SALERNO – Essendo andato sempre controcorrente mi sono spesso chiesto: “Perché in questa città c’è bisogno, quando si parla di pregiudicati, che la notizia venga prima data dalla Procura e soltanto dopo può essere scritta sui giornali e annunciata nei vari telegiornali ?”, ed ancora: “Ma non è compito del giornalista fare anche inchieste e denunciare i fatti senza ricorrere alle solite veline di copertura ?”. Sinceramente sono rimasto trasecolato nel leggere i titoloni apparsi venerdì 26 settembre su tutti i giornali che risuonano pressappoco così: “Pregiudicati nella processione – l’accusa del procuratore Lembo”. Ma vuoi vedere, mi sono detto tra me e me, che a Salerno soltanto io sono in grado di riconoscere i pregiudicati e i delinquenti in una manifestazione pubblica come la processione di San Matteo e questo l’ho già scritto nel precedente approfondimento del 23 settembre scorso (leggere per credere !!); non è assolutamente così, esattamente come non era assolutamente necessario che venisse un nuovo procuratore (con tutto il rispetto per la grande e riconosciuta professionalità di Lembo) per fare chiarezza in un ambiente che, ripeto per l’ennesima volta, gestisce a suo piacimento i due momenti più importanti della vita aggregativa salernitana: la processione di San Matteo e la Salernitrana Calcio. E c’era veramente bisogno di <<individuarli con i video>> se in città li conoscono tutti, anche i bambini delle elementari. Non vorrei davvero credere (come ho già scritto !!) all’esistenza di <<una regia solidissima e potente>> (come denunciato da Gianfranco Coppola (Il Mattino del 23.09.14), <<vogliosa di non rompere le tradizioni anche se in questo si incastra anche l’esibizione del consenso>> e pur denunciando l’assoluta inattendibilità di soggetti la cui parola non vale niente <<in primo luogo per il loro status sociale e poi perché vittime predesignate …>> con parole abbastanza normali mi sono beccato l’accusa di razzismo da parte di un lettore ed anche una lezione filosofica sul termine <<ciurma>> che certamente non ho utilizzato in termini qualificanti. Ma vogliamo, una volta per tutte, cominciare ad aprire gli occhi in questa benedetta città prima di venire tutti coinvolti una sorta di gigantesca collusione omertosa; il 99,99% dei salernitani è composta da persone assolutamente perbene che aspettano di essere almeno tutelate sotto il profilo della sicurezza. E chi meglio dei giornalisti può mettere in piedi una storica azione di pulizia a 360°; sarebbe sufficiente che tutti insieme (almeno a livello di direzione delle testate giornalistiche) ci trovassimo in perfetta armonia nel denunciare dubbi e sospetti senza lasciarci prendere dalla smania di arrivare primi su quelle insulse notizie che vengono velinate e pilotate da altri, ivi compresa la <<regia solidissima e potente>> di coppoliana memoria. Provai a dire le stesse cose dopo la sciagura del maggio 1999 quando il treno dei tifosi della Salernitana andò in fiamme e causò la morte di quattro giovanissimi; ma non fui ascoltato da nessuno dei direttori dei giornali e delle tv dell’epoca. E se ci prendiamo la briga di andare a rileggere nomi e cognomi di quelli che erano sul treno, di quelli che finirono imputati nel processo e di quelli che la stampa si affrettò a definire <<comunque bravi ragazzi>> scopriremmo che parliamo, più o meno, sempre delle stesse persone che ancora oggi continuano a governare i portatori di San Matteo e la curva della squadra di calcio. Insomma non è cambiato niente, anzi il potere di quella regia si è rafforzato ancora di più perché non si è trovata al cospetto di una stampa (nella sua generalità) all’altezza della situazione. Ha detto benissimo il filosofo Pino Cantillo quando parlando del Comune ha dichiarato: “Non vedo interfenze dirette dell’amministrazione, ma aprire il Comune ha significato darla vinta ai portatori”; e non solo, aggiungo io; l’apertura dei cancelli ad opera di due agenti della polizia municipale in divisa ha significato l’assenso pieno ed incondizionato alla rivolta dei portatori per non dire un esplicito invito ad entrare nell’atrio del palazzo di città dove, per la prima volta, si è infilata anche la statua di San Giuseppe. Bella roba davvero !! E quando tutto questo è accaduto la Curia (o chi per essa) continua a perseverare negli errori con un’intervista del Vescovo clamorosamente sfilata prima del tempo e passata nelle mani di Lira Tv in danno e in beffa dei tanti giornalisti (a volte li difendo anche io !!) che hanno dovuto sopportare <<le ire del silenzio>> dell’arcivescovo; ottimo in proposito il pensiero del giovane cronista Andrea Pellegrino di Cronache del Salernitano che ha stigmatizzato il rifiuto del presule durante la festa di San Pio. Quella avviata dal procuratore della repubblica Corrado Lembo sarà, se vogliamo, una inchiesta bella e delicata al tempo stesso, un’inchiesta che potrà aprirsi e spaziare in tutte le direzioni se ci sarà la ferma volontà di farlo. Non so se il nuovo procuratore leggerà mai questo mio scritto ma, senza voler indicare alcun tipo di strategia investigativa (non ne ha certamente bisogno !!), gli vorrei suggerire almeno due cose: a) accertare se veramente intorno alla Chiesa dell’Annunziata c’è stato l’inchino della statua verso quella che fu l’abitazione del <<crapariello>>; b) acquisire tutte le dichiarazioni rese ai giornali da importanti personaggi pubblici salernitani e stabilire se è il caso di convocarli come <<persone informate sui fatti>>. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
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non condivido. in data 10 agosto la stampa locale riportava la notizia della convocazione dei portatori da parte del sindaco. se una processione è una manifestazione religiosa a che titolo questa convocazione? QUESTA E’ INTERFERENZA e, a mio modestissimo parere, male ha fatto il Vescovo a non intervenire subito e richiamare all’ordine sindaco e portatori.
mi riferivo a quanto affermato dal filoso Pino Cantillo.