SASSANO – Ieri mattina, verso le ore 11.00, il tratto di strada provinciale compreso tra le località Trinità di Sala Consilina e Silla di Sassano sembrava sotto stato d’assedio. In poche centinaia di metri ben tre o quattro gazzelle dei Carabinieri impegnate in altrettanti posti di blocco. Addirittura con le mitragliette spianate come si fa in un vero e proprio posto di blocco. Sarà stato l’effetto della tragedia di Silla dove hanno trovato la morte quattro giovanissimi ragazzi per colpa di un’auto impazzita, sarà stato anche per gli effetti dell’altro incidente mortale avvenuto tra Sant’Arsenio e Polla con due coniugi morti, fatto sta che ieri mattina c’era nell’aria una sorta di blindatura di una strada improvvisamente balzata agli onori delle cronache. Non vorrei essere accusato di irriverenza ma le postazioni dell’Arma mi sono apparse soltanto come tardivo strumento di repressione che esula dal messaggio culturale di prevenzione che bisognerebbe, con tutte le forze in campo, far passare attraverso le coscienze delle giovani generazioni, cominciando anche dalle scuole elementari. Dico questo perché più di qualcuno mi ha suggerito l’accostamento della scena militare con l’eroica Santa Chiara e il fatto che la stessa santa avesse chiuso la sua casa con una porta di ferro soltanto dopo essere stata derubata di ogni suo avere. I controlli a tappeto, i posti di blocco, la repressione a tutti i costi sono cose che mi fanno sorridere ed al tempo stesso pensare e meditare. Difficilmente con i blocchi stradali si beccheranno gli irresponsabili sciacalli del volante, mettersi in posizione di attesa è come dire agli spericolati della strada (ed a Sassano ce ne sono ancora quattro !!): eccoci siamo qui e ti stiamo aspettando; in queste situazioni la voce dei controlli si propaga in pochi secondi in tutte le direzioni e gli stessi controlli non servono più a niente, almeno non servono a prendere gli spericolati. Nessuno cadrà mai nella rete. L’unico effetto positivo come deterrente sta nella volontà di andarli a prendere casa per casa e di sottoporli a continui controlli anche per far loro capire che “eccoci siamo arrivati” e non puoi più sfuggire. Del resto se è vero che l’Arma conosce nomi e cognomi di questi ulteriori altri quattro pirati della strada sarebbe doveroso andarli a prendere casa per casa al fine di garantire la sicurezza di tutti. Ma non solo soltanto gli automobilisti impazziti a procurare pericoli per tutti, ci sono anche diversi motociclisti che percorrono le strade del Vallo a velocità assurde facendo vibrare anche i vetri delle imposte delle abitazioni, e il tutto avviene come sempre lungo le strade provinciale nei punti in cui si allungano in estenuanti rettilinei. Questo dovrà essere un impegno primario delle Forze dell’Ordine in generale, salvare anche soltanto una vita umana vale molto di più che afferrare un ladruncolo di appartamenti, visto e considerato che questi ultimi circolano indisturbati all’interno delle nostre abitazioni.