Disegno di Legge prevede interventi in materia di bonifica di siti inquinati, rifiuti, gestione pubblica dell’acqua, energia, dissesto idrogeologico e rischio sismico e, rappresenta la vera soluzione per rimettere in moto l’Italia nel rispetto dell’ambiente, del territorio, della salute pubblica e dei beni comuni. I Grillini sono convinti di avere le soluzioni alternative allo Sblocca Italia: ridurre i rifiuti, costruire un piano nazionale di bonifica, incrementare le energie rinnovabili, rendere l’acqua definitivamente pubblica. In pratica, esattamente il contrario di quanto ha predisposto il Governo. È possibile tutto ciò?. Lo abbiamo chiesto ad Antonio Gallo, esponente di spicco del M5S del Vallo di Diano: << È tutto a portata di mano,- ci dice Gallo – e, nelle audizioni in Commissione Ambiente è stato confermato anche da esperti, associazioni di settore, imprenditori. Sbloccare l’Italia è possibile e fondamentale. Ma certo non come vuole fare il Governo, a discapito della nostra salute, dell’ambiente, dei beni comuni, riportando l’Italia al Medioevo, come se tecnologia e innovazione non fossero strade percorribili. Soluzioni alternative dunque che rispecchiano la politica del M5S. Soluzioni valide anche nel Vallo di Diano che rischia seriamente di essere trivellato?. << Certamente. Con il decreto legge n.133/2014 “sblocca Italia” – continua Gallo – e in particolare l’articolo 38 il Vallo di Diano diventa un luogo di particolare “interesse strategico” delle attività petrolifere, dove ad oggi insistono due istanze di permesso di ricerca (Tardiano e Monte Cavallo), infatti questo decreto espropria i territori comunali delle prerogative di pianificare e di decidere. L’impatto sull’ambiente e l’agricoltura sarebbe enorme. Le estrazioni petrolifere non portano nessun beneficio alla nostra terra, anzi, la popolazione sarà sempre più stretta dalla morsa dei tumori e nelle nostre acque troveremo sempre più la presenza di metalli pesanti. Invito tutti i cittadini ancora una volta come 16 anni fa per la TEXACO un anno fa per la SHELL a scendere in piazza per difendere il nostro territorio. Facciamo in modo che i nostri figli possano avere ancora un futuro. No al petrolio, si alla VITA >>. Soluzioni possibili dunque in sintonia con le volontà delle associazioni e dei comuni del Diano che hanno già deliberato contro il provvedimento del Governo. “Io Vivo Qui” lo slogan coniato per difendere il territorio dagli attacchi degli alieni.