SASSANO –Le voci rincorrono le voci, adesso a Sassano tutti quanti sapevano che Gianni Paciello correva con la sua autovettura e metteva a serio rischio l’incolumità degli altri. Tutti sapevano ma nessuno parlava. E le forze dell’ordine ? Molto probabilmente sapevano anche loro ma non sono intervenute o se lo hanno fatto si è trattato di interventi tardivi e mai esaustivi. Ma cominciamo dalla gente. Sassano pur essendo un paese speciale non ha però parlato quando era ancora il tempo di parlare; anche per la morte dei due fidanzatini uccisi dal medico ubriaco in un terribile scontro automobilistico; in quel caso, come nella fattispecie di adesso, tutti sapevano che il medico guidava ubriaco ma nessuno aveva mai inviato un esposto (anche anonimo !!) all’Arma dei Carabinieri che da questa vicenda attuale non è che esce tanto bene. Difatti sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo !!) che domenica sera (28 settembre 2014) davanti al bar della strage un rappresentante dell’Arma (non si è capito bene se ufficiale, sottufficiale o semplice militare) abbia gridato ai quattro venti: “Adesso basta, da questo momento tolleranza zero, tanto sappiamo nomi e cognomi dei pirati della strada”. Se vera un’affermazione del genere è di una gravità assoluta in quanto ognuno di noi potrebbe giustamente chiedersi perché se le Forze dell’Ordine sanno nomi e cognomi non intervengono ed estirpano il male alla radice; o meglio, se sapevano nomi e cognomi perché non sono intervenute prima; dobbiamo aspettare altri morti e perché far morire quattro innocenti ragazzi seduti davanti ad un bar a parlare di calcio. Dai racconti del giorno dopo della gente di Sassano sembrerebbe, comunque, che nel paese ci siano altri quattro pirati della strada che si trasformano in mostri quando salgono nelle loro rispettive autovetture (due BMW e due AUDI come dicevo nell’articolo precedente) e sfrecciano da Sassano capoluogo in tutte le direzioni del Vallo. C’è addirittura chi sostiene che qualche volta si sfidano in velocità da Trinità a Silla e che giunti in prossimità della rotonda uno imbocca la corsia di sinistra e l’altro quella di destra senza prima aver premuto e spremuto l’acceleratore per vincere ed arrivare primi sulla corsia di sinistra che consente di sfrecciare verso Sassano e lasciare di stucco l’avversario. Insomma i quattro pirati si impegnano spesso in acrobazie automobilistiche mettendo in grave pericolo l’incolumità degli altri. Ma nessuno li ferma, vuoi perché sono davvero degli idioti sfrenati (ma questa non è una giustificazione) e vuoi perché non ci sono segnalazioni in questo senso. Anche se la mancanza di segnalazioni contrasta con la presunta affermazione pubblica di uno dei rappresentanti
direttore: Aldo Bianchini