Caimangate/79: l’ingorgo giudiziario di Vincenzo e l’imbecillità della legge Severino !!

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Sarà soltanto una casualità, una fatale casualità, ma per la prima volta dopo ventidue anni di dominio assoluto della scena politica e pubblica è arrivato il giorno della verità per Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno. Giovedì 9 ottobre 2014 la giustizia salernitana dovrebbe decidere alcune cose importanti in merito all’azione politico-amministrativa del sindaco: termovalorizzatore, Crescent (due inchieste) e decadenza . Tre momenti fondamentali per il futuro politico di De Luca che si dovrebbero consumare in tre stanze diverse e su due piani (2° e 3°) del palazzo di giustizia nello stesso giorno del 9 ottobre che qualcuno ha già definito come il “d-day” del nostro sindaco. Tra tentennamenti, incertezze, incredibili rinvii la magistratura nostrana si è praticamente incartata da sola e potrebbe essere costretta in un sol colpo a dichiarare decaduto il sindaco dalla sua carica, a rinviarlo a giudizio per le inchieste del Crescent e, soprattutto, a condannarlo per la vicenda del termovalorizzatore. E’ proprio quest’ultima vicenda che preoccupa seriamente De Luca che potrebbe essere “costretto a lasciare la carica” come è accaduto al sindaco di Napoli Luigi De Magistris sulla base di una legge che, soltanto oggi, Vincenzo De Luca si affanna a tacciare come una grossa imbecillità ma anche demenziale e incostituzionale. Potrebbe anche succedere, però, che il giorno 9 ottobre non accada proprio nulla e che le tre inchieste vengano rinviate ad altra data; anzi io credo che accadrà proprio così per la buona pace di tutti. Nell’attesa è necessario ricordare ai non addetti ai lavori perché l’inchiesta sul termovalorizzatore è quella più pericolosa in quanto potrebbe davvero chiudersi in tempi molto ristretti e con una condanna. “”In questo procedimento Vincenzo De Luca è accusato di “peculato” (reato gravissimo !!) per la nomina del suo fedelissimo Alberto Di Lorenzo -scrive Andrea Pellegrino su Cronache del Salernitano del 4 ottobre- a project manager per la realizzazione dell’impianto di Cupa Siglia, firmata al tempo dell’èincarico di commissario straordinario durante l’emergenza rifiuti in Campania”. In pratica la Procura contesta al sindaco una nomina e una retribuzione che per legge non potevano avere ragione di esistere; si attende a breve la requisitoria del pm Roberto penna che avrebbe promesso nuove ed eclatanti rivelazioni processuali. Sempre nella stessa giornata del 9 ottobre dovrebbe tenersi anche l’udienza preliminare dinanzi al gup Sergio De Lucia per la discussione sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm Rocco Alfano e Guglielmo Valenti con l’accusa di “abuso d’ufficio” ma anche per aver istigato gli altri coindagati (24 in tutto) a commettere lo stesso abuso per avere concesso autorizzazioni edilizie su suoli non ancora sdemanializzati. Non è quindi come la canta De Luca che fa riferimento soltanto ad un “abuso d’ufficio” per il quale non si può sospendere un sindaco se non si è politicamente dei farabutti. Parole e paroloni che fanno senza dubbio molta presa sulla gente comune che ama sentir bacchettare tutto ciò che è istituzione; il problema vero per De Luca è che i rappresentanti di queste istituzioni quando devono decidere non si lasciano prendere dall’effetto enfatico dei suoi discorsi ma decidono sulla base delle carte agli atti. L’ultima vicenda che dovrebbe essere tratta nella giornata del 9 ottobre è quella relativa alla “decadenza da sindaco” di De Luca, una decisione che  i giudici stanno rinviando di volta in volta facendo leva su molti cavilli tecnici e giuridici, ma che comunque dovrà arrivare a conclusione anche se De Luca non è più viceministro e il governo Letta è soltanto un pallido ricordo. Se è stato commesso un reato, il reato va perseguito anche a distanza di tempo. Una cosa è certa, giovedì 9 ottobre sarà anche la giornata nera dei telefonini che si infiammeranno tra il Palazzo di Giustizia e il Palazzo di Città, con tutti gli avvocati, i coindagati, gli amici protesi a tenere informato minuto dopo minuto il grande capo. Poi, come sempre, la cronaca della giornata farà il resto.

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